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Afragola

AFRAGOLA, parte della maggioranza si scaglia contro Tuccillo. Il bilancio consolidato diventa una debacle

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AFRAGOLA – Non volevamo, non ce l’aspettavamo, ma ancora una volta e soprattutto facendoci comprendere anche da chi di giornalismo dovrebbe vivere, ci ritroviamo a tracciare una linea di confine tra l’informazione libera ed indipendente come quella scelta da Minformo e quella prezzolata che a comando, perché assoldata, scrive solo quello che fa piacere a chi commissiona l’articolo. Ma veniamo ai fatti.

Ieri, come di consueto e anche come contestato dal consigliere di maggioranza Vincenzo Concas, all’ora di pranzo, si è svolto il Consiglio Comunale che vedeva tra i vari punti all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio consolidato, pratica quest’ultima del tutto facoltativa ma adottata con grande orgoglio da quest’amministrazione. La deliberazione positiva del consolidato in realtà non è stata mai messa in discussione, ma era inevitabile che all’interno dell’aula si registrasse qualche tensione o attrito. La cosa naturale che tutti si aspetterebbero da un’Assise del genere è che la tensione avvenisse tra opposizione e maggioranza, invece la cosa strana è che quelle piccole tensioni avutesi ieri in aula, in realtà sono avvenute tra vari consiglieri di maggioranza e tra consiglieri di maggioranza e il sindaco.

Dopo aver chiesto e ottenuto di invertire alcuni punti all’ordine del giorno, si aprono i lavori dell’Assise pubblica ragionando proprio sul bilancio consolidato, contestatissimo dal consigliere Concas che a suo avviso quest’amministrazione, specie nell’ultimo anno non ha affatto attuato una visione di città, relegando la stessa in una condizione pietosa. Piuttosto, all’avviso del consigliere democratico, il sindaco in persona, avendo le mani legate, perché ricattato politicamente da alcuni consiglieri di maggioranza, si limita solo ad accontentare quest’ultimi su prebende e regalie, arrivando a mettere in discussione anche alcuni affidamenti professionali, sia nel settore affari legali che politiche sociali, effettuati dall’ente all’indirizzo – sempre secondo Concas – di professionisti amici di alcuni consiglieri moderati della maggioranza. Insomma a suo avviso questo bilancio consolidato è pieno zeppo di regalie e sperpero di denaro pubblico. Un bilancio consolidato che votando favorevole non farebbe vivere nessun consigliere a posto con la propria coscienza.

Dall’altro lato, in difesa del bilancio consolidato, prende la parola il consigliere capogruppo dei moderati di “A Viso Aperto” Gennaro Giustino che dopo fatto una breve premessa su quali siano i reali problemi ai quali alcuni “imbecilli” – termine usato testualmente dal consigliere – dovrebbero focalizzarsi con attenzione, ossia sul fatto che l’ente comunale non ha preso ancora in carico alcune azioni da fare nei confronti della cooperativa AIAS di Ciro Salzano, visto che un giudice con sentenza monocratica ha stabilito che la reale vincitrice del bando fosse la cooperativa ICARO e non quella decisa autonomamente dall’ente comunale dopo aver ritirato l’appalto in vista di ipotetiche mancanze di requisiti. Non ha risparmiato, inoltre, pur assumendosi tutte le responsabilità essendo un consigliere di maggioranza, forti critiche all’indirizzo del sindaco Tuccillo. Infatti Gennaro Giustino dopo aver dato merito al primo cittadino di aver ristabilito la “normalità” al Comune di Afragola, cosa non di poco conto se si pensa che all’insediamento di Domenico Tuccillo si arrivava dopo anni di “Sistema Nespoli” così come lo definisce il consigliere moderato. Non lesina forti ammonizioni all’indirizzo del sindaco, accusandolo di una gestione solitaria della casa comunale, precisando che il loro ruolo, cioè quello del gruppo di “A Viso Aperto” è stato sempre quello della “ionta” (aggiunta ndr). Quel gruppo che non era nella condizione di chiedere e che alla fine dei conti non ha chiesto ma che a differenza di altri, tra i quali anche alcuni consiglieri del partito del sindaco, non ha avuto nulla e quello ottenuto è derivato solo dalla fedeltà dimostrata al progetto Tuccillo, quella fedeltà che è anche costata il prezzo della responsabilità al fallimento degli ultimi anni di Tuccillo. Infatti se si è falliti è anche merito o colpa del gruppo dei moderati, così come affermato in aula da Gennaro Giustino. E di questo va dato merito al consigliere moderato poiché non è da tutti prendersi le proprie responsabilità su un fallimento in un aula consiliare. Ma al tempo stesso non risparmia di informare i presenti che nella prossima riunione di maggioranza, poiché quella è la sede opportuna secondo il consigliere di “A viso Aperto”, non è detto che sia costretto a comunicare al primo cittadino forti decisioni prese dal suo gruppo di appartenenza. Quest’ultima è stata la dichiarazione più forte fatta ieri in aula da Gennaro Giustino e che se si dovesse rivelare quella in cui egli comunicherà al sindaco che il suo gruppo intende prendere le distanze dal primo cittadino, allora vuol dire che Tuccillo dall’aula ieri non ne è proprio uscito vincitore come qualcuno ha osato affermare.

Un’altra nota dolente per il sindaco Tuccillo uscita ieri dall’aula consiliare è stato il rinvio del bilancio chiesto da Gennaro Giustino e avallato da Antonio Pannone dell’opposizione che è stato anche ratificato e accettato, a malincuore, dal primo cittadino. Tutto questo, così come dichiara anche il consigliere Antonio Pannone davanti ai nostri taccuini, ridimensiona ancora una volta la figura del sindaco, che così come capitato all’epoca di un’altra votazione in consiglio si dimostra essere molto debole di fronte alla decisione dei moderati, alimentando ancor di più i timori dei consiglieri dissidenti del suo partito quando asseriscono che Tuccillo è un sindaco che subisce il ricatto politico dei suoi consiglieri.

Ancora una volta Minformo cerca di ristabilire la verità dei fatti, quella che solo chi ieri era presente fisicamente in aula può riportare. Senza riferimenti e senza filtri, il nostro servizio è a disposizione dei nostri lettori in maniera del tutto libero ed indipendente, come sempre.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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