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Politica

PORTICO di CASERTA, il Prefetto bacchetta il Presidente Piccirillo: “Questo consiglio s’ha da fare”

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PORTICO di CASERTA – Non osiamo più descrivere la sprovvedutezza di quest’amministrazione, abbiamo finito le parole, loro sono andati oltre ogni aspettativa. Dal prendere in giro la cittadinanza al prendersi in giro da soli è un attimo e uno manco se ne accorge. E’ quello che è accaduto al giovane seppur volenteroso Presidente del Consiglio Luigi Piccirillo, l’abbiamo già scritto nello scorso articolo che stava sbagliando di grosso col suo atteggiamento e con la sua convinzione di voler a tutti i costi che i consiglieri di “Prima Portico” gli dovessero fornire una proposta di deliberazione affinché fosse stato possibile la convocazione del Consiglio comunale per parlare del problema del forno crematorio. Vi ricordate che avevamo anche scritto che laddove al Presidente fosse servito un disegnino, tra i richiedenti ci sarebbe stato sicuramente chi fosse stato in grado di fornirglielo? Bene, ci ha pensato il Prefetto Ruberto in persona, che dopo aver ricevuto la diffida scritta dai tre di “Prima Portico” non ha esitato a “bacchettare” il Presidente del Consiglio ricordandogli, tra l’altro come abbiamo fatto anche noi nel precedente articolo, il comma 2 dell’Art. 39 del TUEL precisando che il Ministero degli Interni in questa norma configura un obbligo da parte del Presidente del Consiglio di procedere alla convocazione dell’organo assembleare per la trattazione da parte del consiglio delle questioni richieste, senza alcun riferimento alla necessaria adozione di determinazioni da parte del consiglio stesso.

Il prefetto precisa inoltre che il Presidente del Consiglio è tenuto solo a verificare formalmente che la richiesta venga fatta da almeno un quinto dei consiglieri comunali – in questo caso i consiglieri erano tre e quindi utili a coprire la frazione richiesta dal TUEL – e non spetta al Presidente decidere se l’ordine del giorno chiesto dai consiglieri di minoranza fosse si o no attinente all’Assise pubblica. Quello lo può decidere solo ed esclusivamente il Consiglio Comunale e per farlo bisogna che esso venga, comunque, convocato.

Questa è la legge e tutti, compresi i consiglieri di opposizione, si meravigliano come mai un giovane professionista, brillante avvocato come il Presidente del Consiglio Luigi Puccirillo non riesca a capire queste “maglie”, anche semplici, di diritto amministrativo. O forse fa finta di non capire? La risposta a questa domanda la stanno dando i fatti che ad oggi vedono un’amministrazione traballante sul tema, un’amministrazione che non riesce a risolvere una questione che andava risolta in un non nulla, bastava convocare il Consiglio comunale, modificare gli articoli 2 e 3 del Regolamento di zona e ipso facto riusciva a gestire la situazione. Invece c’è qualcosa che non quadra, cos’è che lega le mani a quest’amministrazione? Perché si preferisce mettere in atto azioni che tendono a sospendere e non a negare definitivamente? Perché quest’amministrazione lascia l’ombra del dubbio alla cittadinanza, sul fatto che voglia far intendere che ce la sta mettendo tutta per poi dichiararsi impossibilitata a intervenire?

Allora poi è naturale che la cittadinanza e quindi anche noi dell’informazione vogliamo sapere tutto e su questo possiamo garantire, che fino a quello che sarà nelle nostre competenze e conoscenze, riusciremo ad informare i cittadini, su quali legami intercorrono, se intercorrono tra la ditta e quest’amministrazione o parte di quest’amministrazione; Se ci sono altri interessi simili, da parte di altre aziende su terreni attigui alla Zona Industriale e soprattutto a chi appartengono quei terreni; Se dietro questa storia ci sono aspetti clientelari o promesse di posti di lavoro etc. Insomma, se proprio quest’azienda deve aprire i suoi battenti a Portico di Caserta in una zona industriale – è bene ricordarlo – che dista 200 metri dal centro abitato, allora sarebbe giusto anche che la cittadinanza sappia tutta la verità.

POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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