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Cronaca

Violentata per anni dal padre e costretta a lavorare: poi la fuga e la denuncia

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Un incubo durato 10 anni quello vissuto da una ragazza cinese, che da quando aveva 9 anni sarebbe stata abusata dal padre, mentre la madre non avrebbe mosso un dito. Anzi, i genitori avrebbero costretto la piccola a lavorare anche 12 ore al giorno, impedendole di studiare. Poi, la fuga e la conseguente denuncia ai genitori per maltrattamenti, mentre al padre viene anche contestato il reato di violenza sessuale.

In particolare, la vicenda è venuta alla luce lo scorso 23 dicembre, quando la ragazza, ormai diciannovenne, ha bussato alla porta di un centro anti violenza raccontando la sua storia, successivamente confermati anche in audizione diretta, dove la vittima ha parlato di ciò che ha vissuto a partire dal 2012. Infatti, ella non conduceva la normale vita di una ragazzina di 9 anni, come le camminate al parco, le compere o lo studio, la sua vita era racchiusa tra le quattro mura di un negozio per casalinghi.

Tuttavia, il vero dramma per la giovane arrivava la sera, quando il padre abusava sessualmente di lei senza che la madre, proferisse parola. Ad un certo punto però, ha deciso di ribellarsi, scappando di casa e rifugiandosi in un centro anti violenza, grazie al quale ha trovato la forza per rivolgersi alla Polizia. Pertanto, i genitori, ignari del fatto che la figlia li stesse denunciando, hanno continuato a cercarla, allertando anche l’ambasciata cinese. Ma alla fine, gli investigatori hanno sì bussato alla loro porta, ma per notificargli un divieto di avvicinamento a quella bambina, alla quale è stata negata l’infanzia.

Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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