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L’odissea di una visitatrice a Capri, la lettera di una lettrice che denuncia il disservizio

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Una ragazza disabile ha scritto una lettera aperta, diretta a capresi e napoletani più in generale, per sensibilizzare su come a volte il supporto che dovrebbe esser dato a persone con difficoltà motorie sia soltanto di facciata, e su come ci sia ancora molto da fare in termini di accessibilità. “Saluto voi tutti calorosamente, come tantissimi di voi mi hanno accolto su questa ISOLA MAGICA – scrive – Il mio ragazzo oggi mi ha portato a visitare Capri. Pensate la disponibilità, un signore che guidava un carrello mi ha dato un passaggio fino al Belvedere dove si vedono i faraglioni”.

Una “persona gentilissima” che però è intervenuta a colmare un vuoto istituzionale. Il Comune di Capri – scrive la ragazza – ha due scooter per disabili in dotazione, ma riuscire ad ottenerne uno si è rivelata un’odissea. “Il mio ragazzo ha contattato più volte i vigili ed il Comune di Capri per chiedere se potessi utilizzare uno scooter per disabili – è il racconto della protagonista – dopo diversi scaricabarile fatti di uffici a cui rivolgersi, pare che il Comune abbia totalmente delegato un’associazione a occuparsene”.  Allora un dipendente del Comune “riesce a mettersi il contatto con l’associazione che riferisce che lo scooter non poteva essere utilizzato perché andava messo a caricare e nel caso sarebbe stato utilizzabile il giorno successivo”.

“Quindi un turista che arriva sull’isola con difficoltà a camminare non trova uno scooter pronto all’utilizzo nonostante questo ci sia? È sconcertante!”, protesta la ragazza. “Uno scooter per disabili, come qualsiasi ausilio per persone con disabilità a batterie, va messo sempre in carica almeno una volta a settimana, anche se non viene utilizzato”, prosegue.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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