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CAIVANO, la campagna elettorale non decolla, aleggia l’ombra della commissione d’accesso

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CAIVANO – Tutti i politici caivanesi e chi nutre ambizioni di cambiare le sorti di Caivano, per adesso sono fermi al palo. Un fattore da non sottovalutare li mantiene frenati. Troppe sono state le denunce che sono partite dal comune a nord di Napoli. Tra le tante quelle a destare più attenzione sono state quelle partite dalla segretaria Di Maio e dal sindaco Simone Monopoli. Infatti da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che il Prefetto di Napoli Carmela Pagano abbia attenzionato già il Comune di Caivano sotto questo punto di vista e al vaglio della Prefettura siano finiti soprattutto alcune gare e alcune affidamenti determinati dai settori comunali. In realtà il documento che ha fatto sì che la Prefettura si interessasse alle vicende caivanesi è stato proprio quello inerente la relazione di ventisei pagine stilata dall’ANAC, organo dell’anticorruzione venuto ad indagare sul territorio caivanese proprio all’indomani delle denunce partite dalla segretaria, dal sindaco e qualcuna anche da quella fazione politica che faceva parte dell’opposizione ma che ha preso anche le distanze dal PD caivanese. Stando sempre ad indiscrezioni giunteci, sembra che il Prefetto, dopo aver letto attentamente anche la relazione di fine mandato dell’ex sindaco Monopoli stia attendendo anche un’ultima relazione proveniente direttamente dalle mani dell’attuale commissario De Vivo, che essendo anche esperto di questa materia, oggi riesce ad avere anche un punto di vista più aggiornato e più neutrale, essendo anche uomo di governo e non politico.

Chissà se la prefettura, leggendo anche il Curriculum del commissario Vincenzo De Vivo – membro di parecchie commissioni d’accesso in giro per i comuni italiani – , abbia scelto proprio questo commissario anche in virtù di queste indagini. Infatti si aspetta proprio dall’attuale commissario prefettizio l’ultima parola sulla situazione in cui versano i settori dell’ente caivanese. Se il Prefetto decide di inviare una commissione d’accesso al Comune di Caivano gli scenari potrebbero essere due a seconda anche di quello che esce fuori dalle indagini. Se si dovesse accertare l’infiltrazione camorristica, allora vuol dire che molto probabilmente non si andrà neanche alle elezioni poiché Caivano sarà commissariata per almeno tre anni come prescrive la legge. Se invece dalle indagini non si configura l’infiltrazione camorristica ma bensì solo un affarismo legato ai settori e a qualche politico, allora in quel caso si individuano i colpevoli e si fa giustizia secondo la legge, ma questo non imputerebbe la non prosecuzione della vita politica, consentendo comunque che vengano espletati i lavori delle elezioni amministrative. Ecco perché ad oggi sul territorio caivanese gran parte della politica e chi doveva avviare i lavori per una campagna elettorale, un po’, resta fermo al palo, perché sul territorio aleggia comunque l’ombra di una Commissione d’accesso.

Intanto sembra che ci sia un gruppo, che vuoi perché ha comunque da recuperare consensi sul territorio, vuoi perché si trova in netto ritardo rispetto ad altre fazioni politiche, non bada a queste cose, forse non gli è giunta notizia o semplicemente non dà credito a queste indiscrezioni e si sta muovendo a ritmi serrati, tanto è vero che domani ci sarà l’inaugurazione in pompa magna della loro nuova sede al Corso Umberto, stiamo parlando di Forza Italia il partito dei dissidenti e quello dell’ex sindaco Monopoli che parte proprio dalla candidatura del segretario Giuseppe Mellone con il supporto del capogruppo de facto Gaetano Ponticelli, infatti è proprio quest’ultimo quello più attivo nelle pubbliche relazioni, colui che intrattiene rapporti con personaggi noti nella politica caivanese e anche con personaggi noti in altri ambiti. Il suo unico intento è quello di poter portare nuova linfa al partito rimaneggiato del cavaliere. E anche se esiste una ristretta cerchia di sostenitori che vorrebbe il Ponticelli come candidato sindaco, egli stesso sa benissimo di non possedere tutte le qualità che dovrebbe avere un vero leader e quindi si guarda intorno intessendo rapporti con professionisti della zona. Infatti da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che Forza Italia, nella persona del suo capogruppo de facto Gaetano Ponticelli, abbia proposto a Claudio Castaldo – avvocato penalista ed ex assessore all’Ambiente della prima giunta Monopoli – la disponibilità alla candidatura di sindaco di Forza Italia e alla cui proposta l’avvocato penalista sta pensando seriamente. Come si dice in genere, se son rose fioriranno, speriamo intanto che non siano cachi.

Caivano

CAIVANO. La Sottosegretaria Pina Castiello e la sua famiglia raggiunti da avvisi di riscossione coattiva per evasione tributaria.

