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Napoli. Violenza sulla poliziotta il Sindacato Italiano unitario si esprime

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Nella trascorsa notte si è verificato un ennesimo grave episodio di violenza inaudita, questa volta a danno di una poliziotta in servizio operativo a Napoli. La giovane e stimatissima collega, al termine del servizio serale, nel recarsi verso la propria autovettura, parcata nella zona portuale dove sono allocati i posti riservati alla Polizia di Stato, è stata seguita da un cittadino extracomunitario irregolare sul territorio il quale, senza nessuna esitazione e noncurante dei sistemi di vigilanza al varco Pisacane, la aggrediva brutalmente colpendola al volto e ripetutamente in varie parti del corpo sino ad immobilizzarla totalmente e a consumare un atto di violenza sessuale in suo danno.

Questo tragico evento ci lascia sgomenti e ci induce a lanciare un ennesimo grido di allarme a tutte le istituzioni coinvolte affinché si faccia qualcosa jn concreto per garantire maggiore sicurezza ai cittadini tutti di questa città” – afferma il Segretario Generale del Siulp Napoli Annalisa Cimino – “In particolare però il Siulp, in questo momento, esprime la propria solidarietà alla nostra collega non trascurando la rapidità con cui le volanti hanno assicurato il reo alle maglie della giustizia e chiede una punizione esemplare. Questo ennesimo episodio di violenza – continua la Cimino – ci spinge a chiedere ai futuri organi istituzionali politici a livello nazionale di provvedere con urgenza a revisionare le politiche immigratorie e la sicurezza urbana, intervenendo sul sistema normativo che disciplina l’operare delle Forze dell’Ordine garantendo a noi poliziotti di poter attuare protocolli operativi certi e scevri da giudizi di responsabilità che molto spesso le pongono in una condizione di quasi impotenza.”

Il sistema di videosorveglianza nelle città va migliorato e implementato, ma da solo non è sufficiente a garantire condizioni di sicurezza. Sul territorio – conclude Annalisa Cimino – serve una presenza più consistente delle forze dell’ordine e un sistema penale che garantisca certezza della pena e che possa essere elemento deterrente per chi in questo Paese agisca nella convinzione di restare impunito.”

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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