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Infermieri cuore pulsante della società civile, pronti a salvare vite umane anche in vacanza

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«Da Nord a Sud gli infermieri dimostrano ogni giorno, fuori e dentro le realtà ospedaliere, indubbie competenze, qualità umane, e quell’autonomia di cui sono legittimi titolari , e che li colloca in una posizione chiave per la rinascita, sia del nostro sistema sanitario, sia della sanità territoriale, in particolare a contatto con le famiglie, gli anziani, i soggetti fragili, nell’ambito del loro rinnovato fabbisogno. La cronaca di tutti i giorni ci racconta di “storie di vita”, dove prima di tutto gli infermieri, non ce ne vogliano gli altri professionisti, seppur nel rispetto del loro ruolo, danno dimostrazione di saper essere costantemente al fianco dei cittadini, ad esempio nei momenti in cui occorrono sangue freddo, prontezza, e quelle conoscenze e quell’intuito che possono permettere di salvare una bambina di 8 anni.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

E’ accaduto da ultimo, in una piscina di Pavia, dove due donne, due professioniste infermiere, hanno svolto un atto eroico salvando la vita di una bambina che ha avuto un arresto cardiaco. In quei momenti cruciali, non è solo il percorso di studi a fare la differenza, non è solo l’esperienza costruita e plasmata sul campo, a contatto con le emergenze, dove ogni secondo può essere prezioso, a rivelarsi cruciale. Situazioni come queste dimostrano come la nostra professione, per chi la sceglie, sia ancora straordinariamente coinvolgente, anche se ha perso irrimediabilmente di appeal per una valorizzazione che stenta a decollare.

Non conosciamo il nome di queste infermiere: con la stampa che ha raccontato la loro storia, hanno preferito rimanere anonime. Non cercano elogi e gloria, è evidente, ma non sbagliamo affatto affermando che in loro, dopo che il cuore di quella bambina ha ripreso a battere, c’era un senso di appagamento incredibile. Domani sarebbero pronte a rifarlo, a fare di nuovo di tutto per provare a salvare una vita. E allora è vero, continua De Palma, che gli infermieri sono ovunque. Potrebbero non indossare il camice, come in questo caso, perchè si tratta di due professioniste in vacanza, ma sono pronti a intervenire per salvare la tua vita. Eppure non vogliono essere chiamati angeli custodi, è un termine che non gli si addice. Sono professionisti che sentono il peso delle responsabilità del percorso che hanno scelto e sanno che in certi precisi momenti tutto potrebbe dipendere da loro.

Da una vita di una bambina salvata, agli infermieri che diventano docenti e formatori di educazione sanitaria nella società civile, nelle scuole, in particolare nelle carceri. Da portare all’attenzione anche  ciò che è accaduto a Paola, in Calabria, dove la locale Casa circondariale di Paola e l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Cosenza hanno stabilito una convenzione che consente a 60 detenuti di ricevere formazione e apprendere le nozioni di pronto soccorso in caso di emergenza.  Gli infermieri attori della rieducazione e della formazione di soggetti che hanno la necessità di ricostruire la propria vita e lo fanno anche attraverso un percorso di formazione guidato da professionisti che mettono a disposizione della collettività le proprie competenze. 

Gli infermieri , che una parte esecrabile della politica si ostina a voler relegare con la sua inerzia , chissà mai perché, ce lo chiediamo da tempo, a professionisti di serie B, dimostrano ogni giorno di essere, più che mai, il cuore pulsante della vita sociale », conclude De Palma. 

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Campania, Luigi Marattin lascia Italia Viva e a Napoli il segretario provinciale Marianna Mascolo replica

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A Napoli la fuoriuscita dell’on. Marattin da Italia Viva suscita le immediate reazioni dei vertici provinciali. È la segretaria Marianna Mascolo a fare sentire la propria voce: “Non ci toglie niente andiamo avanti per la nostra strada”.

“L’uscita dell’on. Marattin da Italia viva a mio avviso non destabilizza la struttura territoriale di Italia Viva, siamo talmente concentrati sulle attività del partito che tutto questo non ci suscita né dubbi né tentennamenti riguardo la linea da seguire, ovvero quella del nostro presidente nazionale Matteo Renzi, Presidente che abbiamo voluto ed eletto nel congresso dello scorso 15 ottobre.

Non riesco a capire perché Marattin invece di mettersi a lavoro nel partito, contesta e mette in dubbio la leadership del partito chiedendo un congresso, il secondo in meno di un anno, e più democrazia interna.

