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Napoli. “È il capitano del Napoli” Bruscolotti un tasso usuraio benevolo

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La camorra gli avrebbe riservato un trattamento di “favore” perché era pur sempre il capitano del Napoli e una bandiera della squadra che vinse il primo scudetto. Un trattamento che comunque prevedeva tassi del 20% che secondo gli investigatori arrivavano a superare anche il 40%. La cosca aveva messo su un giro di usura che è stato sgominato questa mattina dall’antimafia. Un giro in cui era finito anche l’ex calciatore del Napoli impegnato nell’apertura e gestione di un centro scommesse nel quartiere. Prestito che poi l’ex calciatore avrebbe ripagato con tassi che sarebbero arrivati anche oltre il 40%. Il “patto” era quello di pagare una rata mensile tra i 2400 e i 2600 euro nei primi mesi, che poi sarebbe diventata di mille euro. 

Il pentito, le cui dichiarazioni sono state raccolte dall’antimafia, è Gennaro Carra che ha fornito numerosi dettagli sulle tante vittime del giro di usura messo in piedi a Fuorigrotta. Bruscolotti fece visita a Volpe nella sua abitazione e gli consegnò una busta con cinquemila euro sotto gli occhi di quello che sarebbe diventato un collaboratore di giustizia. Carra chiese informazioni a Volpe, riconoscendo la bandiera del Napoli, e ne ottenne in risposta il quadro della situazione debitoria dell’ex calciatore. A quel punto Carra fece notare a Volpe che si trattava di un tasso “favorevole” e ottenne in risposta che “si trattava del capitano del Napoli”. Nel maggio 2020 i carabinieri lo intercettano mentre parla con il figlio di Antonio Volpe. In quell’occasione chiese al clan di differire il pagamento della rata degli interessi perché era in difficoltà.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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