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Simona Aiello, la prof transgender l’insegnante ha iniziato il percorso di transizione a 47 anni

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A47 anni ha deciso che era arrivato il momento di rivelare se stessa completamente. Aveva sempre saputo chi era e anche chi viveva intorno a lei lo sapeva. Ma a quel punto della sua vita ha deciso di fare l’ultimo passo e iniziare la transizione. È solo l’ultimo chilometro del percorso di Simona Aiello, insegnante di Lettere dell’istituto tecnico Marconi di Torre Annunziata balzata agli onori della cronaca per la sua storia di donna e insegnante transgender. Una storia che lei stessa racconta come esempio di affermazione della propria personalità nel luogo simbolo della creazione della personalità dell’individuo: la scuola. Simona nasce in una famiglia operaia di Torre Annunziata e vive la sua infanzia e adolescenza negli anni ’80, “anni in cui già solo avere un figlio omosessuale era considerata una vergogna, figuriamoci una figlia trans”. Racconta che a quattro anni amava prendere il pareo della madre e indossarlo al mare, mimando una sfilata sul bagnasciuga.

Così nel 2019 inizia i protocolli del percorso di transizione. Ha poco più di 47 anni. Ha già vissuto una vita in un corpo che in quel momento decide di cambiare, assecondando quella indole che fino a quel momento non si era manifestata anatomicamente. Solo che il percorso di transizione è lungo e tortuoso. Ha bisogno di cura e serietà, esattamente l’opposto di ciò che pensa la gente secondo cui basta vestirsi da donna o ricorrere alla chirurgia estetica. Comincia il percorso psicologico a Salerno con esperti di disforia di genere e poi nel luglio 2020, dopo il lockdown, comincia la terapia ormonale al Ruggi d’Aragona dopo aver ottenuto l’ok sanitario. I cambiamenti sul suo corpo piano piano si cominciano a vedere e se ne accorgono anche i suoi alunni. Loro la vivono in maniera silente, con garbo, esattamente l’opposto di ciò che si aspetti dagli alunni di un istituto tecnico nel cuore di un rione malfamato.

Con il percorso di transizione Simona ha cominciato anche quello di attivismo insieme all’associazione Iken di Carlo Cremona e Marco Maria Taglialatela. “Mi hanno aiutata e apprezzo la filosofia dell’associazione che non si occupa di teoria ma scende tra la gente attivamente aiutando ragazzi perseguitati da tutto il mondo”. L’ultimo passo di Simona sarà burocratico. In questo la sta seguendo l’avvocato Raffaella Spinelli con cui sta preparando gli incartamenti per il cambio del nome di battesimo e l’autorizzazione all’intervento. La sua storia è stata raccontata da testate giornalistiche e tv nazionali, la prima a raccontarla è stata Ida Palisi sul Corriere, provocando un grande clamore.

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Guerra, Putin avverte: “Il conflitto è globale, pronti a colpire Usa e Gran Bretagna”

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Durante un drammatico discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik. Ecco le dichiarazioni del leader del Cremlino:

“Il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto un carattere globale, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra”.

Inoltre Putin ha precisato che contro il nuovo missile, capace di viaggiare a 2-3 km al secondo, non esistono difese aeree efficaci. Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.

Tuttavia, il monito più inquietante lo ha lanciato agli Usa e alla Gran Bretagna, confermando che sei missili Atacms americani e un numero imprecisato di Storm Shadow britannici sono stati lanciati tra martedì e mercoledì sulle regioni russe di Bryansk e Kursk.

Pertanto, Putin ha aggiunto: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico”.

Secondo il presidente, “la Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi”.

Poi, l’attenzione del leader russo, si sposta sugli Stati Uniti e sul nuovo presidente Trump, il quale aveva promesso di riportare la pace tra Mosca e Kiev:

“Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) che, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva messo al bando gli euromissili. E la decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump, nel 2019. Quindi Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti”.

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Salvini sulla decisione della Corte Penale Internazionale: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”

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Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a margine dell’assemblea Anci, parlando della recente decisione della Corte Penale Internazionale di elevare un mandato d’arresto nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso e pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà, le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali”.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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