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Emergenza aggressioni al personale sanitario del carcere di Salerno

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La Fials Salerno esprime profonda preoccupazione per la serie di aggressioni subite dal personale sanitario negli ultimi 15 giorni all’interno della casa circondariale di Salerno. “È con sgomento che dobbiamo denunciare ben tre episodi di aggressioni fisiche, un fenomeno che sta mettendo a rischio la sicurezza e il benessere del nostro personale impegnato nella fornitura di assistenza sanitaria”, hanno denunciato il segretario generale della Fials provinciale, Carlo Lopopolo e il dirigente sindacale Giovanni Pepe.

Nonostante il massimo impegno profuso per garantire un servizio di qualità e l’assistenza necessaria alla comunità, il personale sanitario si trova ora in una situazione in cui non riesce più a lavorare in sicurezza. “La carenza di personale infermieristico ha creato una situazione di sovraccarico di lavoro e stress, che si riflette anche sulla qualità dell’assistenza. La situazione si è ulteriormente aggravata con l’aumento delle aggressioni, che prima erano prevalentemente verbali ma che ora si sono tradotte anche in violenze fisiche. È inammissibile che gli operatori sanitari, che si dedicano con dedizione al benessere degli altri, siano costretti a subire minacce, violenze e intimidazioni sul posto di lavoro”.

La Fials Salerno chiede all’Asl un intervento immediato e deciso da parte della Direzione strategica dell’Azienda sanitaria locale di Salerno per garantire la sicurezza del personale. “È necessario adottare misure concrete per prevenire le aggressioni, come l’installazione di mini webcam che possano svolgere un ruolo dissuasivo nei confronti di potenziali aggressori verbali e fisici”, hanno detto Lopopolo e Pepe. “Il personale sanitario merita il massimo rispetto e protezione nel suo ambiente di lavoro, in modo da poter svolgere le proprie mansioni in tranquillità e sicurezza. Il benessere dei professionisti sanitari è essenziale per garantire la continuità e la qualità delle cure fornite ai pazienti. La Fials Salerno rimane impegnata nella difesa dei diritti e della sicurezza del personale sanitario e continuerà a monitorare attentamente la situazione, pronta ad adottare ogni misura necessaria per garantire un ambiente di lavoro sicuro e sereno per tutti gli operatori. Infine, al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza all’interno degli istituti penitenziari così come previsto dalla Regione Campania in termini di fabbisogno, chiediamo all’Asl di provvedere ad un massimo reclutamento con l’attuazione della mobilità”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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