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Alluvione Emilia-Romagna: in arrivo oltre 100 milioni dal governo

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Lo Stato italiano scende in campo per aiutare l’Emilia-Romagna, visto che è pronto uno stanziamento di oltre 100 milioni per far fronte all’emergenza causata dall’alluvione.

Tuttavia, come riferisce il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, il governo sta pensando anche a lotterie aggiuntive e al ricavato di auto sequestrate alla criminalità organizzata. Tali risorse, serviranno per garantire i soccorsi immediati e saranno accompagnate da una serie di misure per affrontare la fase 1.

Intanto, già si pensa alla fase 2, anche se i provvedimenti legati ai ristori inizieranno a prendere corpo quando sarà più chiaro il bilancio dei danni. Pertanto, è attesa nelle prossime ore una richiesta ufficiale per accedere al Fondo di solidarietà europea, come già avvenuto per il terremoto che colpì le stesse terre undici anni fa.

Ecco quanto dichiarato dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini:

“Le province chiedono solo per le strade provinciali 200 milioni subito. Cercheremo di fare il possibile”.

Inoltre, fra le ipotesi al vaglio, vi è anche quella della cassa integrazione nelle aziende bloccate dal maltempo, come sottolinea la Fiom-Cgil dell’Emilia-Romagna:

“Richiederla dev’essere inteso come un dovere morale delle imprese”.

Invece, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha così aggiunto:

“Auspico che nel pacchetto entri soprattutto l’attivazione del fondo di garanzia che, a nostro avviso, deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme Ue sugli aiuti di Stato”.

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Superbonus: il Senato approva, ora si passa alla Camera

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Nell’Aula del Senato con 101 si, 64 no, nessun astenuto, è stato approvato il decreto Superbonus.

Il Governo ha chiesto e ottenuto il voto di fiducia per il provvedimento. Ora si passa alla Camera.

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Giorno del Ricordo, Meloni a Trieste: “Sono qui per chiedere perdono”

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In occasione del Giorno del Ricordo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è giunta al monumento nazionale della Foiba di Basovizza, sul Carso triestino, accompagnata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Inoltre, erano presenti alla cerimonia il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Ecco le parole della premier:

“Il Giorno del ricordo è stato istituito nel 2004 con legge dello Stato, per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Sono venuta molte volte qui da ragazza, quando farlo era essere additati, accusati, isolati. E sono tornata da adulta a celebrare finalmente quel Giorno del Ricordo che spazzava via una volta per tutte la congiura del silenzio, che per imperdonabili decenni aveva avvolto la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo nell’oblio dell’indifferenza”.

Poi, ha aggiunto: “Siamo qui a chiedere ancora perdono a nome delle istituzioni di questa Repubblica per il colpevole silenzio che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale e per rendere omaggio a tutti gli istriani, i giuliano-dalmati per rimanere italiani decisero di lasciare tutto, case, beni, terreni, per restare con l’unica cosa che i comunisti titini non potevano togliere loro e cioè l’identità. Il Treno del Ricordo servirà non per riaprire le ferite del passato, non per dividere ancora ma per chiudere un cerchio, per sanare quella vergogna e ricucire quel sentimento di solidarietà su cui ogni nazione si fonda”.

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Violenza sulle donne, il Senato approva nuovo DDL: adesso è legge

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Il Senato ha votato all’unanimità con 157 favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto il nuovo DDL contro la violenza di genere, che ora è diventato ufficialmente legge.

In particolare, tale legge tutelerà coloro che subiscono violenze, atti persecutori e maltrattamenti, andando a potenziare il Codice Rosso del 2019. L’approvazione del testo è stata accelerata in risposta al caso di Giulia Cecchettin.

Pertanto, la legge è stata scritta dai ministri Roccella, Nordio e Piantedosi, e al suo interno ci sono 19 articoli con varie misure che intervengono per rafforzare il Codice Rosso e non solo.

Si tratta di provvedimenti che mirano alla rapidità nella fase cautelare delle indagini: arresto in flagranza differita entro 48 ore, se ci sono prove che dimostrano la violenza, ammonimento del questore in caso di stalking e divieto di avvicinarsi entro 500 metri ai luoghi frequentati dalla vittima.

Inoltre, sono stati approvati anche due ordini del giorno delle opposizioni: il primo chiedeva di mettere più risorse sulla formazione del personale che si occupa di violenza sulle donne, mentre il secondo di discutere con tempestività in Parlamento su disegni di legge che intervengono sulla prevenzione e sul contrasto del grosso problema della violenza.

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