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“Andiamo a prendere un gelato”un 32enne sotto l’effetto dell’alcol tenta di soffocare la moglie davanti ai figli

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Una donna, 28 anni di origine tunisina, è stata aggredita e ha rischiato di essere strangolata dal compagno davanti ai quattro figli. L’ennesimo episodio di violenza è avvenuto a Bologna, nella serata di domenica 20 agosto, nei pressi di via Umberto Terracini. L’uomo, 32enne suo connazionale, era andato a prenderla per andare a mangiare un gelato insieme ai suoi figli (tre adolescenti e una neonata). Ma quella che doveva essere un’uscita di piacere, si è trasformata in vero dramma. Stando a quanto riportato nelle ore, la donna si è accorta che l’uomo era ubriaco e da lì è scattato un litigio violento.

La 28enne ha chiesto di scendere dall’auto, ma il compagno ha iniziato ad aggredirla con i figli seduti dietro. La donna ha raccontato ai militari dell’Arma di Bologna di essere stata quasi strangolata con la cintura di sicurezza. A testimonianza del grave gesto, i segni riportati al volto e al collo. La 28enne si sarebbe difesa colpendo il compagno con una bottiglia di vodka trovata nell’auto per poi scappare. Successivamente, però, la donna è stata raggiunta e colpita a pugni. Ad allertare i Carabinieri sarebbe stato qualche passante. Quando i militari sono arrivati sul posto, l’aggressore si era allontanato in auto mentre la donna era con i suoi quattro figli. Poco dopo – stando a quanto appreso – il 32enne “è tornato sul posto in stato di alterazione psicofisica perché verosimilmente ubriaco alla vista dei Carabinieri che stavano raccogliendo le testimonianze, si è ulteriormente alterato e ha tentato di aggredirli”.

Nel 2021 la donna aveva già denunciato il compagno per maltrattamenti ed era stata portata in una struttura protetta. Successivamente l’uomo, di professione muratore e senza fissa dimora, dopo aver intrapreso un percorso di riconciliazione proposto dai servizi sociali era stato autorizzato a riavvicinarsi alla famiglia senza la presenza degli assistenti. Ora il 32enne è stato arrestato dai Carabinieri di Bologna.

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Maltempo, domani allerta gialla in dieci regioni

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“La perturbazione posizionata sul nostro Paese, continua a determinare precipitazioni temporalesche sparse, concentrandosi in particolare, a partire dalla serata di oggi, sulle aree adriatiche centro-meridionali e sul basso Tirreno”.

Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile che ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quelli diramati nei gironi scorsi.
“L’avviso prevede dalla tarda serata di oggi, lunedì 19 agosto, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Calabria e Sicilia, oltre al persistere di tali fenomeni su Abruzzo e Molise, specie sui rispettivi settori adriatici, e sulla Puglia“.

“Le precipitazioni saranno accompagnati da fulmini, locali grandinate e forti raffiche di vento – spiega la Protezione Civile -. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, martedì 20 agosto, allerta gialla su alcuni settori di Emilia-Romagna e Marche, sull’Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e parte della Sicilia”.

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Incendi boschivi, Regione Campania dirama tutti i divieti nel periodo di ‘grave pericolosità’: ecco quali sono

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E’ entrato in vigore il 15 giugno il periodo di “grave pericolosità” per gli incendi boschivi in Campania. Lo ha stabilito la Protezione Civile della Regione Campania, con atto del Direttore Generale, Italo Giulivo, sulla base delle valutazioni sul quadro climatico. 

Tale stato di allerta dovrebbe terminare, salvo proroghe, il 20 settembre prossimo.

Al fine di salvaguardare il patrimonio boschivo, durante il periodo di grave pericolosità scattano cinque importanti divieti:
Divieto di combustione dei residui vegetali agricoli e forestali;
Divieto di abbruciamento delle stoppie ed erbe infestanti, anche negli incolti (già in vigore dal primo giugno);
Divieto di compiere le seguenti attività nei boschi e nei pascoli (art. 75, c. 4, Reg. regionale tutela patrimonio forestale n. 3/2017): usare motori o fornelli che producano faville o brace; usare apparecchi a fiamma od elettrici per tagliare metalli; far brillare mine; fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio come, ad esempio:  sostare con autoveicoli su viabilità non asfaltata all’interno di aree boscate fatta eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorali nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti.gettare fiammiferi o sigarette accese.
Divieto di accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi di qualsiasi tipo e/o mongolfiere di carta, meglio note come “lanterne volanti”, dotate di fiamme libere, nonché altri articoli pirotecnici a una distanza non inferiore a 1 km dalle superfici boscate.

La Protezione Civile della Regione Campania richiama l’attenzione dei Sindaci, sulla necessità di rafforzare le attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e allarme per incendi boschivi sul proprio territorio, anche avvalendosi delle associazioni di volontariato di protezione civile, nonché di sensibilizzare i cittadini e le associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori, promuovendo la cultura di protezione civile e le corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell’ambiente.

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‘Fondi Coesione’: il Consiglio di Stato dà ragione alla Campania

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Il Consiglio di Stato ha accertato con una sentenza l’obbligo del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnnr “di definire il procedimento di stipula dell’Accordo di coesione con la Regione Campania per la destinazione dei fondi”.

La Regione Campania aveva fatto ricorso lo scorso gennaio lamentando il ritardo nella conclusione dell’accordo, stipulato invece con la maggior parte delle altre Regioni e Province autonome.

Il Tar per la Campania accolse il ricorso con sentenza oggi confermata dal Consiglio di Stato. “Si tratta dei fondi già assegnati alla Regione Campania con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile”.

(fonte: Ansa.it)

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