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CAIVANO – Dopo le indiscrezioni nate da queste pagine sul presunto abuso edilizio del Ranch di proprietà della sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello e dei suoi fratelli, e della totale assenza di iscrizione a ruolo nel registro dei Tributi dal punto di vista IMU e Tari, grande lavoro di controllo è stato fatto dal settore Finanze e Tributi, compulsato anche dal Commissario prefettizio Filippo Dispenza.

Avviati, ovviamente, opportuni controlli a 360° sull’intera popolazione, l’attuale Amministrazione prefettizia è venuta a conoscenza che l’intero importo di evasione tributaria a Caivano ammonta a circa sei milioni di euro. Un gruzzoletto che, se tutti i cittadini caivanesi pagassero regolarmente i tributi, darebbe enormi vantaggi economici alla comunità, nonché anche disponibilità di cassa per lavori di manutenzione ordinaria e straordianaria.

I controlli effettuati, così come per legge, hanno riguardato gli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’evasione IMU e TARI e gli ultimi due anni per quanto riguarda il servizio di fornitura idrica.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, di questi circa sei milioni di euro di tributi evasi, si registrano gli avvisi di riscossione coattiva di un importo di circa € 5.500 cad. per un importo complessivo che riguardarebbero le proprietà terriere e immobiliari di via quattrovie e cinquevie, di circa 22mila euro indirizzati alla famiglia Castiello, nelle persone di Pina – l’attuale sottosegretaria di Governo – e gli altri tre fratelli.

Adesso, quanto di buono fatto dal settore Tributi ci aspettiamo lo stesso dal settore Urbanistica e che quanto prima si renda edotta la comunità sulla vera natura di quel villone con piscina.

Da caivanese propongo che questa sia l’unica storia che la sottosegretaria Pina Castiello possa permettersi di raccontare, la prossima volta, in un qualsiasi convegno che affronti il tema della legalità che si organizza a Caivano.

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Caso ranch di Pina Castiello. Nel 2003 ultima data utile per il condono, in quell’area non esisteva nulla.

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CAIVANO – I miei ultimi due editoriali sui controlli e la legalità applicati e sbandierati a senso unico alternato, considerando il fatto che a parlare di legalità sul territorio ci sono stati alcuni organi istituzionali che per quanto riguarda alcuni aspetti personali questo grande valore umano se lo sono dimenticati.

Sto parlando della inchiesta (leggi qui e qui) partita da queste pagine e che riguardano la Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri con delega al Sud e vicesindaco di Afragola Pina Castiello che durante quest’ultimo anno non ha lesinato le sue presenze al fianco degli stati generali del Governo Centrale in passerelle politiche che come tema, quasi sempre, presentavano l’insegnamento della legalità ai caivanesi, brutti, sporchi e cattivi.

Siccome a nessuno piace prendere lezioni da chi, proprio lezioni non ne può dare, il nostro invito a controllare, dal punto di vista del rispetto delle regole, alcune anomalie che riguardano un immobile di proprietà della Sottosegretaria è stato recepito anche nel comune dove la stessa espleta la carica di vicesindaco.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo dal canto suo il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza ci fa sapere che si è subito attivato per vederci chiaro in questa vicenda, mettendo in subbuglio il settore dei Tributi, senza immaginare che dovrebbe mettere sottosopra anche il settore tecnico urbanistica e tra poco spiegherò il perché.

Di tutta questa storia si è occupata anche l’opposizione consiliare del Comune di Afragola che, come si legge dal profilo social del Consigliere Gennaro Giustino, nell’ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di Afragola Biagio Castaldo di mettere agli atti l’invito a fornire deduzioni, nel prossimo Consiglio Comunale utile, inerenti i presunti abusi edilizi ed evasione dei tributi legati al ranch di vie Cinquevie da inoltrare alla loro vicesindaca.

Il Consigliere Giustino nel suo post su Facebook scrive: “A scoperchiare il pentolone è la testata “Minformo” che in due articoli pubblicati sul web tira fuori storie di abusi edilizi nella dimora di Pina Castiello a Caivano, tasse evase, procedure burocratiche insabbiate e tanto altro. Incluso i condoni che quella villa di lusso, ex casa colonica, ha usufruito. Eppure, basterrebe utilizzare le aerofotogrammetrie e confrontare lo stato dell’arte alla data di chiusura dell’ultimo condono con quelle successive per capire cosa c’era, cosa e quando è stato realizzato e condonato. Verifica semplice e certa. Questa, però, è un’altra storia.

E sempre nel nome della verità e della legalità ho accolto l’invito del Consigliere Gennaro Giustino ed ho effettuato una ricerca su Google Earth e considerando che con il decreto legge 269 del 2003, successivamente convertito in legge, ha introdotto norme sulla sanatoria degli abusi edilizi e che in attuazione dell’articolo 32 del citato decreto-legge, la regione Campania ha adottato la legge regionale n.10 del 2004, peraltro dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 49 del 2006, ci siamo fatti un giro a ritroso negli anni attraverso lo strumento che ci mette a disposizione l’azienda californiana e abbiamo scoperto che fino al 2003 in quell’area dove oggi sorge una vera e propria reggia con piscina non esisteva nulla.

