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Ambiente

Terra dei Fuochi: la concausa è lo stile di vita

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Qualche anno fa la dichiarazione della Lorenzin, ministro in carica per la salute, suscitò un vespaio di polemiche e qualche insulto pesante da parte dei fedelissimi difensori della “Terra dei Fuochi”.

La terra dei fuochi deve rimanere terra dei fuochi, fu detto, nessuno può accaparrarsi il diritto e l’ardire di dire che non lo è.

In effetti, l’antipatico ministro, aveva detto che la correlazione cancro/rifiuti era vera fino a un certo punto, ma che un’altra concausa, anche essa di primaria importanza, fosse lo “stile di vita”.

Apriti cielo e chiuditi un’altra volta! Successe il finimondo.

Discutendo dell’argomento con un’amica di chat, mi sono permesso di esprimere la mia opinione in merito, affermando che, oltre i rifiuti radioattivi, i roghi tossici e le bucce di banana lasciate incautamente per strada, l’altro fattore determinante fosse proprio lo stile di vita.

Alla fine di una concitata e accesa discussione sono stato accusato, dalla cara amica, di essere filo Lorenziniano, una sorta di Lorenzin al maschile, a me, proprio a me che sono peloso come una scimmia e ho i tratti di un attentatore kamikaze dell’ISIS.

Per difendermi, visto che ne avevo bisogno per il paragone, mi sono dovuto prodigare in un esperimento sociale.

Ho chiesto di fotografarmi, per farmelo vedere, l’allegato II della sua caldaia e, nel caso avesse condizionatori in casa, di comunicarmi il numero di iscrizione FGAS di colui che aveva provveduto all’installazione. Non pago, ho chiesto la stessa cosa a tutti e 20 partecipanti alla chat di gruppo.

Il risultato è stato sconfortante, manco a dirlo nemmeno uno, e dico uno siori e siore, ha prodotto i documenti richiesti.

Nella vita “normale” faccio il termotecnico, lavoro che svolgo da circa una trentina di anni. L’azienda che rappresento sul territorio mi consente di effettuare le prime accensioni delle caldaie, circa 400 ogni anno e sono installazioni che riguardano il territorio di Caivano, Cardito e Crispano. Negli ultimi cinque anni, quindi, ho provveduto a mettere in funzione circa 2000 caldaie e di queste solo una cinquantina di proprietari hanno preteso l’analisi di combustione, il libretto di impianto e altre menate simili, in pratica lo 0,25% del totale.

La situazione dei condizionatori è ben più grave, parliamo dello 0,00%.

Il risparmio per ogni persona che non controlla regolarmente la caldaia è di circa 80 euro annui, mentre per chi fa riparare o installare il condizionatore da un tecnico sprovvisto di patentino si aggira intorno al 40%.

Una caldaia che non è controllata inquina, immette nell’atmosfera prodotti di combustione simili a quelli dei roghi tossici. Il monossido di carbonio (CO) è un gas tossico molto pericoloso ed anche indicatore di una combustione incompleta, per non parlare dell’ossido di Azoto, altro agente inquinante prodotto dalla combustione del metano e del GPL.

In pratica, sono più gli striscioni “IO NON CI STO”  appesi ai balconi, che le caldaie a norma, un’equivalenza decisamente falsa.

Parlare di stile di vita è possibile dunque, discutere di concause è obbligatorio.

Chi non ha uno stile di vita adeguato è la concausa dei morti di cancro nella Terra dei Fuochi.

Dare la colpa di tutto a fattori esterni alla nostra coscienza è facile,  risparmiare pochi spiccioli al giorno e fregarsene degli effetti provocati dal nostro bidet quotidiano, dal riscaldamento a palla “tantochecazzocenefrega”, dall’uso spietato di climatizzatori installati dal primo deficiente per 4 soldi, è molto più facile.

Adesso potete tornare a divertirvi accusandomi di negazionismo.

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Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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