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Caivano. “Sei venuto di notte e hai portato via papà!” e poi l’abbraccio di un bambino al Carabiniere

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Un gesto di umanità e speranza ha inaspettatamente unito due anime nel cuore del parco Verde di Caivano. Un episodio commovente di sincerità e comprensione che ha visto coinvolti un bambino di 5 anni e il Carabiniere che aveva arrestato il suo papà. Il piccolo, insieme a tanti altri coetanei, era nella chiesa di San Paolo Apostolo dove Don Maurizio Patriciello aveva organizzato uno dei tanti incontri per promuovere la cultura della legalità.

Tra le figure coinvolte anche il Capitano Antonio Maria Cavallo, Comandante della Compagnia Carabinieri di Caivano. Il bimbo ha riconosciuto il volto del Capitano, si è avvicinato e gli ha tirato la giacca. Gli ha chiesto di chinarsi e all’orecchio gli ha sussurrato: “mi ricordo di te! Sei venuto di notte e hai portato via papà!” Ha continuato chiedendo “posso stare con te?” e si è stretto al suo collo, abbracciandolo forte. “Avevi la giacca nera, come quella che porti adesso! Sei stato bravo!”

Un gesto quasi inedito in realtà così complesse ed eterogenee, segnale che la legalità e umanità possono germogliare ovunque. Altri bambini si sono fatti coraggio e hanno letteralmente investito l’ufficiale di domande: “Ti piace Caivano?”, “Perché sei diventato Carabiniere?” fino a “qual è il tuo colore preferito?” e “Sei fidanzato?”

Un entusiasmo dirompente che dimostra quanto l’impegno dei Carabinieri nelle aree più difficili, delle parrocchie come quella diretta da Don Maurizio Patriciello e delle istituzioni debba estendersi alla costruzione di legami umani, di fiducia e di sostegno nei confronti della collettività. L’abbraccio di questo bambino ha toccato il cuore di tutti i presenti e rafforzato la convinzione che non basta applicare solo la legge: sono il dialogo e la connessione umana i pilastri portanti di una società più inclusiva e solidale.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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