AFRAGOLA – L’Amministrazione Pannone ci sta abituando a tutto, anche ad un Consiglio Comunale notturno, un’ipotesi che sicuramente non viene presa in considerazione da chissà quante altre città ma Afragola è bella per questo, non si fa mancare nulla, così come non si fa mancare nemmeno l’irrispettosità per l’aula consiliare, le istituzioni e i ruoli che alcuni Consiglieri comunali ricoprono durante l’Assise pubblica.
Tiene banco nel dibattito pubblico la querelle scoppiata tra il Presidente del Consiglio Biagio Castaldo e il Consigliere Raffaele Iazzetta. L’evento ha destato molta attenzione in città e ha diviso le opinioni. C’è chi si schiera dalla parte del Presidente Architetto e chi invece da parte del Consigliere Iazzetta. All’interno dell’Aula il 30 dicembre scorso sono volate paroloni e insulti, il tutto condito da qualche minaccia da entrambe le parti, insomma uno spettacolo a dir poco raccapricciante e stucchevole che vale la pena stigmatizzare. Ma andiamo per ordine e cerchiamo di individuarne le colpe.
Tutti quanti noi conosciamo il fervore che l’architetto con la fascia bicolore mette nel proprio ruolo, tanto è vero che nel passato recente, anche grazie alla sua rinomata imparzialità, si è guadagnato una mozione di sfiducia in aula. Mozione, fortuna per lui, rientrata perché la maggioranza ha fatto scudo intorno alla sua persona, anche grazie al piccolo mercato delle vacche che si aprì poche ore prima del voto, ma a queste latitudini, oramai, su queste pratiche non ci fa caso più nessuno, tanto il dominus indiscusso della politica afragolese abbia abituato durante il corso degli anni ad addetti ai lavori e non a questi modus operandi di fare politica. Ma andiamo avanti nella cronaca dei fatti.
Durante l’esecuzione dei lavori dell’ultimo Consiglio Comunale il Consigliere Raffaele Iazzetta, tra le file del pubblico, animatamente discuteva con un suo interlocutore, disturbando i lavori dell’Assise secondo il Presidente del Consiglio. Così il Consigliere di “Afra Vola” viene redarguito con epiteti irripetibili e diffamatori, di rimando il consigliere Iazzetta nel puro intento di difendersi irrompe in aula e ricorda al Presidente del Consiglio di quanto nepotismo ci sia nella gestione della cosa pubblica afragolese per colpa dell’Amministrazione Pannone, nello specifico nella persona del Consigliere Biagio Castaldo.
Parole forti quelle di Iazzetta dove accusa il Presidente del Consiglio di aver sistemato amici e parenti nella lottizzazione politica della macchina amministrativa. Accuse che vengono rigettate al mittente da parte di Biagio Castaldo con una dichiarazione di minaccia di querela apparsa su un gruppo Facebook cittadino, questo è il modus operandi del settore Comunicazione del Presidente del Consiglio, un impudente “maestrino di scuola” che bacchetta a sua discrezione, chi non gli sta simpatico e che non è per nulla imparziale nella gestione dell’attività del Consiglio comunale; che ci mette 30 min per contare (lui ed il segretario comunale) 13 voti contrari e 12 favorevoli, tanto la sua imparzialità lo rende incredulo nella sconfitta.
Ovviamente il Consigliere Iazzetta a tali minacce non ci sta e immediatamente dirama un Comunicato agli organi di Stampa che di seguito riportiamo integralmente:
“All’alba di questo nuovo anno mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni in ordine a quanto accaduto nell’ultimo Consiglio Comunale del 2022, per inibire, sul nascere, ogni genere di valutazione screditante la mia figura di Consigliere Comunale, di rappresentante della Lista “AfraVola” e di cittadino afragolese.
Era del tutto prevedibile che l’attenzione mediatica si sarebbe soffermata solo ed esclusivamente sul mio intervento, che non offende la persona o il ruolo istituzionale del Presidente del Consiglio, ma risponde alla mortificazione a cui (da troppi anni ormai) è soggiogata la nostra amata città, per mano di coloro che, in maniera del tutto illegittima, si ergono a rappresentanti della “politica afragolese” dentro e fuori le mura del nostro paese!
Il pretesto è stato proprio la mortificazione che ho subito personalmente all’interno dell’Assise di cui mi pregio di far parte, con un’offesa del tutto gratuita e personale che mi è giunta a microfono acceso, proprio dal rappresentante del primo partito italiano nonché Presidente del Consiglio Comunale, il quale, noncurante del suo ruolo politico ed istituzionale, mi ha apostrofato con un termine che mi umilia prima come cittadino afragolese e poi come Consigliere Comunale.
Ho sentito pertanto il dovere di non sorvolare su questo increscioso quanto deplorevole episodio, soprattutto nel rispetto di ognuno dei miei stimati Colleghi Consiglieri, al fine di non creare un precedente che legittimasse in qualsiasi momento l’offesa e la mortificazione da parte di chi è stato insignito del ruolo di dirigere i lavori e le attività del Consiglio Comunale, e che dovrebbe farlo seguendo precisi canoni di correttezza, probità e soprattutto “GARBI ISTITUZIONALI”. Tanto ritenevo dovuto”