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Monti Lattari, area stabiese: Cannabis e controllo del territorio. Sequestri dei Carabinieri

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Ancora piante di cannabis sui pendii dei monti Lattari, ancora droga. Non più le piantagioni sterminate sequestrate nei mesi scorsi, sintomo che l’attività di controllo del territorio dei Carabinieri sta restituendo i suoi frutti. I militari della compagnia di Castellammare di Stabia, con la preziosa collaborazione dello squadrone eliportato cacciatori “puglia” e del nucleo cinofili di Sarno, hanno scoperto una piccolo vivaio nel comune di Gragnano. 13 fusti di cannabis indica sono stati campionati e poi distrutti in loco. Raggiungevano i 150 centimetri.
36 le piante rinvenute e sequestrate in un’area demaniale nel comune di Lettere: superavano tutte i due metri. A pochi passi dalla coltivazione un essiccatoio con altri 4 fusti da preparare in vista del confezionamento della marijuana.

Denunciato per detenzione di droga a fini di spaccio una 52enne di Santa Maria la Carità. Durante una perquisizione nella sua abitazione, i carabinieri hanno trovato 13 grammi e mezzo di marijuana e una pianta di cannabis di circa 50 centimetri. Non lontano, nella città di Castellammare di Stabia, Antonio Elefante è finito in manette per lo stesso reato. In casa 3 grammi e mezzo di cocaina, 4,5 di crack e una piccola pietra di hashish. E ancora un bilancino di precisione e 1440 euro in contante ritenuto provento illecito.
Elefante è ora in carcere, in attesa di giudizio.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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