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AFRAGOLA. Caso Trimarchi. Parla l’altra vittima. “La mia spritzeria è in regola. Io vittima dei moralisti da tastiera”

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AFRAGOLA – La linea editoriale della testata di cui mi fregio esserne Direttore ed Editore è basata soprattutto sul rispetto del dolore delle famiglie che avessero perso un caro per scelte personali. Minformo ha sempre evitato di dare pubblicità a quello che doveva e deve essere un dolore privato da metabolizzare all’interno della propria famiglia, tra i propri cari.

Per questo motivo non fu data notizia sulla morte del povero Paolo Trimarchi 61enne di Afragola morto suicida all’interno dell’attività commerciale che dirigeva per motivi resi noti poi dalla consorte e dalla figlia.

All’indomani del tragico evento, chi doveva rifugiarsi nell’assoluto silenzio e metabolizzare il dolore non l’ha fatto e attraverso ripetuti post sui social, ripubblicando anche un post prima pubblicato e poi cancellato dal Trimarchi, si è accusati il proprietario della rinomata Spritzeria “Genny Spritz” ubicata al Corso Garibaldi proprio sotto casa dei Trimarchi, di essere l’unico responsabile della morte del proprio parente. Motivo? Schiamazzi e caos fino a notte inoltrata sotto casa propria.

Da premettere che prima del tragico evento, il fu Paolo Trimarchi aveva imbracciato una personalissima lotta a suon di denunce, affinchè quell’attività commerciale venisse soppressa dato che è impensabile trovare la soluzione a quelli che possono essere personalissimi rumori intolleranti.

Dopo il processo mediatico partito dalle pubblicazioni della moglie e della figlia della vittima, processo che ha visto enormi adesioni, specialmente da parte di chi è a digiuno di codici di procedimenti penali e civili, al grido di vendetta nei confronti dello sfortunato avventore, il sottoscritto decide di informarsi sui fatti e di redigere un post attraverso i social (leggi qui), per non alimentare la questione attraverso il mezzo di stampa.

Attraverso quel post ho cercato di far capire a chi dava ragione, a priori, alla famiglia del povero Trimarchi che la morte non sempre ha ragione e non sempre chi decide di ricorrere ad un gesto estremo abbia la ragione dalla sua parte o che la legge debba esistere solo nei confronti di chi magari non riesce a sopportare il peso di un problema e non debba tutelare chi decide di fare impresa in regola sotto tutti gli aspetti. Ma nulla è stato da fare. Il populismo e la demagogia ha invaso i commenti sotto al mio post mentre la Sig.ra Maria Irace – questo il nome della vedova – logorroica e prolissa sotto altri post con tanto di tono censorio ammonendo chi le voleva far capire che sarebbero esistite anche soluzioni alternative alla morte, si limitava, sotto il mio post a pubblicare reazioni ai commenti che le mostravano solidarietà senza mai intervenire per evitare il confronto col sottoscritto che aveva fatto intendere, come si legge dal post, che fosse informato sui fatti.

A mettere la parola fine a questa tragicommedia social ci ha pensato proprio Genny il titolare della spritzeria che finora è stato in religioso silenzio, a differenza dei familiari, rispettando perfino la morte del suo antagonista giudiziario, pubbicando un post su Facebook.

Ho deciso di pubblicare il suo scritto perché ritengo opportuno, visto il comportamento censorio di parecchi moderatori di gruppi social, di ristabilire una par condicio come deontologia giornalistica vuole ma soprattutto rendere edotta la mia utenza di tutta la verità sulla vicenda. Di seguito le parole dell’altra vittima, di questa vicenda:

