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MEDITERRANEO. Un nuovo Medioevo

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Il tema dell’accoglienza è diventato un campo minato per tutti, dal trasporto dei profughi in Italia alla permanenza nei vari Centri di accoglienza o Hotspot come si chiamano oggi a parte il soggiorno in Italia da rifugiato, profugo economico o clandestino, spesso senza lavoro. Le guerre africane di natura tribale o i continui massacri da parte di bande armate, eserciti o guerriglieri islamici hanno prodotto un fenomeno migratorio senza precedenti. Se a questa situazione già drammatica si aggiunge la guerra in Siria e in Iraq per sconfiggere il Califfato che l’Isis che prodotto altri conflitti etnico-religiosi consentendo la fuga dalla fame e dalla morte. Insieme all’esodo dall’Africa e dal Medioriente, altri paesi asiatici, slavi e sudamericani si sono uniti all’invasione e stanno mettendo in seria difficoltà l’Europa, i suoi pilastri di convivenza civile e soprattutto i contraccolpi economici che la situazione stessa provoca. Sono anni che l’Italia, per la sua conformazione geografica accoglie profughi dall’Africa, magrebina o subsahariana. Lampedusa è diventata il simbolo di questo dramma da almeno vent’anni a questa parte. Isola più vicina all’Africa che all’Europa,Lampedusa salì algi onori della cronaca quando il 15 giugno 1986 fu al centro di un incidente diplomatico causato dalla follia di Gheddafi. Il dittadore libico ebbe la brillante idea di lanciare due missili sull’isola nelle vicinanze della sede di un centro Loran della Guardia Costiera Statunitense. L’ombra di quello che accadde ancora oggi un mistero irrisolto. La presenza di governi forti nel Nord Africa garantiva una barriera invalicabile da parte di profughi subsahariani, i soli magrebini riuscivano clandestinamente a fuggire e approdare a Lampedusa, in Italia, in Europa.

Quattrocentomila, sono gli sbarchi sulla piccola isola e almeno per un ventennio gli abitanti hanno sostenuto e accolto i profughi in una gara di solidarietà che non ha eguali nel mondo. Chiaramente dopo anni di pressione e soprattutto l’aumento vertiginoso del numero di sbarchi anche negli isolani è scattato un sentimento di esasperazione per un’economia stagionale andata in fumo e soprattutto problemi causati dal ritardo del trasporto dei rifugiati nei centri di accoglienza in Sicilia e in altre parti dell’Italia. Ad accompagnare il dramma, i soliti sciacalli, sempre pronti a mettere le mani su qualsiasi novità per ricavarne danaro e proporre i soliti scandali. Le cronache ci hanno regalato scene di luoghi di accoglienza che erano veri e propri lager; distribuito spesso cibo scaduto. L’Italia ha mostrato incapacità di gestire il flusso migratorio adeguatamente e soprattutto è stato ambiguo il rapporto con la Comunità europea. Lampedusa nel tempo si è trasformata da confine dell’Europa a confine dell’Italia. Il governo Renzi ha giocato una partita di basso profilo con i vertici europei, pattuendo una certa elasticità nell’accogliere profughi in cambio di una minore rigidità a rispettare il patto di stabilità che l’Europa impone. Anno 2004, scoppia a Roma un’altra perla di commistione affaristico-politico: “Mafia capitale”. Inizia a scricchiolare la favola dell’accoglienza per far posto al business che in modo preponderante mette da parte l’umanità per far posto al danaro. Buzzi, Carminati, quelli del PD, quelli del PDL, tutti gli altri. Marino, Alemanno, consiglieri, assessori, dirigenti e chi più ne ha più ne metta. La causa provoca l’effetto e Roma è conquistata da Virginia Raggi del Movimento cinque stelle. Il business dell’accoglienza a Roma e tutto nelle mani dell’Eriches: Centro di accoglienza in Via Silicella a Roma che ospita centottanta immigrati e richiedenti asilo; nove centri di accoglienza per quattrocento novantuno profughi e richiedenti asilo nell’ambito del progetto Sprar-Roma; un centro minori stranieri non accompagnati (Misna) a Roma; cinque centri di accoglienza per trecento richiedenti asilo in convenzione con la prefettura di Roma. Questi sono i numeri che escono fuori, a parte le somme consistenti di solti. All’accoglienza sono collegate altre attività sociali che riguardano nomadi, assistenza sociale e altri impegni tutti riferiti al mondo del terzo settore o del walfare. Sicuramente ci saranno tante altre associazioni che fanno del volontariato serio, ma tante altre, in tutta Italia, operano emulando un sistema poco chiaro.

