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Napoli

Conflitto di interessi al Comune del Consigliere Sergio D’Angelo. Il suo giornale attacca le cooperative sue concorrenti

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NAPOLI – Da diverse settimane alcune Cooperative sociali che vantano crediti nei confronti del Comune di Napoli di svariate mensilità sono finite nell’occhio del mirino delle sigle sindacali, nello specifico nella persona di Marco D’Acunto responsabile FP Cgil che artatamente e sistemicamente, a cadenza periodica, usando una ed una sola testata giornalistica rilascia dichiarazioni faziose e fuorvianti asserendo di indire scioperi – anche questi sistematicamente annunciati e poi annullati – poiché alcune operatrici dell’Infanzia, dipendenti delle tre cooperative sociali vincitori di bando pubblico e affidatari dell’appalto del Servizio di Asili Nido Comunali delle municipalità 2-6-7-8-9-10 e non 2-4-7-9-10 come riportato dalla testata di cui si serve il D’Acunto non avrebbero percepito stipendio per svariate mensilità.

Premesso che già una volta la redazione di Minformo si è occupata di questo caso smentendo le dichiarazioni del Sindacato, premesso che la Cooperativa sociale presa di mira dalla sigla sindacale e dalla testata giornalistica ha solo prestato il proprio avvalimento e non è affidataria del servizio e premesso anche che come già anticipato queste cooperative sociali in realtà vantano crediti per un un numero imprecisato di mensilità dal Comune di Napoli mentre il credito vantato dalle operatrici non è di certo quello riportato dalle dichiarazioni del D’Acunto, ci si domanda perché tanto accanimento e perché queste notizie fuorvianti vengono pubblicate da una sola testata giornalistica?

Andando ad indagare scopriamo che la testata giornalistica rea di aver raccolto sistematicamente e periodicamente dichiarazioni lesive nei confronti delle Cooperative sociali affidatarie del Servizio Asilo Nido al Comune di Napoli ha sede all’interno del Gruppo di Imprese Sociali Gesco nella struttura del complesso polifunzionale INAIL di Napoli.

Ma cos’è il Gruppo Gesco? È un Consorzio di Cooperative sociali anch’esso presente tra gli affidatari del Comune di Napoli. Infatti in ATI con altre due Cooperative nel Comune di Napoli si aggiudicava la gestione di Asili nidi d’infanzia del Lotto 3 nello stesso bando pubblico a cui hanno partecipato le cooperative di cui sopra.

In poche parole, non è escluso che dietro gli attacchi della testata giornalistica di cui si serve il Responsabile CGIL fatte artatamente a cooperative concorrenti al proprio padrone di casa, ci possa essere la regia occulta del Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Gesco.

Ma chi è il Presidente del Gruppo Gesco? Nientepopodimenoché il Consigliere Comunale di Napoli nonché Presidente della Commissione Politiche Sociale Sergio D’Angelo. Praticamente un conflitto di interessi fatto uomo.

Ora, premesso che l’art. 63 comma 1 n. 2 Tuoel, prevede una causa di incompatibilità per i consiglieri comunali che si trovano ad aver parte direttamente o indirettamente in appalti nell’interesse del comune. E’ rilevante l’affidamento di un servizio di progettazione definitiva ed esecutiva relativa ad un lavoro pubblico.

Così come è rilevante che il Gruppo Gesco non gestisce solo asili nidi per il Comune di Napoli ma anche altri servizi, allora la domanda è: come mai nessun Consigliere comunale, anche di opposizione non ha mai fatto presente, neanche interrogando il Consiglio Comunale, sull’incompatibilità del Consigliere D’Angelo? Come mai nessun dipendente comunale ha effettuato verifica sull’incompatibilità del soggetto affidatario? Come mai l’Amministrazione Comunale non ha effettuato il suo ruolo di controllore dando indirizzo al Settore di adempiere all’obbligo sancito dal Codice degli Appalti di notifica all’ANAC di una eventuale mancata od omessa dichiarazione di compatibilità nel caso che il soggetto rappresentato risulti essere un Amministratore dello stesso Comune affidatario del Servizio?

Un’altra chiara e lampante evidenza è la scadenza prossima dei servizi sopra menzionati e non vorremmo che tutto questo, considerando inoltre che l’articolo sulla testata inquilina del Gruppo Gesco sia stato scritto proprio da una dipendente del Gruppo Gesco, non sia stato fatto ad arte per farlo funzionare da deterrente nei confronti delle cooperative attuali gestrici del servizio e da esempio per quelle intenzionate a partecipare al prossimo bando. Ai posteri l’ardua sentenza.

Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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