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Cronaca

Omicidio Toscano, svolta nelle indagini: la vittima avrebbe prestato dei soldi al bidello

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Si arricchisce di nuovi particolari la vicenda riguardante la morte del professore Toscano, l’insegnante ucciso nel cortile della scuola lo scorso martedì. Infatti, le indagini hanno accertato che l’uomo, avesse prestato dei soldi al collaboratore scolastico fermato dai carabinieri, e principale sospettato del suo omicidio. Quindi, sarebbe stato questo il movente che ha spinto il bidello, a compiere l’insano gesto.

Intanto, uno dei più cari amici e colleghi della vittima, il professor Raffaele Virgilio, ha voluto così ricordarlo:

“Marcello era votato al rapporto umano, fatto di ascolto e accoglienza verso il disagio sociale laddove si raccolgono valori reali, e di riconoscimento per la figura del professore. Era l’altro me, avrei voluto essere come lui nell’affrontare con leggerezza le situazioni che mi sembravano difficili. All’incontro con i carabinieri, martedì notte, l’ufficiale dell’arma mi ha detto che la mia deposizione era importante, perché amico del cuore di Marcello. La mia risposta, purtroppo, non è stata soddisfacente perché ho parlato dello sguardo di Marcello, della sua ironia, della sua scaltrezza, del suo essere sornione, della sua leggerezza e soprattutto della sua intelligenza. Chi ci darà la sua risata che si diffondeva nei corridoi? I suoi abbracci? Ho sempre scorto il sorriso sul volto di Marcello anche nei momenti apparentemente bui, e sarà così anche ora, mentre in televisione parlano di lui, lo immagino in quella risata che lo ha sempre contraddistinto, così come lo immagino nel suo stupore per la violenza che gli è stata riservata”.

Poi, aggiunge: “Marcello non avrebbe mai voluto che tutto questo si verificasse, soprattutto all’interno della sua scuola, avamposto di cultura e legalità in un territorio difficile, dove in alcuni momenti è più difficile vincere la diffidenza degli adulti che operare per fini educativi. Marcello avrebbe condannato la violenza fatta alla scuola, dove lui stesso è stata vittima, perché lui sapeva che ciò avrebbe potuto spegnere la speranza di tanti ragazzi che varcano la soglia della ‘Marino Guarano’, con la speranza di una vita diversa da quella che gli altri vogliono far credere”.

Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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Cronaca

Padre-orco abusa sessualmente delle figlie minorenni: arrestato

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I carabinieri della compagnia di Sant’Agata di Militello hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un padre che avrebbe abusato sessualmente delle figlie minorenni.

In particolare gli abusi sarebbero stati perpetrati dal 2021 fino all’ottobre scorso, scoperti dopo la denuncia della madre delle piccole. Pertanto l’orco è stato associato agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.

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