La nascita del Governo del cambiamento di Giuseppe Conte, giallo-verde per altri, apre un dibattitto su questo tema straordinario. Il dicastero degli interni è occupato da Matteo Salvini, leader della Lega e soprattutto paladino di quanti vedono nell’accoglienza un pericolo reale per la propria identità e soprattutto per non essere preparati a un’integrazione forzata, senza programmazione e spesso senza nemmeno risorse che cadono sui comuni ospitanti. Abbiamo visto scene che non avremmo mai voluto vedere. Il Centro di accoglienza a Lampedusa è devastato e bruciato, come alberghi e altri centri di accoglienza in altre parti d’Italia. Cittadini di tanti comuni d’Italia hanno formato blocchi stradali per impedire che un autobus di profughi raggiungesse i centri nei vari comuni. A ridosso delle elezioni avviene un dramma a Macerata, quello di una ragazza uccisa e fatta a pezzi da un nigeriano e la reazione di un fascista che il giorno successivo spara all’impazzata contro migranti per strada, sempre a Macerata. Apriti cielo, tutti in strada e quelli che non sono scesi hanno votato tutti la Lega o quasi. Il problema sbarchi, la cattiva gestione da parte dei governi Renzi-Gentiloni, ha esasperato una parte degli elettori portandoli a scegliere M5s o Lega non sentendosi adeguatamente rappresentati dai democratici. Oggi lo scontro diventa di difficile soluzione, pericoloso. Roberto Saviano entra a gamba tesa in questa discussione definendo Matteo Salvini “Ministro della malavita”, Salvini risponde che eliminerà la scorta allo scrittore napoletano. Questo scontro avrà bisogno di un approfondimento perché non si fermerà qui, andrà, drammaticamente avanti. Intanto Manuel Macron presidente francese e Angela Merkel capo del governo tedesco buttano benzina sul fuoco, proponendo sabato in un incontro bilaterale l’obbligatorietà del paese accogliente a ospitare i profughi. La proposta fa andare su tutte le furie il Governo italiano, a giusta ragione, basti pensare che i profughi appena superano il confine italiano, la Gendarmeria francese interviene per ricacciarli indietro, in qualsiasi modo. La nave Aquarius con seicentocinquanta persone a bordo. viene prima bloccata e successivamente respinta dalle autorità italiane, costretta a far rotta per Valencia, accolta dal neo governo socialista, alimentando quel clima di pregiudizio verso l’Italia da parte dei paesi della comunità europea. Una guerra senza frontiere, senza quartiere, senza esclusione di colpi e oggi le dichiarazioni di Macron  “I populisti sono come la lebbre”, sono gravi, come  la reazione Di Maio “Ipocrita”. La diplomazia non la fa più da padrona e i governanti che difendendo interessi di bottega se non addirittura di retrobottega, confondono i cittadini e condizionano la loro opinione se non addirittura ne fomentano gli animi. Populismo in Italia e in Europa si traduce in fascismo, nazismo, razzismo, xenofobia, etc. Di contro i partiti tradizionali, Popolari e Socialdemocratici, propongono temi poco cari ai poveri e scatenano le loro ire quando riescono solo a difendere Banche e poteri forti. Spesso in Europa sono al governo insieme le destre e le sinistre per arginare il fenomeno populista. L’Ungheria e quasi tutti i paesi slavi dell’accoglienza non ne vogliono sapere e gli interventi anche di Papa Francesco non riescono a scardinare la difesa dei confini e abbattere i muri. L’Europa vive oggi il suo memento più difficile e il pericolo Brexit non si limita ai britannici, già nella tranquilla Svezia si prepara un referendum per l’uscita dalla Comunità europea. Si abbasseranno i toni e soprattutto chi è al governo delle nazioni saprà trovare le soluzioni invece di alimentare polemiche? Lo speriamo un po’ tutti, abbiamo bisogno di una politica forte autorevole e non, come dimostrano un po’ tutti, autoritaria. Un nuovo Medio Evo è alle porte, forse quello è l’unico pericolo da cui difendersi.

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Guerra, Putin avverte: “Il conflitto è globale, pronti a colpire Usa e Gran Bretagna”

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Durante un drammatico discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik. Ecco le dichiarazioni del leader del Cremlino:

“Il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto un carattere globale, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra”.

Inoltre Putin ha precisato che contro il nuovo missile, capace di viaggiare a 2-3 km al secondo, non esistono difese aeree efficaci. Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.

Tuttavia, il monito più inquietante lo ha lanciato agli Usa e alla Gran Bretagna, confermando che sei missili Atacms americani e un numero imprecisato di Storm Shadow britannici sono stati lanciati tra martedì e mercoledì sulle regioni russe di Bryansk e Kursk.

Pertanto, Putin ha aggiunto: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico”.

Secondo il presidente, “la Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi”.

Poi, l’attenzione del leader russo, si sposta sugli Stati Uniti e sul nuovo presidente Trump, il quale aveva promesso di riportare la pace tra Mosca e Kiev:

“Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) che, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva messo al bando gli euromissili. E la decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump, nel 2019. Quindi Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti”.

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Salvini sulla decisione della Corte Penale Internazionale: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”

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Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a margine dell’assemblea Anci, parlando della recente decisione della Corte Penale Internazionale di elevare un mandato d’arresto nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso e pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà, le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali”.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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