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Cronaca

Scafati, prende a martellate la sorella per l’eredità

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Tragedia sfiorata nella giornata in via Poggiomarino, a Scafati, dove un uomo avrebbe aggredito a martellate sua sorella a seguito di una lite degenerata per questioni di eredità. La donna è ricoverata in gravi condizioni. A renderlo noto è il quotidiano locale ‘La Città’.

Stando ad una prima ricostruzione effettuata dai Carabinieri, l’uomo, un libero professionista di 60 anni, avrebbe inveito contro sua sorella, una 58enne, colpendola ripetutamente alla testa con un martello. La violenza sarebbe seguita ad un’accesa discussione intercorsa tra i due su questioni familiari legate all’eredità.

Sul posto sono accorsi i sanitari del 118 che, appurando le critiche condizioni, hanno trasferito d’urgenza la vittima presso il reparto di rianimazione dell’ospedale ‘Umberto I’ di Nocera Inferiore dove è attualmente ricoverata in gravi condizioni. L’aggressore le avrebbe, infatti, fracassa il cranio.

Quanto al fratello, invece, poco dopo l’aggressione sarebbe stato fermato dai militari dell’arma con l’accusa di tentato omicidio. Intanto, mentre la donna lotta tra la vita e la morte, proseguono le indagini per chiarire le dinamiche della vicenda. Si tratta dell’ennesima lite sfociata in un vero e proprio dramma e consumata all’interno delle mura domestiche. Una vicenda che ha sconvolto l’intera cittadinanza che spera in una veloce ripresa della 58enne.

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Cronaca

Omicidio Giulia Tramontano: Impagnatiello condannato all’ergastolo

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Giustizia è stata fatta. Infatti è arrivata poco fa la sentenza della Corte d’Assise del Tribunale di Milano, che condanna all’ergastolo con isolamento diurno di 3 mesi Alessandro Impagnatiello, per l’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano mentre era incinta di suo figlio Thiago.

La donna venne uccisa con 37 coltellate a Senago, nel Milanese, il 27 maggio 2023. Curioso che la sentenza arrivi proprio oggi, 25 novembre, nella Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, una notizia che allevia solo in parte il dolore per la scomparsa di una giovane donna e del suo figlioletto, ma che può essere un monito per chi come Giulia ha a che fare con un mostro.

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Cronaca

Napoli, ragazzino pestato dal branco su un treno della Cumana: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto venerdì scorso su un treno della linea Cumana di Napoli, dove un minorenne è stato pestato da una baby gang.

Ecco il racconto di quanto accaduto, riportato al deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Venerdì sera, intorno alle ore 21, a bordo di un treno della Cumana che da Montesanto arriva a Quarto quattro giovani, saliti a bordo alla fermata La Trencia, hanno iniziato a molestare un ragazzo minorenne in compagnia di un amico che indossava una tuta sportiva del Sorrento Calcio. Dopo un breve scambio di parole è scattato improvvisamente il pestaggio brutale senza alcun motivo. L’intervento di un passeggero presente alla scena, che ha allertato il capotreno, ha evitato il peggio. Il capotreno ha fermato il convoglio alla stazione di Pianura allertando i Carabinieri, ma i quattro aggressori sono riusciti a scappare”.

Pronta la replica di Borrelli, che ha così commentato:

“Un pestaggio vigliacco e brutale, in classico stile baby gang che colpiscono a tradimento e scappano. Chiedo che vengano visionate tutte le telecamere a bordo del treno e delle stazioni per risalire all’identità degli aggressori, punendoli come meritano. La violenza tra giovanissimi è ormai fuori controllo e bisogna mettere in campo risorse straordinarie per arginarla. Ringrazio i cittadini che questa volta non si sono girati dall’altra parte e sono intervenuti a difesa della vittima evitando il peggio”.

Pertanto Pasquale Aronzi, uno dei passeggeri intervenuto in soccorso dell’aggredito, ha così aggiunto:

“Abbiamo notato i quattro ragazzi mentre salivano alla fermata La Trencia, e nel tempo di arrivare alla fermata successiva è scattata l’aggressione. Rapida e violenta, senza alcun motivo. Mi sono attivato per dare subito soccorso al ragazzo aggredito e ho avvisato il capotreno che ha bloccato il treno, allertando i carabinieri. Purtroppo gli aggressori sono riusciti a scappare, ma spero che attraverso le telecamere siano stati ripresi i loro volti”.

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Cronaca

Omicidio Giulia Cecchettin, chiesto l’ergastolo per Filippo Turetta: i particolari

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Il Pm di Venezia Andrea Petroni ha chiesto la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, assassino di Giulia Cecchettin, al termine della requisitoria del processo per l’omicidio della ragazza davanti alla Corte d’Assise.

Il Pm ha consegnato una memoria scritta, nella quale ha ricostruito in due ore e mezzo la cronologia dei fatti, negando i possibili elementi difensivi. In particolare ha sostenuto come Turetta abbia più volte mentito nonostante abbia avuto molte possibilità di dire la verità.

Ecco quanto dichiarato dal Pm Andrea Petroni nel corso della requisitoria:

“In queste carte non ci sono riflessioni sul femminicidio e sulla Giornata contro la violenza sulle donne. In questa sede non le riteniamo opportune. Qui si parla di un’indagine condotta con la massima prudenza, con capi d’accusa che sono gli stessi da inizio indagine, perché non è cambiato nulla. Ci si è basati solo sui fatti, tutto si basa su quanto ricostruito”.

Inoltre, Petroni ha precisato come nei giorni antecedenti al delitto, Turetta avesse stilato una lista degli acquisti da fare per il delitto, contestando l’ipotesi di un rapimento di Giulia. Ha poi contestato anche la presunta volontà suicidaria di Turetta, in base a visite psichiatriche fatte tra settembre e ottobre 2023, anche perché fin dal suo arresto in Germania era parso evidente che non ne manifestasse le intenzioni.

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