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GDF Caserta. Sequestrati 190 Kg di cannabis e tre piantagioni per un totale di circa 900 piante

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Due soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un soggetto arrestato in flagranza di reato, quasi 900 piante di “cannabis indica” sequestrate e circa 190 kg di sostanze stupefacenti rinvenute, che avrebbero prodotto illeciti guadagni per oltre 2 milioni di euro. Questo è il bilancio di tre operazioni antidroga effettuate nelle località di Casaluce, Macerata Campania e Marcianise dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Caserta. L’attività è frutto dall’efficace sinergia operativa tra le componenti territoriali e aeronavali del Corpo, che ha permesso di sfruttare le potenzialità delle moderne apparecchiature installate a bordo degli aeromobili nel corso
di indagini preventive e repressive finalizzate al contrasto dei traffici criminali.

Dopo il sequestro di una piantagione di cannabis indica di metà luglio effettuato dalla Tenenza di Sessa Aurunca, continua l’impegno del Corpo nel contrasto ai traffici illeciti di sostanze stupefacenti. Le ultime operazioni, nate a seguito degli input forniti dalle perlustrazioni aeree dei finanzieri della Sezione Aerea di Napoli, hanno permesso alle Fiamme Gialle di Aversa, Caserta e Marcianise, a seguito di mirate attività investigative, di individuare e sequestrare, tra la fine di luglio e l’inizio di settembre, ben tre piantagioni di droga. Nello specifico, i militari del Gruppo di Aversa hanno individuato a Casaluce una coltivazione di “cannabis
indica”, composta da 226 piante dell’altezza di circa un metro e numerosi attrezzi utilizzati per la coltivazione. A seguito di un esame speditivo della qualità delle piante rinvenute, e qualificato il contenuto di THC superiore al limite previsto dalla norma, i militari hanno sequestrato la sostanza stupefacente rinvenuta del tipo “marijuana”, del peso complessivo di circa 46 kg.

I Baschi Verdi del Gruppo di Caserta hanno scoperto e sequestrato a Macerata Campania una piantagione di cannabis composta complessivamente da 523 piante (di cui 13 di oltre 5 kg cadauna) e, all’interno di un adiacente laboratorio, 140 kg di sostanza stupefacente di tipo cannabis e 195 gr di sostanza stupefacente di tipo hashish. Risale a tre giorni fa, invece, al 5 settembre, l’ultima operazione, gestita congiuntamente dai Baschi Verdi del Gruppo di Caserta e dai militari della Compagnia di Marcianise, a seguito della quale è stata individuata e sottoposta a sequestro una piantagione di cannabis per complessive 130 piante e oltre 3 kg di sostanza stupefacente di tipo cannabis. Anche in questi ultimi casi, gli accertamenti e le analisi effettuate hanno appurato la presenza, nelle sostanze sequestrate, di un principio attivo superiore ai limiti consentiti dalla norma.

Sono stati anche sequestrati i materiali e gli strumenti utilizzati per l’essiccazione e la lavorazione, nonché lo stoccaggio e la distribuzione del narcotico. L’attività di servizio posta in essere dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Caserta in stretta sinergia con quelle della componente aeronavale di Napoli, testimonia ancora una volta il quotidiano impegno del Corpo nella repressione dei traffici illeciti. Si precisa che i soggetti coinvolti, dei quali comunque non si menzionano le generalità, sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e, in ogni caso, i provvedimenti sono stati adottati senza il contraddittorio con
le parti e con le difese e che il contraddittorio avverrà innanzi al Giudice terzo, che potrà valutare anche l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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