Prima conferenza stampa da nuovo direttore sportivo del Napoli per Mauro Meluso. Il dirigente azzurro è stato presentato ufficalmente presso il teatro comunale di Dimaro. Ad introdurlo è stato il presidente Aurelio De Laurentiis, che ha spiegato la scelta dell’esperto dirigente calabrese: “La scelta di Mauro Meluso è nata dalla concertazione, dallo studio e dalla verifica fatta insieme a Micheli e Chiavelli e abbiamo deciso che il suo profilo coincideva perfettamente con quello che cercavamo. Mi sono ricordato poi che fu lui ad accompagnarmi negli spogliatoi del Maradona per fare i complimenti a Italiano dopo la vittoria dello Spezia”.
“Le mie sensazioni – ha esordito Meluso – sono particolarmente positive. Sono in una grande società e le mie responsabilità rispetto al passato aumentano. Il mio pensiero, però, è che il calcio è uguale a tutte le latitudini. Io l’ho vissuto sia da calciatore che da dirigente. Ho fatto calcio a tutti i livelli, sono in questo mondo da quando ero bambino. Questo mestiere lo faccio dal 1997, anche se in categorie inferiori. Ho accumulato tanta esperienza e molto umilmente ho cercato di scalare questa montagna per arrivare in Serie A. E questo mi dà una grande forza, perché so di conoscere il calcio in tutte le sue sfaccettature. In questo periodo in cui sono rimasto fermo, ho continuato ad aggiornarmi e a viaggiare per il mondo per studiare dal vivo calciatori. Sono abituato a prendermi le responsabilità, sono motivo di ulteriore stimolo. Nel calcio, per far sì che le cose funzionano, ci vuole una società che abbia grande credibilità e coerenza”. “Lavoreremo di concerto con il presidente, Chiavelli e Micheli. Qualsiasi decisione sarà collegiale. Io sono abituato a lavorare così. Da lunedì cominceremo a programmare ciò che c’è da fare. In una società così importante non può decidere una sola persona. De Laurentiis è un decisionista e ovviamente avrà un peso importante”.
“Osimhen? Io sono appena arrivato, ma noi sicuramente vogliamo tenerlo perché è un giocatore che fa la differenza in Serie A. Kim è un giocatore che andrà sostituito e lavoreremo su questo, così come Ndombele. Interessi di club arabi per calciatori del Napoli? Non mi sono stati riferiti. Per il momento non ho notizie di questo genere. Difficile competere con questi mercati quando offrono ad un calciatore 20 milioni netti all’anno”. “Ci sarà da lavorare anche all’interno. Si è cambiato allenatore, direttore sportivo, e quindi c’è da lavorare. Una squadra che vince con quasi 20 punti di vantaggio il campionato è una super squadra. E vanno fatti i complimenti a chi l’ha costruita e chi l’ha allenata. E’ evidente che io li terrei tutti, ma vanno valutate tante cose. Ci sono dinamiche che riguardano vari aspetti. Il Napoli deve lavorare per restare ad un livello altamente competitivo. Questa è una squadra che negli anni è andata in crescendo”. “Quando avevo 13 anni venni a fare un provino per giocare nel Napoli. Mia madre, però, non volle farmi trasferire perché era troppo lontano. Mi scelse Janich, Sormani provò a convincere mia madre, ma non ci fu verso”.