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San Carlo all’Arena: una persona denunciata per detenzione abusiva di armi e furto

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Giovedì sera gli agenti del Commissariato San Carlo Arena, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della Centrale Operativa, sono intervenuti in vico Sant’ Eframo Vecchio per una segnalazione di un uomo che aveva localizzato la posizione del suo scooter rubato, poco prima, in vico delle Nocelle. Gli operatori, giunti sul posto, hanno accertato che il motoveicolo si trovava in un garage e, con il supporto di personale dei Vigili del Fuoco, sono entrati nel locale dove hanno rinvenuto il veicolo segnalato, parzialmente smontato e privo di alcune parti meccaniche, nonché notevoli pezzi di motoveicoli di altre marche e modelli.

Inoltre, i poliziotti hanno rinvenuto nel bagno dello stesso locale una pistola a salve cal. 8 priva di tappo rosso avvolta in alcuni tovaglioli, 4 cartucce, 5 cartucce cal. 7,65 ed un distintivo di segnalazione manuale riportante il logo “Ministero della Difesa-Carabinieri”. Ancora, gli agenti, in un garage attiguo in uso ad un 49enne napoletano, hanno rinvenuto diversi parti meccaniche di motoveicoli e diversi pezzi che combaciavano con quelli rinvenuti nell’altro deposito di cui l’uomo non ha saputo giustificare la provenienza. Infine, gli operatori, con il supporto di personale tecnico dell’Enel, hanno verificato che entrambi i contatori dell’energia elettrica erano allacciati abusivamente alla rete pubblica. Il 49enne, napoletano con precedenti di polzia, è stato denunciato per detenzione abusiva di armi, furto, possesso di segni distintivi contraffatti e ricettazione.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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