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Politica

Dura replica di Meloni a De Luca: “In Campania i Fondi di coesione sono stati utilizzati per sagre e feste popolari”

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Nel corso di una lunga intervista rilasciata a ‘Porta a Porta’, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha replicato al governatore campano sui temi dei Fondi sviluppo e coesione, oltre alla questione relativa all’autonomia differenziata. Ecco le sue dichiarazioni:

“Noi abbiamo fatto un riforma dei Fondi di coesione, che sono i fondi che per eccellenza servono a combattere le disparità tra i territori e i divari. Sono prevalentemente fondi che vanno al Sud, per l’80%, e sono fondi molto utili. Il problema è che in molti casi questi fondi negli anni passati non sono stati spesi. Sul ciclo di programmazione 2014-2020 c’erano disponibili 126 miliardi, ne sono stati spesi, vado a memoria, 46. Il dato della Campania è un dato molto interessante, perché nello stesso ciclo di programmazione 2014-2020, la Campania aveva a disposizione 3,1 miliardi e ha speso meno di 800 milioni, ovvero circa il 24% di quelle risorse. Io penso allora che se De Luca avesse speso meno tempo a fare dirette Facebook e avesse speso più tempo a pensare a come impiegare queste risorse, qualche risposta in più ai cittadini l’avrebbe data. Lui ha detto che io l’ho insultato perché gli ho detto che bisogna lavorare di più. Non so se questo sia un insulto il fatto di dover lavorare, ma la penso così”.

Poi, ha aggiunto: “Noi abbiamo fatto la riforma dei Fondi coesione che dice in sostanza: fermo restando che le proposte su come spendere quei fondi le fa la Regione, vogliamo condividerle. Non perché io voglia togliere autonomia alle regioni, ma perché è importante che quelle risorse vengano comunque spese all’interno di una strategia generale. E io credo che questo sia quello che ha fatto arrabbiare il presidente della Regione Campania. Perchè se uno andasse a guardare come sono stati spesi i Fondi di coesione in Campania, io qualcosa di ‘caruccio’ l’ho trovato: la festa del fagiolo e della patata, la sagra dello scazzatiello, la rassegna della zampogna, la sagra del cecatiello, la festa del caciocavallo podolico. Obiettivamente mi chiedo se queste siano le priorità di una regione come la Campania. E io penso che spendere quei soldi in una maniera più strategica, possa dare risultati migliori. Questo ha fatto arrabbiare il presidente della Regione Campania, e mi dispiace”.

Poi, si sofferma sulle parole di De Luca in occasione della manifestazione di protesta a Roma, affermando:

“Sono rimasta molto, molto colpita dal silenzio della segretaria del Partito Democratico sugli insulti e sui metodi di Vincenzo De Luca. Non vengano allora a farci la morale tutti i giorni”. 

Infine, si esprime così sul tema dell’autonomia differenziata:

“Sento molte cose false o strumentali che si dicono sull’autonomia differenziata. La precondizione per l’autonomia sono i Lep, che stabiliscono un livello di prestazione uniforme a livello di servizi. Quel livello di prestazione essenziali sono mancati soprattutto al Mezzogiorno. Il presupposto è questo, colmare uno squilibrio che esiste sul territorio. Il principio non è togliere a una regione per dare a un’altra. Un meccanismo di responsabilizzazione fa emergere la capacità di governo delle regioni”.

POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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