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CRIMINALFARE la nuova opera di Mario Abenante parte dalla sua città di origine.

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Dopo aver raccontato il degrado che condiziona le giornate della popolazione campana e dopo aver fatto alcune riflessioni sui motivi del decadimento sociale, specialmente nell’area a Nord di Napoli attraverso le pagine de “Il Dissenso di un misantropo iperattivo”, il Direttore del Gruppo Minformo Mario Abenante, nella sua nuova veste di scrittore, prova ad allertare il mondo politico sulle nuove modalità di arricchimento delle mafie autoctone e lo fa con la sua nuova opera letteraria “CRIMINALFARE Le politiche sociali delle mafie”.

La sua nuova opera verrà presentata il giorno 22 Dicembre 2022 alle ore 17:30 nella Sala “G. Leopardi” della Biblioteca comunale di Caivano, città d’origine dell’autore. Essa parte dal presupposto che secondo l’autore l’assenza dello Stato sociale in Italia è figlia della corruzione. “Lo Stato Sociale, detto anche Stato Assistenziale ha la finalità di eliminare le diseguaglianze economiche e per farlo qualsiasi governo attraverso l’emanazione di norme riesce a garantire, o quanto meno dovrebbe riuscire a garantire alla propria popolazione.

Attualmente lo Stato Sociale in Italia è alquanto assente e quelle poche misure assistenzialistiche messe in atto sono eterodirette da un Sistema corrotto, alimentato per lo più dal potere delle mafie autoctone e dei clan egemoni sui vari territori. All’interno di quest’opera sono riportati cenni storici e origini dei rapporti Stato-Mafia, fatti e misfatti che riguardano ingerenze della criminalità organizzata all’interno del mondo del Terzo settore e delle Politiche Sociali italiane”. Questo è quanto afferma l’autore nella sinossi dell’opera e la presentazione di Giovedì sarà occasione anche per discutere del mondo corrotto delle Politiche sociali con i sindaci dell’Ex Ambito n°19 che saranno presenti all’evento, nonché gli Assessori alle Politiche sociali dei vari comuni.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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