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Cinema Metropolitan, il ministro Sangiuliano convoca tavolo di lavoro

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La vicenda del cinema Metropolitan di Napoli e del suo possibile addio agli storici locali di palazzo Cellamare in via Chiaia, è finita all’attenzione del Ministero della Cultura. Per la prossima settimana è stato, infatti, convocato un tavolo di lavoro a Roma presso la sede del ministero al Collegio Romano con i gestori della struttura e Banca Intesa Sanpaolo, proprietaria dei locali. Saranno presenti il ministro Gennaro Sangiuliano, il direttore generale ABAP Luigi La Rocca, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il consigliere del ministro Luciano Schifone.

“Stiamo verificando il quadro normativo, ma la chiusura del Metropolitan rappresenterebbe una grave perdita per la città di Napoli e per la sua cultura. Peggio ancora se, come apprendiamo da notizie di stampa che auspichiamo essere infondate, la struttura corre il rischio di diventare un supermercato o una sala bingo. Spero che queste notizie siano prive di fondamento. Il comun denominatore deve essere la volontà di salvare il Metropolitan”, afferma Sangiuliano. 

“Siamo al lavoro per verificare la possibilità di porre un vincolo relazionale che legherebbe il sito alla sua destinazione. Il cinema, quando fu inaugurato negli anni Cinquanta, era tra i più grandi d’Italia e d’Europa. Dobbiamo fare ogni tentativo per salvare questo simbolo della città nel momento in cui ci sono timidi segnali di ripresa relativi all’affluenza ai botteghini”, ha concluso il ministro della Cultura. 

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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