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FRATTAMAGGIORE – dacci oggi il nostro ingorgo quotidiano

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Terminata l’attività didattica nelle scuole, come ovunque in Italia a Frattamaggiore comincia il periodo caratterizzato dal passaggio al nuovo anno scolastico e soprattutto per i ragazzi dell’ultimo anno il famigerato “Esame”. Il periodo estivo rappresenta per le Istituzioni scolastiche un momento di valutazione, in particolare dei punti critici dell’anno precedente. Frattamaggiore ha una platea di alunni di ottimo livello, dirigenti scolastici all’altezza del compito, personale docente non stimato e rispettato, genitori contenti o quasi. A dire il vero un problema c’è e riguarda soprattutto il rapporto Scuola-Città, in particolare la viabilità che nel periodo scolastico – in pratica dieci mesi o giù di lì – diventa complicata intorno agli edifici di qualsiasi ordine e grado. Proprio di questo vorrei parlare, di una parte di Frattamaggiore caratterizzata dalla presenza contestuale di sette edifici scolastici; dalla Stazione dei Carabinieri; dal Commissariato di Polizia; dal Mercato ortofrutticolo; dulcis in fundo dall’ingresso dell’Asse mediano o l’uscita dello stesso, a seconda dell’esigenza. Frattamaggiore è una cittadina amata dai suoi abitanti, gradevole nell’aspetto, facoltosa e laboriosa, ricca di storia e di uomini illustri del passato e del presente.

L’economia commerciale è florida grazie agli innumerevoli negozi che accompagnano tutte le strade cittadine. Gli abitanti della città di San Sossio sono trentamila, spalmati su cinque chilometri e mezzo di territorio, davvero pochi, in pratica seimila abitanti per chilometro quadrato. Frattamaggiore è trafficata ma ordinata e presenta una serie di sensi unici che rendono la viabilità abbastanza agevole, a parte le ore di punta, come in tante altre realtà limitrofe dell’area a nord di Napoli. Il punto critico, come dicevo prima, è il famigerato incrocio dell’Asse Mediano. Dobbiamo in questo fare un plauso all’ex Sindaco Francesco Russo per aver abbellito l’incrocio e dotato di un impianto di videosorveglianza che dissuade i malintenzionati a passare con il rosso, la multa è abbastanza salata. Eppure non si comprendo come un asse di collegamento viario così importante per l’accesso alle aree ASI e alle autostrade possa essere stato concepito a ridosso del centro abitato. Errori del passato questo è certo, probabilmente con una maggiore saggezza si sarebbe potuto costruire un sottopassaggio tra Via Siepe Nuova e la strada che porta all’uscita dell’Asse mediano di Casoria-Arzano. Purtroppo conosciamo bene con quale “zelo” fu costruita quest’opera e soprattutto quanto sia costata economicamente e nel numero di vittime.

Ogni giorno feriale, di mattina in particolare, percorrere quel tratto di strada, in qualsiasi direzione, davvero diventa un’odissea. Abbiamo a ridosso di quest’incrocio: le due sedi dell’Isis Gaetano Filangieri in Via Rossini e in Via Pezzullo; la Scuola Primaria per l’infanzia Giuseppe Mazzini in Via P.M. Vergara; La Seconda sede del Mazzini a poca distanza, la Scuola Media Massimo Stanzione. Percorrere quindi quel tratto di strada che conduce all’Asse mediano, mette davvero a dura prova la pazienza degli automobilisti, degli abitanti e dei commercianti. Ad aumentare i disagi, dalle 7,30 in poi, è il transitare di Scuolabus, auto private del personale della scuola e dei genitori, auto private di lavoratori in ingresso o in uscita da Frattamaggiore, spesso, ahimè, autocompattatori della raccolta dei rifiuti, se non auto della Polizia o dei Carabinieri a sirene spiegate. L’ingorgo raggiunge spesso dimensioni davvero assurde, file di auto in tutte le direzioni con automobilisti snervati e arrabbiati, il caos totale. A metterci la coda, il numero di auto di cittadini frattesi e non che si recano al Mercatino ortofrutticolo aperto dalle ore 7,00 alle ore 14,00. Solo per dovere di cronaca, a poche centinaia di metri abbiamo la sede dell’Asl in Via P.M. Vergara con le utenze, i dipendenti, le loro auto. Se si cumulano tutte queste cose, non si può non riconoscere che all’utenza si creano non poche difficoltà se non addirittura problemi di tenuta psicologica. Eppure, a pochi metri di distanza dall’incrocio in questione, esiste un parcheggio di ampie dimensioni nato per soddisfare le esigenze egli automobilisti in tutte le fasce orarie e per tutte le esigenze. Da qualche tempo il parcheggio è stato trasformato da libero a pagamento. Come mai?