“Dopo giorni di silenzio sento il dovere di intervenire vista la “macelleria mediatica” cui io, la mia famiglia, la mia attività ( unica fonte di onesto guadagno ) è stata sottoposta, subendo i giudizi dei cosiddetti “moralisti da tastiera” che NON conoscendo la vicenda si sono lasciati attrarre lasciando GIUDIZI DEVASTANTI per me e la mia famiglia.
Innanzitutto la tragica notizia del gesto compiuto ha scioccato anche noi al punto che si è deciso di chiudere in anticipo l’attività in segno di doveroso rispetto.
Purtroppo la tragicità di questa notizia ha alimentato ancor di più una campagna di odio nei nostri confronti che non trova alcuna giustificazione, al punto che si è dovuto apprendere da un post pubblicato ancora una volta sui social di un presunto rinvio a giudizio con addirittura tanto di data fissata per la prima udienza.
Allora sembrano necessarie alcune parziali ( atteso lo spazio ) precisazioni rispetto ad alcune dichiarazioni rilasciate in maniera volutamente errata sempre sui social.
Innanzitutto NON E’ VERO che le forze di polizia e le autorità NON sono intervenute.
Fin dall’apertura dell’attività e soprattutto dopo che è stata avviata la sua personalissima battaglia nei confronti dell’attività siamo stati sottoposti a CONTINUI CONTROLLI DI TUTTE LE FORZE DI POLIZIA.
Memorabile resterà quello ( uno dei tanti ) in cui NELLA STESSA GIORNATA, l’attività veniva sottoposta alla verifica nell’ordine: della Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale ( tutte verifiche con esito negativo ).
Va detto che la stragrande maggioranza di quegli interventi si è risolta negativamente POICHE’ LA SOCIETA’ E’ MUNITA DI TUTTI I PERMESSI E LE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE PER POTER LAVORARE ONESTAMENTE E NEL RISPETTO DELLA LEGGE.
NON E’ VERO che vengono lasciate bottiglie e bicchieri in strada, poiché il sottoscritto alla chiusura e all’apertura provvede personalmente a pulire ( spazzando letteralmente ) ben oltre il confine dell’attività , avendo anche posto gli appositi contenitori fuori e nei pressi dell’attività.
E’ innegabile che se è vero, così come è stato detto, che l’attività gode di un discreto numero di avventori, MAI si sono verificate risse e/o problemi di ordine pubblico.
Abbiamo sempre chiesto e continuiamo a chiedere ( e non pare molto ) di poter lavorare in pace, visto che questa attività E’ L’UNICA FONTE DI GUADAGNO PER LA NOSTRA FAMIGLIA, costruita con enormi sacrifici anche economici.
Invitiamo per tanto anche gli amministratori dei gruppi social, soprattutto quelli a larga diffusione di filtrare i messaggi postati e soprattutto di non prestare il fianco a versioni unilaterali tutte da verificare ( ovviamente nelle opportune sedi ).
Ad oggi nessuno si è preoccupato di ascoltare “ l’altra voce “, (questo il senso di quello che sarà anche l’ultimo messaggio), e nessuno si è preoccupato, a fronte di una così tragica notizia, di accertarsi che non si vivesse un altrettanto stato d’animo di chi, nel tentativo quotidiano di lavorare(!!!), si è trovato ( controvoglia ) protagonista di vicende giudiziarie infondate ( come si deduce dagli atti PER CHI LI CONOSCE ED HA LA PAZIENZA DI LEGGERLI) e si trova ad oggi sottoposto ( QUESTO PROPRIO NO!! ) al continuo tentativo di farlo passare come il responsabile morale di quanto accaduto.
Come detto non risponderò più ad altre provocazioni, lasciando che tutto venga chiarito nelle sedi opportune alle quali eventualmente riterrò di rivolgermi fin quando ne avrò la forza, sperando che nel frattempo, nessuno si debba assumere la responsabilità morale di altre scelte sbagliate.
Scusatemi ma sono veramente stanco!
Genny Spritz”

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AFRAGOLA. Muore l’ex Sindaco Gennaro Espero. Il cordoglio di Più Europa

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AFRAGOLA – Una città in cordoglio per la morte di un illustre cittadino. Purtroppo oggi pomeriggio è venuto a mancare l’ex Sindaco Gennaro Espero, un vero leader del centrosinistra afragolese, un uomo saggio e un padre nobile della politica.

Ad unirsi al dolore dei cari e di quanti lo hanno voluto bene è anche il partito cittadino Più Europa nelle persone del Segretario cittadino Avv. Luigi D’Antò, il membro della Direzione Nazionale e Presidente dell’Afragolese Calcio Raffaele Mosca che ha voluto rilasciare anche qualche dettaglio alla nostra redazione definendo Gennaro Espero un amico della famiglia Mosca, considerato da tutti loro un vero e pilastro della città.

Alle condoglianze di Più Europa si aggiungono anche quelle dei consiglieri Comunali Raffaele Iazzetta ed Enzo De Stefano, gli aderenti al partito Enrico Esposito, Mimmo Capasso, Stefano Moccia e Johnny Izzo.

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AFRAGOLA. Scomparso noto commerciante. A denunciare la scomparsa la figlia: “L’ultima volta è stata avvistato zona San Michele”

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AFRAGOLA – Scomparso da stamattina un noto commerciante di carni ad Afragola. A denunciare l’accaduto la figlia Giusy: “da stamattina mio padre è scomparso, è stato visto l’ultima volta sulla bici a San Michele (Afragola) zona incrocio dove sta il Dottor La Sala, aveva una camicia azzurra e pantalone grigio”.

Chiunque lo veda può avvisare le Forze dell’Ordine. Secondo quanto scritto dalla figlia sui social, il giro di telefonate tra gli ospedali della zona avrebbe dato esito negativo.

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L’ipotesi SSC Napoli ad AFRAGOLA fa indignare il Presidente dell’AC Afragolese: “regalare terreni al Napoli mentre l’Afragolese paga un canone illegittimo”

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AFRAGOLA – Ieri attraverso la sua pagina social il Sindaco di Afragola pubblica un post con tanto di foto celebrativa scattata insieme al Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, dove affermava di star lavorando ad un progetto che possa permettere l’insediamento della cittadella dello Sport della SSC Napoli proprio ad Afragola.

