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Melone: “Premio Nobel per la Pace Mukwege a Napoli per laurea Honoris Causa”

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Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche al Nobel Congolese per la Pace 2018 Denis Mukwege. La cerimonia di conferimento a ridosso delle festività natalizie. L’annuncio è stato dato con una nota dal Console del Congo, l’avvocato Angelo Melone di ritorno da una missione nello Stato africano, dove ha avuto modo di incontrare alcuni esponenti del Governo congolese.

Il rapporto tra il Ruanda ed il Congo – afferma il console Melone – è ai minimi termini, oramai, potrebbe presto dar luogo ad un conflitto pesantissimo con esiti drammatici. Pertanto, auspico che gli osservatori internazionali e tutte le Diplomazie del mondo possano prontamente accendere un faro su una polveriera pronta ad esplodere da un momento all’altro, che ho avuto modo di tastare con mano in occasione della mia recente missione consolare. Ricordo che questo Stato – popolosissimo, con i suoi 100 milioni di abitanti – possiede infinite risorse naturali, come miniere di rame, uranio, coltan, cobalto e terre rare. Componenti indispensabili, oramai, per la transizione ecologica e per l’apparato industriale moderno, che potrebbe subire pesantissime ripercussioni a seguito di una guerra nel cuore del continente africano. Ma, ovviamente, il prezzo più caro verrebbe pagato dalla popolazione della regione del Nord Kivu, che verrebbe trascinata in un tragico conflitto, che abbiamo assolutamente il dovere di scongiurare” .

Il giovane continua: “Nel silenzio generale dei media internazionali, non posso che portare all’attenzione della Comunità italiana l’appello per la pace del dottor Denis Mukwege, uomo straordinario, insignito del Premio Nobel per la Pace nel 2018, per aver dedicato la propria vita a ricostruire i corpi di decine di migliaia di donne africane vittime di atrocità. Fornendo loro anche assistenza psicologica e corsi di formazione professionale per il reinserimento nella società. Col medico, già vittima di numerosi attentati, ho avuto un lungo e proficuo incontro presso l’ospedale Panzi a Bukavu, nel corso del quale abbiamo gettato le basi di un’importante collaborazione. Pertanto, con estremo piacere, comunico che il Premio Nobel – nell’accogliere con entusiasmo il mio invito – verrà a Napoli nel mese di dicembre. In quell’occasione, verrà insignito dall’università Università Federico II della laurea Honoris Causa in Scienze Politiche; pertanto, non posso che ringraziare il Rettore Matteo Lorito per aver accettato favorevolmente la mia proposta, dandone immediata concretezza. Ovviamente, la presenza del Nobel in Italia sarà utile per approfondire con esponenti del nostro Governo lo stato di crisi in cui versa la regione del Kivu e le potenziali soluzioni diplomatiche, al fine di scongiurare una guerra che potrebbe sicuramente portare ad una nuova catastrofe umanitaria”, conclude il Console del Congo Angelo Melone.

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Guerra, Putin avverte: “Il conflitto è globale, pronti a colpire Usa e Gran Bretagna”

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Durante un drammatico discorso alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik. Ecco le dichiarazioni del leader del Cremlino:

“Il permesso dato dagli Usa e dalla Gran Bretagna a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti ha fatto assumere al conflitto un carattere globale, e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra”.

Inoltre Putin ha precisato che contro il nuovo missile, capace di viaggiare a 2-3 km al secondo, non esistono difese aeree efficaci. Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.

Tuttavia, il monito più inquietante lo ha lanciato agli Usa e alla Gran Bretagna, confermando che sei missili Atacms americani e un numero imprecisato di Storm Shadow britannici sono stati lanciati tra martedì e mercoledì sulle regioni russe di Bryansk e Kursk.

Pertanto, Putin ha aggiunto: “Ci consideriamo autorizzati a usare le nostre armi contro le strutture militari di quei Paesi che permettono l’impiego delle loro armi contro le nostre strutture. E in caso di un’escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo deciso e simmetrico”.

Secondo il presidente, “la Russia è pronta a risolvere pacificamente tutti i problemi, ma è pronta anche a qualsiasi sviluppo degli eventi”.

Poi, l’attenzione del leader russo, si sposta sugli Stati Uniti e sul nuovo presidente Trump, il quale aveva promesso di riportare la pace tra Mosca e Kiev:

“Gli Stati Uniti hanno sbagliato a stracciare unilateralmente il Trattato sulle forze intermedie nucleari (Inf) che, firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov, aveva messo al bando gli euromissili. E la decisione di abbandonarlo fu presa proprio durante la presidenza Trump, nel 2019. Quindi Mosca deciderà se e dove schierare missili a corto e medio raggio sulla base delle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti”.

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Salvini sulla decisione della Corte Penale Internazionale: “Se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto”

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Il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto a margine dell’assemblea Anci, parlando della recente decisione della Corte Penale Internazionale di elevare un mandato d’arresto nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ecco le sue dichiarazioni:

“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso e pericoloso, perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà, le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali”.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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