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Carta d’identità elettronica Acampora (PD): “A Napoli zero attese, e un modello da imitare”

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“Questa mattina la stampa nazionale sottolinea i troppi lacci e lacciuoli della pubblica amministrazione per ottenere passaporti e carte d’identità elettroniche. Ebbene Napoli non solo è in linea con i numeri nazionali sui primi, con tempi comunque biblici che vanno abbattuti, ma sulle CIE la nostra città è seconda solo a Genova e nettamente meglio di Roma, Torino e Milano: è il successo della rivoluzione digitale portata avanti nelle dieci municipalità, è un grande risultato dell’amministrazione Manfredi che difende la città non chiacchiere e proclami ma con i fatti, con i grandi cambiamenti nelle piccole cose”. Così in una nota Gennaro Acampora, capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Napoli.

“Il nuovo sistema smart, introdotto lo scorso luglio grazie al sindaco, ha consentito di ridurre da tre mesi a tre giorni i tempi di attesa per l’appuntamento, con conseguente abbattimento di file allo sportello – sottolinea Acampora – basti pensare che nel periodo che va dall’attivazione del servizio fino a gennaio scorso sono state emesse 68.624 carte d’identità elettronica pari ad una media di circa diecimila CIE al mese. Una produttività che non ha pari tra le grandi
città del paese, grazie anche al nuovo personale che con il concorso del 2021 – voluto sempre da questa amministrazione – ha potenziato il personale delle municipalità al Servizio Anagrafe. Lavoriamo perché questi risultati siano solo una tappa del percorso di ammodernamento e digitalizzazione del Comune di Napoli, affinché sia un modello da
seguire a livello nazionale”

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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