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Ambiente

Caldo da bollino rosso, oggi si sfiorano i 40 gradi c’è anche Napoli tra le città con maggiore difficoltà climatica

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Anche la città di Napoli, oggi, è tra quelle in Italia (16 in tutto) in cui la temperatura sfiorerà i 40 gradi. Il bollettino del ministero della Salute contrassegna il capoluogo partenopeo col bollino rosso, ovvero da “condizioni di forte disagio bioclimatico e di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche”. Situazione critica dunque, che è addirittura peggiore nelle aree più interne della provincia e della regione più in generale.

Il problema – al di là del naturale disagio cui sono soggetti i napoletani – è serio, soprattutto alla luce di un’altra criticità, ovvero il fatto che gli ospedali della città sono già in difficoltà e difficilmente potranno reggere l’onda d’urto di ulteriori accessi ai pronto soccorso. Sovraffollate, le varie strutture ospedaliere stanno provando ad organizzarsi per rispondere ad un eventuale afflusso aggiuntivo di pazienti, ma non è semplice.

Secondo quanto spiegato dal direttore dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, è già stato attivato un protocollo che prevede l’utilizzo degli ambulatori a bassa intensità, ovvero postazioni assistenziali (non a pagamento) condotte dai medici di continuità assistenziale. Una soluzione, già avviata per l’ondata di calore lo scorso luglio, che secondo Verdoliva funziona.

La sofferenza dei pronto soccorso è però innegabile, soprattutto in provincia. Presso quello della clinica Villa dei Fiori di Acerra, ad esempio, si è verificata l’ennesima aggressione ai danni del personale infermieristico. Un paziente che voleva scavalcare la fila ha insultato gli addetti al triage, poi lanciato una sedia verso l’ingresso della sala visite per aprirla, infine si è scagliato contro un’infermiera e una guardia giurata. Sono intervenuti i carabinieri.

Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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