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POLITICA

De Magistris contro l’ordinanza sulla movida: “Lasciamo vivere i giovani”

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Da oggi, 17 febbraio, entrerà in vigore la nuova ordinanza anti movida fortemente voluta dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Un provvedimento che già ha fatto discutere e ha visto molti contrari, tra cui lo scrittore Roberto Saviano che ha dichiarato “Rieducazione è una parola forte“.

Anche l’ex primo cittadino Luigi de Magistris ha voluto dire la sua e intervistato nel corso della trasmissione ‘La radiazza’ di Radio Marte ha detto:

L’anarchia secondo alcuni pensatori è l’armonia alla più elevata potenza. Io non condivido questa ordinanza per tre motivi. La prima è che si doveva trovare, come noi stavamo cercando di fare prima della pandemia, un equilibrio tra pedonalizzazioni, orari e vita della città. Ci deve essere il diritto alla quiete ma anche il diritto all’economia, alla vita anche serale e notturna. Ci sono due aspetti che ho trovato inquietanti, uno che è negativo che ci sono locali che hanno aperto e che sono frequentati, vallo a dire a quelli che hanno chiuso i negozi; la seconda riguarda la funzione rieducativa dell’ordinanza. Loro dicono i buoi devono tornare alle stalle, riferendosi ai giovani, e in questo modo si deve rieducare la gente e insegnare la vita e come vivere il tempo libero. Loro devono amministrare non possono permettersi di dire cosa i giovani fanno, non vendere gli alcolici ai minorenni è una regola ma non devono dirci loro cosa fare. Non è questa la funzione di un’amministrazione. Una cosa positiva che ha fatto Manfredi è che ha confermato quasi tutta la squadra dei dirigenti che avevamo nominato, quella negativa è che non c’è visione di città, di sindaco. Se è quella della frasi che ho letto sulla movida non c’è da essere allegri. La movida deve essere estesa in tutta la città, non puoi fare la deportazione dei locali in altri luoghi ma devi creare nuovi centri di aggregazione, non la puoi eterogovernare dall’alto. Questa funzione di scodellare i giovani non funziona, lasciamoli vivere che dopo due anni di pandemia hanno sofferto tanto. Se dalle regole passi all’autoritarismo ti incarti, Napoli è come una pentola a pressione“.

De Magistris non ha parlato solo dell’ordinanza di Manfredi ha anche spiegato come è cambiata la sua vita da quanto non è più sindaco di Napoli:

È un’altra vita completamente, i ritmi sono diversi. Prima era una pressione continua, per dieci anni e mezzo sono stato in prima linea e con l’adrenalina per 14 ore almeno. Ora sto scaricando quella tensione anche se mi manca molto perché Napoli è una città che tieni sempre nel cuore ed è stato un onore amministrarla. Abbiamo ritrovato in questi 10 anni l’orgoglio, dalla Napoli dei rifiuti a quella del turismo e degli eventi internazionali. Mi candiderò nelle politiche del 2023 nei non allineati, saremmo alternativa al draghismo. Pensiamo al caro vita, caro bolletta e beni di consumo, il governo non ha messo in campo misure per ridurre le disuguaglianze. Sono contrario alla privatizzazione dei servizi pubblici. L’errore che ho fatto politico nel 2013 è stato sostenere un’avventura politica e ho sbagliato con qualche collaboratore“.

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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