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Napoli. Rubati gli alberi di Natale, erano stati allestiti dai commercianti in via Calabritto

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Venti alberi di Natale sono stati portati via da ignoti in via Calabritto. I grossi abeti, 20 per la precisione, erano stati voluti dai commercianti in una delle vie più prestigiose della città, meta del turismo di lusso. Dopo poche ore dal loro allestimento sono stati però razziati. Ad agire, secondo le prime indiscrezioni, alcuni giovani, giunti in scooter, per compiere la malefatta e far perdere poi le proprie tracce. “Oggi dovevano essere completati con le luci. Era un progetto dei commercianti con il parere favorevole della Municipalità e del Comune di Napoli“, spiega Giovanna Mazzone, presidente della I Municipalità.

Nel 2022 ancora ci sono degli IMBECILLI che pensano di essere goliardici nel rubarsi 20 alberi di Natale. Ieri su iniziativa dell’amico Nico e dei commerciati di via calabritto tra cui Officine Napoli, Marinella, Calabritto 28, idea Brillante, la tabbaccheria Calabritto ed altri, hanno provveduto ad installati circa 20 alberi natalizi che nella giornata di oggi sarebbe stati dotati di luminarie e questa sera insieme all’Ass. Teresa Armato e la Presidente della I Municipalità Giovanna Mazzone avremmo dovuto accendere. Ma il Comune e la Municipalita vi sono vicini e non ci faremo rovinare il Natale! Nelle prossime ore vedremo in che modo illuminare una delle vie principali della Città, Via Calabritto”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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