Renzi durante l’estate convoca degli incontri con tutti i dirigenti di partito dove ci siamo confrontati e abbiamo discusso circa il percorso da intraprendere tanto da convocare l’assemblea nazionale per il prossimo 28 settembre. Ma Marattin che cosa fa? Prima del 28 settembre esce dal partito, definendoci degli yes man perché restiamo in Italia Viva e continuiamo a seguire l’unico vero fuoriclasse della politica italiana: Matteo Renzi

L’onorevole Marattin dovrebbe ringraziare e chiedere scusa alla comunità di Italia Viva, ai militanti, ai coordinatori che come me per anni sui territori ha lavorato anche per lui.

Per me democrazia interna, quella di cui parla, vuol dire venire in assemblea confrontarsi avanzare le proprie richieste e accettare la decisione dell’assemblea. Come nelle migliori famiglie i problemi si risolvono internamente con il dialogo.

Marattin contesta il metodo con il quale Renzi propone di avviare un’interlocuzione per costruire una coalizione di centro sinistra e quindi un’alternativa alla destra di Meloni.

Mi verrebbe da chiedere all’onorevole Marattin, perché hai chiesto un congresso e poi sei uscito dal partito prima del 28 data dell’Assemblea Nazionale? perché parli di metodo, di democrazia interna e poi scappi dal confrontarti? Ecco il suo mi sembra più un pretesto e un alibi che rimboccarsi le maniche e come tutti mettersi a lavoro”.

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Maltempo, domani allerta gialla in dieci regioni

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“La perturbazione posizionata sul nostro Paese, continua a determinare precipitazioni temporalesche sparse, concentrandosi in particolare, a partire dalla serata di oggi, sulle aree adriatiche centro-meridionali e sul basso Tirreno”.

Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile che ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende quelli diramati nei gironi scorsi.
“L’avviso prevede dalla tarda serata di oggi, lunedì 19 agosto, precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Calabria e Sicilia, oltre al persistere di tali fenomeni su Abruzzo e Molise, specie sui rispettivi settori adriatici, e sulla Puglia“.

“Le precipitazioni saranno accompagnati da fulmini, locali grandinate e forti raffiche di vento – spiega la Protezione Civile -. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, martedì 20 agosto, allerta gialla su alcuni settori di Emilia-Romagna e Marche, sull’Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e parte della Sicilia”.

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Ambiente

Incendi boschivi, Regione Campania dirama tutti i divieti nel periodo di ‘grave pericolosità’: ecco quali sono

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E’ entrato in vigore il 15 giugno il periodo di “grave pericolosità” per gli incendi boschivi in Campania. Lo ha stabilito la Protezione Civile della Regione Campania, con atto del Direttore Generale, Italo Giulivo, sulla base delle valutazioni sul quadro climatico. 

Tale stato di allerta dovrebbe terminare, salvo proroghe, il 20 settembre prossimo.

Al fine di salvaguardare il patrimonio boschivo, durante il periodo di grave pericolosità scattano cinque importanti divieti:
Divieto di combustione dei residui vegetali agricoli e forestali;
Divieto di abbruciamento delle stoppie ed erbe infestanti, anche negli incolti (già in vigore dal primo giugno);
Divieto di compiere le seguenti attività nei boschi e nei pascoli (art. 75, c. 4, Reg. regionale tutela patrimonio forestale n. 3/2017): usare motori o fornelli che producano faville o brace; usare apparecchi a fiamma od elettrici per tagliare metalli; far brillare mine; fumare o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio come, ad esempio:  sostare con autoveicoli su viabilità non asfaltata all’interno di aree boscate fatta eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorali nel rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti.gettare fiammiferi o sigarette accese.
Divieto di accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi di qualsiasi tipo e/o mongolfiere di carta, meglio note come “lanterne volanti”, dotate di fiamme libere, nonché altri articoli pirotecnici a una distanza non inferiore a 1 km dalle superfici boscate.

La Protezione Civile della Regione Campania richiama l’attenzione dei Sindaci, sulla necessità di rafforzare le attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e allarme per incendi boschivi sul proprio territorio, anche avvalendosi delle associazioni di volontariato di protezione civile, nonché di sensibilizzare i cittadini e le associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori, promuovendo la cultura di protezione civile e le corrette norme di comportamento per la salvaguardia dell’ambiente.

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