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Politica

8 marzo, Meloni dichiara: “Il mio impegno è per le donne italiane che ogni giorno lottano per affermarsi”

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato alla presentazione del nuovo allestimento della Sala delle Donne alla Camera, rilasciando alcune dichiarazioni:

“Qualsiasi cosa ho fatto nella mia vita, i più hanno scommesso sul mio fallimento. C’entra il fatto che sono una donna? Per me probabilmente sì. Lo racconto per dire che c’è una buona notizia. Alle donne di questa nazione voglio dire che il fatto di essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare. La sfida è quando avremo il primo Ad di una società partecipata statale donna, è uno degli obiettivi che mi do. Lo dico alla vigilia di una scelta importante per il governo. Il vero tetto di cristallo non si rompe arrivandoci, ma dimostrando che si può fare molto bene, non dico meglio, dico molto bene”.

Poi, continua: “Ricordo gli sguardi quasi divertiti di molti colleghi la prima volta in cui sedetti sullo scranno più alto della Camera, come vicepresidente; quell’aria che dice ‘adesso ci divertiamo’. Pensavo che a questo, fosse dovuto la sorpresa della prima volta in cui presiedendo risposi a tono ad un collega. Quell’idea che forse non ce l’avrei fatta era figlia della mia inesperienza nel ruolo o forse no. Per quei ruoli non esiste un corso di formazione: chiunque si ritrova a ricoprire ruoli di questo tipo lo fa con l’esperienza che si ricopre sul campo. Ho incontrato gli stessi sguardi quando sono diventata il primo presidente donna di un’organizzazione giovanile a destra, quando sono diventata il ministro più giovane della storia d’Italia, quando ho fondato un partito e persino quando qualche mese fa, con 30 anni di esperienza alle spalle, sono diventata presidente del Consiglio”.

Poi, aggiunge: “Non ci saranno più ruoli preclusi alle donne. Oggi rimuoviamo uno specchio e lo sostituiamo con una foto. Ma c’è un altro specchio che possiamo rimuovere, quel momento non è lontano come può sembrare. L’altro specchio rimasto, è quello dove ognuna si può rispecchiare immaginando di diventare la prima presidente della Repubblica. L’8 marzo non dev’essere una giornata di rivendicazioni di ciò che gli altri devono concedere alle donne, ma dev’essere una giornata di orgoglio e consapevolezza di quello che noi possiamo fare, piaccia o no agli altri. Ed è esattamente il messaggio con cui mi sento di spronare tante donne che, magari, pensano di non poter andare oltre un determinato obiettivo. Invece devono ricordare, e faremo il possibile affinché abbiano gli strumenti, che con la volontà e la consapevolezza possono raggiungere qualunque tipo di obiettivo”.

Infine, ha così concluso il suo intervento:

“Il mio impegno è per le donne italiane, ogni giorno costrette ad affrontare difficoltà molto grandi per vedere affermato il proprio talento, vedere riconosciuti i loro sacrifici, così come è un mio impegno quotidiano trovare soluzioni perché le donne di questa nazione possano affermarsi pienamente, senza per questo fare rinunce di ogni genere, perché non è giusto”.

POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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