Reputo questa scelta poco opportuna, poiché a Frattamaggiore esistono in quasi tutta la città strisce blu a pagamento che servono, in particolare, ad aiutare il commercio locale. Il parcheggio serviva proprio ai genitori che parcheggiando li, gratuitamente, in pochi minuti accompagnavano i figli a scuola. Rivolgo un appello all’amministrazione cittadina, ai responsabili del traffico e della viabilità: riaprite e rendete di nuovo libero quel parcheggio, probabilmente non si risolverebbe il problema del tutto ma attenuerebbe di molto il traffico. Se alla riapertura del parcheggio poi, aumenterebbe la presenza di agenti della Polizia locale, per multare le auto in sosta selvaggia, insieme agli automobilisti indisciplinati, nella fascia oraria dalle 7,30 alle 8,30 all’incrocio tra via P.M. Vergare, Via Tammaro Vergara e Via Rossini, il problema si risolverebbe o quasi del tutto. Ho molta stima del Sindaco Marco Antonio Del Prete, è giovane, serio e preparato, l’ho incontrato e mostra molta umiltà, poca spocchia. Distratto da tanti problemi quotidiani in Comune forse non percorre quel tratto di strada cittadino nelle ore di punta non conoscendo adeguatamente questo disagio. Potrei dire, di contro, che davvero sembra strano invece che una pletora di consiglieri, assessori o uomini vicino alle Istituzioni, non si facciano carico di risolvere questo problema e se l’hanno fatto dedicheremo spazio alla cosa. Tre mesi di tempo sono sufficienti per trovare i rimedi e di certo non c’è il fiato addosso della soluzione da prendere velocemente. Sono sicuro che la cosa si risolverà e tutti noi, da settembre in poi, non saremo costretti a recitare ogni mattina il nostro: “Dacci oggi il nostro ingorgo quotidiano”.

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Violenza sulle donne, Mattarella dichiara: “I numeri sono allarmanti, quanto fatto finora non è sufficiente”

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In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affrontato l’argomento citando la Convenzione di Istanbul, che “è il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani”.

Ecco le sue dichiarazioni: “La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare. Quanto fatto finora non è tuttavia sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. È un’emergenza che continua”. 

“Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino. ‘Nessuna scusa’ è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna. È addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete. È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. È un valore per l’intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell’universo femminile”.

Anche la premier Giorgia Meloni è intervenuta per parlare dell’argomento, affidando ai social i suoi commenti:

“Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi. Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall’altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall’abominio della violenza”.

Poi, ha aggiunto: “Come Governo, dall’inizio del nostro mandato, abbiamo messo in campo strumenti di contrasto, prevenzione e sicurezza. Un lavoro che deve proseguire nella consapevolezza che il contributo di ciascuno di noi può fare la differenza. Lo dobbiamo fare nel nome di tutte coloro che oggi non sono più con noi: mamme, sorelle, figlie, amiche. 1522 è il numero a cui rivolgersi per parlare, denunciare e ricevere aiuto immediato, in qualsiasi momento. Ogni voce che si alza contro la violenza è un passo verso una società più sicura e libera dalla paura. Ricordate: non siete sole. #25novembre”.

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Guerra, Putin avverte: “Il conflitto è globale, pronti a colpire Usa e Gran Bretagna”

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Durante un drammatico discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik. Ecco le dichiarazioni del leader del Cremlino:

“Il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto un carattere globale, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra”.

Inoltre Putin ha precisato che contro il nuovo missile, capace di viaggiare a 2-3 km al secondo, non esistono difese aeree efficaci. Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.

Tuttavia, il monito più inquietante lo ha lanciato agli Usa e alla Gran Bretagna, confermando che sei missili Atacms americani e un numero imprecisato di Storm Shadow britannici sono stati lanciati tra martedì e mercoledì sulle regioni russe di Bryansk e Kursk.

Pertanto, Putin ha aggiunto: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico”.

Secondo il presidente, “la Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi”.

Poi, l’attenzione del leader russo, si sposta sugli Stati Uniti e sul nuovo presidente Trump, il quale aveva promesso di riportare la pace tra Mosca e Kiev:

“Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) che, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva messo al bando gli euromissili. E la decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump, nel 2019. Quindi Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti”.

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Salvini sulla decisione della Corte Penale Internazionale: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”

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Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a margine dell’assemblea Anci, parlando della recente decisione della Corte Penale Internazionale di elevare un mandato d’arresto nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso e pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà, le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali”.

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