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Napoli. Addio ad Antonella, lacrime e dolore per la giovane

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Lacrime e palloncini bianchi, questa mattina, per Antonella Fragiello. Nella chiesa di San Tommaso d’Aquino, a San Pietro a Patierno, sono stati celebrati i funerali della 37enne morta sabato scorso dopo una lunga malattia. Una folla commossa si è stretta alla famiglia di Antonella e in particolare al marito Carlo, sposato poco più di un anno fa. Bella e solare, capace di non perdere il sorriso neanche sotto il peso della malattia, Antonella era nota per il suo passato da modella, ma soprattutto per tutte le opere di bene portate avanti in questi anni, nonostante la sua giovane età. Innamorata della vita, ha lottato con tutte le sue forze prima che la malattia la strappasse prematuramente all’affetto dei suoi cari.

Il marito Carlo, nel corso della funzione religiosa, ha fatto leggerte una lunga lettera dedicata ad Antonella. “Il giorno del nostro matrimonio mi scrivesti una lettera. Facesti un patto con Gesù: volevi guarire, guarire per me, per noi tutti. Ma alla fine non ce l’hai fatta. Te ne sei andata così, dall’oggi al domani, senza darmi il tempo di stringerti ancora e riempirti di baci. La tua assenza fa male, amore, fa tanto male. La tua assenza fa rumore. Questa casa è vuota. Nulla intorno a me ha più sapore”, ha scritto il giovane. “Quante cose mi hai insegnato – ha continuato – e spesso senza neanche parlare. Ho imaparato da te nella nostra quotidianità, dai gesti verso me e verso gli altri. Che donna sei stata. Una parola dolce per tutti, una spalla su cui piangere. Sei stata la moglie migliore che potessi mai desiderare, la figlia che ogni padre vorrebbe, la sorella e l’amica che tutti vorrebbero. Ho sempre pensato, amore mio, che non conoscerti fosse come perdersi qualcosa di importante e profondo nella vita”.

Sei una persona che non si può raccontare. I tuoi occhi, i tuoi sorrisi, la tua dolcezza, il tuo carisma, l’amore che mettevi in ogni tuo gesto. Ti chiedo solo di darmi la forza, di darla a tuo padre, a tuo fratello e a tutti noi qui presenti. Ti sentivi un peso per noi. Volevi che nessuno soffrisse per te e nascondevi ogni sofferenza. Hai sempre avuto un desiderio: morire con dignità. Così è stato. Te ne sei andata come tu volevi“, ha scritto ancora. “Siamo nati e non moriremo mai più. In un post su Instagram ti identificavi in tre punti: per ascoltare Dio bisogna accettare di non capire; essere disposti a soffrire; rinunciare al male e scegliere il bene. Da li ho compreso quanto fosse grande la tua Fede. Oggi dovrei solo dirti grazie dal profondo del mio cuore  Grazie di tutto amore mio. Grazie di aver scelto me come tuo compagno di vita su questa Terra. Per me è stato un onore averti accanto, poterti amare ed essere amato da te. Ti amo immensamente. Tuo per sempre, Carlo.”, ha concluso.

La lettura della lettera è stata accompagnata da un lungo applauso, così come un lungo applauso e il lancio di palloncini bianchi ha accompagnato l’uscita della bara bianca. Uno degli ultimi post social di Antonella è stato proprio per il marito. “Sono lontana da te da qualche giorno e non c’è minuto della giornata a cui non penso a quanto io sia fortunata ad averti nella mia vita. Sei l’aria che respiro, il mio sorriso più bello, il mio sguardo più luminoso. Sei raro. Sei tu. Ti amo“, scriveva la giovane. Da quando la notizia della sua morte ha iniziato circolare, sono stati centinaia i messaggi per lei sui social.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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