 

Quindi, il ragionamento è, in una eventuale assenza di permessi di costruire come è stato possibile sanare nel 2003 un manufatto abusivo inesistente? Poi se vogliamo considerare che la legge è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2004, scopriamo che in quella data si scorge solo la costruzione di una casa che ad occhio nudo presenta la metà delle cubature attualmente insistenti su quel terreno e quindi, laddove tale presunto manufatto abusivo sia stato condonato nel 2004, in tempo per il recepimento della legge regionale, quanto meno i sottotetti e la piscina che compaiono solo nel 2007 risulterebbero essere privi di condono sicuramente, perché abbondantemente oltre la data ultima per effettuare eventuale sanatoria.

 

Sarebbe bello scoprire cosa è successo durante questi ultimi 11 anni, sarebbe bello scoprire i nomi dei colpevoli di questo lungo silenzio sulla questione, sarebbe bello scoprire se durante questi anni ci fosse stata una copertura da parte della classe dirigente politica ma sarebbe ancora più importante scoprire il perché gli attuali soggetti politici caivanesi continuano a trincerarsi in questo lungo, colpevole e connivente silenzio sulle illegittimità che riguardano gli attori che hanno disegnato la nostra comunità alla stregua dei narcotrafficanti colombiani. Ma un sussulto di dignità da parte di chi tra pochi mesi si accingerà a vendersi per il difensore di tutti i caivanesi quando?

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Il Governo Meloni svuota il “Decreto Caivano”: tagliati 30 milioni di euro

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Il decreto Caivano prevedeva un fondo di 40 milioni di euro destinato a contrastare la dispersione scolastica, dimostrando l’impegno del Governo nella tutela di bambini e ragazzi vulnerabili alla violenza di strada.
Tuttavia, è emerso che nella Legge di Bilancio il fondo è stato ridotto a poco più di 10 milioni di euro.

Il decreto Caivano era il provvedimento simbolo del Governo Meloni per sostenere i giovani che vivono in quartieri difficili e a rischio criminalità, ma è stato ridimensionato dallo stesso esecutivo nella manovra economica. Nonostante il nome, le misure previste non si limitano al solo comune a nord di Napoli, ma mirano, nelle intenzioni del Governo, a colpire la criminalità minorile in tutto il Paese. Tra le novità, l’introduzione di pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola, con sanzioni che possono arrivare fino a due anni di reclusione.

Uno degli elementi chiave del decreto Caivano è l’introduzione del Daspo urbano per i minorenni dai 14 anni in su che si siano resi responsabili di episodi di violenza. Questa misura, che vieta l’accesso a determinate aree cittadine, ha visto un’estensione della sua durata massima a due anni, rispetto al limite precedente.

Sul fronte della giustizia minorile, il decreto modifica le disposizioni relative al carcere preventivo, riducendo da nove a sei anni la soglia per l’applicazione della custodia cautelare per i minori. Inoltre, vengono previste sanzioni più severe per gli adolescenti di almeno 14 anni trovati in possesso di droga o armi, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto alle attività criminali tra i giovani.

Per i minorenni colpevoli di reati che prevedono una pena massima di cinque anni, il decreto Caivano introduce un percorso di definizione anticipata della pena, che prevede l’impegno in lavori socialmente utili o attività benefiche a titolo gratuito. Questa misura è nota come “messa alla prova”. La sua attivazione è disposta dal Pubblico Ministero, in accordo con i genitori e con il parere dei servizi minorili, per una durata variabile tra uno e sei mesi.

Tagli che risultano in netto contrasto non solo con le promesse fatte in occasione del decreto Caivano, ispirato al Comune teatro di una violenza sessuale su due cugine minorenni, ma anche con le drammatiche cronache di questi giorni.
“Una scelta che rivela la volontà del Governo di azzerare gli investimenti nell’istruzione e di considerare il Sud un peso”, affermano Irene Manzi e Marco Sarracino del Pd. “L’ennesimo omicidio dimostra invece l’urgenza di un piano straordinario per l’assunzione di più assistenti sociali e insegnanti”, sottolinea Sandro Ruotolo della segreteria Pd.

Il centrodestra, invece, contrattacca accusando i dem: “Il finto buonismo della sinistra, che governa Napoli e la Campania, è uno dei fattori che ha contribuito a questa deriva”, afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Campania. Fratelli d’Italia continua a lodare il decreto Caivano: “Con questa iniziativa abbiamo gettato le basi per recuperare tanti ragazzi”, sostiene il senatore Sergio Rastrelli.

Tuttavia, nella legge di bilancio, gran parte delle risorse previste dal decreto sono state ridotte.

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