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Aggressioni ai dipendenti del trasporto pubblico nel Salernitano

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Le recenti e preoccupanti aggressioni ai dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale nella provincia di Salerno stanno mettendo a dura prova la sicurezza dei lavoratori del settore. La Cisl Salerno e la Fit Cisl provinciale, insieme ai coordinatori aziendali di Busitalia e Sita Sud, esprimono una ferma richiesta di azioni concrete da parte delle istituzioni e delle aziende per garantire la tutela del personale e prevenire ulteriori episodi di violenza. Una richiesta che arriva alla luce della convocazione dei sindacati di categoria, per il prossimo mercoledì 9 agosto alle 10, presso la Prefettura di Salerno.

Diego Corace, componente della segreteria della Fit Cisl Salerno, ha sottolineato la necessità di passare dalle mere parole di solidarietà a iniziative efficaci per proteggere i lavoratori sia prima che dopo gli attacchi. “La situazione richiede provvedimenti immediati e misure concrete, come l’acquisto di autobus con cabina guida blindata, che si sono dimostrati efficaci in altre aziende del territorio campano”, ha affermato Corace. Un altro suggerimento avanzato è l’attivazione di un sistema di “pronto intervento”, mediante la collaborazione tra aziende, forze dell’ordine e la Regione, utilizzando i dispositivi di geolocalizzazione e video sorveglianza interna presenti sulla maggior parte degli autobus. Questa sinergia consentirebbe una rapida risposta in caso di emergenze, aumentando la sicurezza per i dipendenti e i passeggeri.

Tra le richieste avanzate c’è anche quella di dotare i verificatori di titoli di viaggio di indumenti ad alta visibilità con la serigrafia “Agente di Polizia Amministrativa” per fungere da deterrente contro gli aggressori. Tuttavia, finora queste proposte sembrano essere state ignorate.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marilina Cortazzi, segretaria generale della Cisl Salerno: “È fondamentale che gli impegni assunti nei tavoli istituzionali vengano finalmente rispettati”, ha sottolineato Cortazzi. “La situazione resta critica  e ora è fondamentale che le istituzioni e le aziende del settore del trasporto pubblico locale agiscano prontamente per garantire la sicurezza dei lavoratori e ripristinare un clima di serenità e rispetto all’interno di questo fondamentale servizio pubblico”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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