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Napoli. Occupazioni abusive, crediti non riscossi. Verifiche di Carabinieri e Corte dei Conti su anni di morosità accumulata

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A seguito di attività di indagine esperita dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Napoli Vomero e coordinata dalla Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti, è stato notificato a diversi Dirigenti del Comune di Napoli, della società Napoli Servizi e del 36° Circolo Didattico Statale di Napoli “L. Vanvitelli”, un invito a dedurre con cui vengono contestate delle condotte negligenti che hanno cagionato un danno erariale per complessivi euro 92.349,69.

I fatti contestati riguardano la scuola dell’infanzia e primaria “L. Vanvitelli – plesso Caccavello”, ubicata in un fabbricato di proprietà privata e condotto in locazione dal Comune di Napoli, al cui interno è presente un alloggio destinato al custode dell’edificio, ormai deceduto da oltre dieci anni ed indebitamente occupato dai suoi eredi. Le indagini hanno permesso di acclarare una colpevole inerzia della pubblica amministrazione nell’intraprendere le doverose iniziative finalizzate alla liberazione dell’alloggio che, per la sua particolare ubicazione, permette agli occupanti “abusivi” l’accesso nei locali scolastici a qualsiasi ora del giorno e della notte, con evidenti ripercussioni negative sulla sicurezza delle scolaresche in giovane età, nonché l’utilizzo indiscriminato della fornitura idrica che serve l’istituto.

L’occupazione di tali locali ha recato nocumento anche all’offerta didattica, stante l’impossibilita di reimpiegare gli stessi per sopperire al fabbisogno di aule.
Gli elementi raccolti hanno altresì rilevato che un’ingente quota del credito risarcitorio vantato dall’ente locale nei confronti degli occupanti abusivi, già richiesto in misura notevolmente sottostimata rispetto al valore di mercato dell’immobile, è stata falcidiata dalla prescrizione a causa di condotte ascrivibili a diversi Dirigenti del Comune di Napoli e della Napoli Servizi s.p.a., società quest’ultima deputata alla corretta emissione delle diffide di pagamento.

Nell’invito a dedurre della Magistratura Contabile viene evidenziata la gravità della vicenda alla luce delle già disastrate finanze comunali, che recentemente hanno ricevuto ingenti finanziamenti statali con il c.d. “Patto per Napoli”, il quale è condizionato, tra l’altro, proprio alla corretta gestione del patrimonio immobiliare ed alla dismissione dei “fitti passivi” da parte dell’ente locale: è infatti emerso che la morosità nei rapporti di utenza del patrimonio del Comune di Napoli ha raggiunto la vertiginosa cifra di oltre 133 milioni di euro e sono anche emerse importanti discrasie nell’attività di bollettazione nei confronti degli occupanti. Nel caso del plesso “Caccavello”, allo stato sussiste l’impossibilità di dismettere il fitto passivo proprio a causa della presenza di occupanti abusivi all’interno del cespite. Al momento sono in corso ulteriori approfondimenti al fine di vagliare eventuali profili di responsabilità in relazione all’occupazione abusiva di altri alloggi “ex custode” presso istituti scolastici ed edifici pubblici della Municipalità 5, problematica che recentemente è anche assurta agli onori della cronaca.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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