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POLITICA

AFRAGOLA. Oltre gli appalti monstre si denuncino anche le “commissioni farse” di questo Comune

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AFRAGOLA – Continua a tenere banco, anche dopo la discussione in Consiglio Comunale, il contenuto del Piano Industriale e la conseguente gara sull’igiene urbana. Un appalto monstre da cento milioni di euro da consumarsi in nove anni. La mia osservazione va oltre a quanto riportato in Consiglio comunale, nello specifico dal Consigliere di opposizione Gennaro Giustino, a mio avviso, unico a fare seria opposizione con la sua solerzia nel studiarsi gli atti e scorgere le varie inconguità.

Al di là dei pochi giorni dati ai vari consiglieri per studiarsi il Piano Industriale c’è da sottolineare la sterile e scarsa discussione intrapresa nelle commissioni che hanno anticipato il Consiglio Comunale del 15 febbraio scorso dove la Consigliera Marianna Salierno a più riprese chiedeva tempo in più per studiare i documenti e alcuni chiarimenti inerenti una prima lettura data velocemente. E nell’assenza di risposte il Presidente della Commissione Ambiente Gianluca Di Maso licenziava il capo all’ordine del giorno in totale imbarazzo.

Un’altra riflessione che c’è da fare è sul perché si è scelto di discutere di un appalto monstre di 100 milioni di euro nella Commissione Ambiente e non in quella di Economia e Finanza presieduta da Giusppe Affinito e nella quale è presente anche il leader di A Viso Aperto Gennaro Giustino. Forse perché oltre l’argomento chiave si sarebbe presentata anche l’eventualità di affrontare altri quesiti, tipo quello sul vecchio Piano Industriale redatto dall’Università e del cassetto in cui è stato sotterrato? Oppure, senza dover malignare, qualche forza esterna a quest’amministrazione ha preferito non dare la “palla” in mano a Giuseppe Affinito che già diversi giorni prima ha cominciato ad accendere la spia di allarme sulla genuinità delle commissioni consiliari chiedendo lumi sull’azienda privata che offre lavoro al Consigliere Antonio Lanzano, frequentatore assiduo di molte commissioni e richiedente di numerose giustificazioni.

Infatti nel Consiglio Comunale scorso, anche il consigliere Gennaro Giustino ha toccato il tema delle commissioni consiliari, testimoniando che al Comune di Afragola ci sono troppe commissioni, oramai divenute permanenti, tutti i giorni e più volte al giorno e che costano ad un ente disastrato e in dissesto economico come quello di Afragola fior fiori di soldi pubblici.

In effetti quelle delle commissioni consiliari afragolesi è un tema molto scottante e a me molto caro ma anche molto oneroso per le casse dei contribuenti e che negli ultimi tempi sente l’esigenza di essere approfondito visto che il numero delle stesse aumenta sempre di più e con esso anche le assunzioni di Consiglieri comunali fino alla loro elezione disoccupati cronici e poi magicamente assunti da ditte private.

Secondo alcune nostre indagini fatte all’interno di un dossier che, appena pronto, renderemo pubblico, alcuni consiglieri comunali di Afragola riescono a collezionare gettoni di presenza all’interno di commissioni consiliari che raggiungono dagli 800 ai 950 euro mensili e se tali commissioni servissero affinché si arricchisse il dibattito in aula si potrebbe anche parlare di soldi ben spesi. Il sospetto che tutto sia messo in piedi solo ed esclusivamente per succhiare latte dalla tetta di mamma Afragola sta nel fatto che proprio chi guadagna di più dalle commissioni spesso è anche colui che sta zitto all’interno del Consesso pubblico, impreparato e talvolta anche assente dall’aula consiliare.

Per non parlare di chi viene artatamente assunto da aziende private come general manager col massimo della remunerazione, colleziona un numero cospicuo di commissioni, chiede giustificazioni che gli consentono di assentarsi dal lavoro ma contestualmente percepire il massimo dell’importo in busta paga, in pieno accordo, forse anche oneroso, col privato che lo assume.

Allora quindi è giunto il momento di fare chiarezza. Oltre gli appalti monstre, alle assunzioni clientelari e alla lottizzazione delle posizioni politiche, ad Afragola c’è il forte sospetto che ci si intasca tutto quello che è possibile intascarsi proprio perché la sete di chi comanda è tanta e ai Consiglieri comunali si lasciano solo le briciole con conseguenti figure barbine nei confronti della cittadinanza.

E a questo punto spero con tutto me stesso che il Consigliere Gennaro Giustino, almeno sul servizio di Igiene Urbana, resti consequenziale e coerente con quanto detto in aula e davanti ai nostri microfoni, spero che i suoi sospetti siano dipanati da una seria indagine della Procura che possa partire all’indomani della suo esposto/denuncia, ammesso che abbia il coraggio di depositarlo perché credo fortemente che il tema delle commissioni sia legato a doppio filo anche alle scelte di questa Amministrazione.

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Politica

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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