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Napoli. Autobus devastato e Autista aggredito, Acampora (PD):”Proposta di protocollo”

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“Gli autobus a Napoli devono essere mezzi di trasporti sempre più efficienti e sempre più sicuri. E’ inaccettabile quanto accaduto lunedì al Vomero, con i vetri di un autobus sventrati e l’autista aggredito da un uomo che aveva bloccato il traffico con la sua auto in sosta vietata. Sento per questo il dovere di rilanciare la proposta per un protocollo d’intesa tra Anm e Polizia Municipale, per avere più vigili sui nostri mezzi pubblici”. Così Gennaro Acampora, capogruppo del Partito Democratico nel consiglio comunale di Napoli, ricordando l’ordine del giorno approvato lo scorso 15 maggio dall’assemblea all’unanimità.

“Questo protocollo – precisa Acampora – prevederebbe per gli agenti la possibilità di spostarsi gratuitamente sui mezzi pubblici locali nel tragitto casa – lavoro nell’ ambito urbano, presentando al personale addetto il tesserino personale di riconoscimento e di appartenenza al Corpo ed indicando la tratta di percorrenza” “Forse, vedendo le foto e leggendo la cronaca di quanto accaduto lunedì, la presenza di un agente di polizia municipale avrebbe potuto
limitare le conseguenze – aggiunge Acampora – questo, in ogni caso, è la punta di un iceberg fatto di borseggi ed episodi di aggressione al personale a bordo. Per questo chiediamo all’amministrazione di far fronte all’impegno preso con il consiglio. Sarebbe un’operazione di
forte impatto sociale, garantendo una maggiore percezione di sicurezza e di notevole deterrenza”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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