Secondo la visione del primo cittadino, la cittadella potrebbe sorgere a ridosso della Stazione AV grazie all’esproprio di alcuni terreni ancora da individuare da parte del Comune di Afragola, terreni che poi verranno concessi, non si sa ancora con quale formula, alla Società Sportiva Calcio Napoli per consentire quest’ultima la costruzione di un centro sportivo che permetterebbe gli allenamenti di tutte le squadre del Calcio Napoli a partire dalla prima squadra di Serie A fino all’ultima delle juniores.

Il post, la volontà dell’Amministrazione e forse anche la faccia sorridente del Sindaco Pannone hanno fatto indignare e non poco il Presidente dell’A.C. Afragolese Raffaele Mosca. Un presidente che grazie solo ed esclusivamente ai suoi enormi sforzi, tira la carretta – come si dice in gergo – per portare la squadra della città nelle categorie che merita, in totale assenza di supporto da parte dell’ente pubblico e con l’aggiunta di un disservizio in termini di strutture sportive.

Si, perché la situazione amministrativa dello Stadio “L. Moccia” non è del tutto chiara. Attualmente è gestita da persone che in realtà non hanno alcun titolo per farlo. La gestione del campo è totalmente illeggittima e nonostante ciò, per quieto vivere e per far sì che agli afragolesi non manchi lo sport, il calcio e la passione di sempre, il Presidente Raffaele Mosca da un lato batte, a vuoto, i pugni sul tavolo del Sindaco per sistemare lo stato di cose e dall’altro lato sopporta e a malincuore versa una somma di € 36.600,00 all’anno ad un gestore illegittimo e non si sa a quale titolo, dato che il campo verte in condizioni disastrose.

Attualmente il campo “L.Moccia” fatto salvo del nuovo manto in erba sintetica versa in condizioni pessime, erba alta che ne ostruisce il semplice transito pedonale, una tribuna per ospiti da fare invidia ai migliori stadi dell’hinterland, inagibile e pericolante. Sistemi di sicurezza non sempre approvati dalla lega Dilettanti. Il più delle volte, se non sempre, le partite casalinghe vengono disputate a porte chiuse per gli ospiti e questo è un altro danno economico che la squadra della città è costretta a subire e il Sindaco Pannone pensa al Napoli? Cosa c’è sotto questa visione? Per saperne di più abbiamo contattato direttamente il Presidente dell’A.C. Afragolese Raffaele Mosca che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Sinceramente vedendo quel post del Sindaco Pannone ieri sono rimasto a dir poco esterefatto a tratti indignato. Mettetevi nei miei panni, come posso sentirmi pagando 3.660€ al mese di fitto a un gestore che in realtà non lo è, mentre il Sindaco siede al tavolo con De Laurentiis, avendo il solo pensiero di espropriare terreni degli afragolesi con i soldi degli afragolesi – terreni dove mio nonno e quelli di altri suoi coetanei hanno sudato per ottenerli e comprarli – senza prima risolvere i problemi dello Stadio “L. Moccia” di Afragola? Il Sindaco Pannone ignora i fondatori e gli attuali abitanti di Afragola, attacca la dignità e le tasche degli afragolesi.

Purtroppo non pensavo che sarebbe arrivato a questo punto, ma sento il dovere di dire che questo sindaco non mi rappresenta, non rappresenta affatto l’Afragolese Calcio!

Non è il vero primo cittadino e questo non sono solo chiacchiere! Se proprio Pannone vuole fare un passo del genere, deve prima interpellare la gente, valutare prima i benefit e poi, solo dopo, si può sedere al tavolo con chi vuole lui.

Fortunatamente, sono sicuro che il tempo sarà il giudice imparziale di queste azioni, e spero che coloro che agiscono senza considerare il bene della comunità ne affrontino le conseguenze.

È impensabile che si prendano decisioni così importanti senza tenere conto delle esigenze locali e dei cittadini che, come me, si impegnano a vivere e contribuire alla crescita della propria città.

Ci sentiamo abbandonati e inascoltati, soprattutto quando vediamo che le priorità della nostra Amministrazione sembrano alimentare altri interessi e non quelli della nostra comunità.

Chiedo, anzi esigo, che si faccia chiarezza su queste scelte e che si inizi a considerare il benessere degli afragolesi come una priorità assoluta.

Non siamo solo numeri segnati nella casella delle entrate del bilancio comunale. Siamo persone che amano la loro città e che vogliono vederla crescere in modo giusto e rispettoso.

È ora di ascoltare la voce della comunità e di agire con responsabilità.

Per non parlare del PUC! Molti cittadini, dopo essersi rivolti ai politici di riferimento, credono di aver ricevuto favoritismi, ma in realtà, se qualcuno leggesse davvero cos’è il PUC, si renderebbe conto che quei favori ricevuti erano probabilmente solo i propri diritti, ad esclusione di qualche affare di famiglia o di affari imprenditoriali.

Quindi, quali altri affari sono in vista per l’Amministrazione Pannone con la volontà di espropriare terreni a vantaggio del Calcio Napoli? Cosa ci nascondono? Chi ci dice che la corsa al PUC non era anche funzionale ad affari di tipo sportivo? Perché per il Sindaco Pannone viene prima il Napoli e poi l’Afragolese?

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