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In manette boss dei Mazzarella, si tratta del 30enne Gesualdo Sartori, indagato anche per un omicidio del 2009

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La settimana scorsa è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 9 presunti appartenenti ai clan Aprea, De Micco-De Martino e Mazzarella. Ieri, presso il parco Green Village di via Domitiana a Castel Volturno, personale della Polizia di Stato ha eseguito un ulteriore arresto correlato ai precedenti, questo per omicidio, detenzione di armi da fuoco e tentata estorsione aggravati dal metodo mafioso.

In manette è finito Gesualdo Sartori, 30enne napoletano. Ritenuto al vertice del clan Mazzarella, era destinatario di un’ordinanza relativa alle indagini avviate a seguito della denuncia presentata dal gestore di un ristorante nell’hinterland napoletano, relativa a condotte estorsive intraprese dagli indagati a suo danno ad aprile e maggio 2023.

Tuttavia, Sartori si era già reso irreperibile dal 18 maggio 2022, essendosi sottratto ad un altro provvedimento, un’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere emessa per un omicidio e un tentato omicidio, avvenuti l’11 ottobre 2009 in via Pazzigno, in concorso con altre 5 persone per le quali la misura cautelare era già stata eseguita il 16 maggio. Le nove ordinanze di custodia cautelare eseguite diversi giorni fa riguardavano reati di tentata estorsione, intralcio alla giustizia, detenzione e porto di arma comune da sparo, tutti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di aver agito per agevolare l’attività e gli scopi di associazioni camorristiche.

Le indagini, svolte dalla compagnia carabinieri di Torre del Greco e dal Nucleo investigativo, dalla tenenza di Cercola, dalla Squadra mobile di Napoli e dal Commissariato di Ponticelli, sono iniziate dalla denuncia ad opera del gestore di un ristorante in seguito a ripetute condotte estorsive in suo danno nei mesi di aprile e maggio 2023. Gli estorsori avrebbero, di volta in volta, sottolineato la loro appartenenza alle associazioni di stampo camorristico denominate Aprea, De Micco-De Martino e Mazzarella, che sono notoriamente in sinergia tra loro.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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