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Cronaca

Lacrime , candele e striscioni, in migliaia alla fiaccoplata per Giulia

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Una partecipatissima fiaccolata ha popolato le strade di Sant’Antimo, nel Napoletano, il paese d’origine di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese uccisa il 27 maggio sera a Senago dal suo compagno, il 30enne Alessandro Impagnatiello. Migliaia le persone in strada, tra cui tanti bambini. Tantissimi anche i palloncini bianchi e rossi e i cartelli che rivolgono un addio a Giulia e al suo bimbo, Thiago, che sarebbe nato a fine luglio.

In testa al corteo uno striscione: “Basta, non possiamo far crescere uomini assassini”. Presenti anche le istituzioni: tra i vari rappresentanti, il sindaco della cittadina Massimo Buonanno e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Oltre a diversi parlamentari, consiglieri regionali, e i sindaci del comprensorio con i loro gonfaloni. Con loro, il vescovo di Aversa Angelo Spinillo.

La fiaccolata ha preso il via dalla panchina rossa nella villa comunale Del Rio per dirigersi verso via Roma, poi la deposizione di un fascio di fiori al di fuori della casa dei genitori di Giulia. Il corteo col passare del tempo si è ingrossato fino a riempire piazza della Repubblica, dove l’iniziativa è terminata, ai piedi del Santuario di Sant’Antimo. “Intitoleremo un centro antiviolenza a Giulia Tramontano”, ha annunciato il sindaco di Sant’Antimo Massimo Buonanno. “Non possiamo più tollerare un’altra Giulia e un altro Thiago”, ha aggiunto. Il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, che ha invitato al dialogo e ricordato il piccolo Thiago, “come tutti i bambini un dono di Dio”, ha parlato del “martirio di Giulia”. “Non basta chiedere nuove leggi, c’è qualcosa di più profondo da cambiare – è stato l’appello del governatore De Luca -. Fermiamoci per un attimo, tutti quanti, riflettiamo sul nostro rapporto con i figli e ridiventiamo educatori per trasmettere valori umani profondi”. “Abbiamo la sensazione che non ci sia più famiglia, che siamo ritornati in un mondo animale privo di valori fondamentali. No alla movida fatta di superalcolici e droga – è stato l’ulteriore appello del presidente della giunta campana – che porta a follia e violenza”. “E al mondo dell’informazione che trasmette una vita che non esiste, fatta di soldi e competizione, dico fermiamoci. E alle ragazze – ha poi concluso De Luca – siate ferme e non andate all’ultimo appuntamento, ma chiedete un aiuto”

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Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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