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Cronaca

Inchiesta antimafia a Torre Annunziata: dodici indagati tra cui il sindaco ed un consigliere regionale

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TORRE ANNUNZIATA – Scandalo a Torre Annunziata, comune in provincia di Napoli. A seguito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, sono dodici le persone indagate tra cui il sindaco del comune Vincenzo Ascione (Pd) ed un consigliere comunale.

Ad oggi sono stati sequestrati numerosi incartamenti ed altri materiali e diverse perquisizioni, svolte tra la sede dell’ente e le abitazioni e gli uffici privati di alcune delle persone interessate.

Stando a quanto si apprende, i reati contestati agli indagati sono a vario titolo traffico di influenze e la corruzione, e per alcuni concorso in associazione mafiosa. Stando a ciò che si apprende, tra gli indagati figurano anche il presidente del consiglio comunale di Torre Annunziata, Giuseppe Raiola, l’assessore al porto Luisa Refuto, l’ex capo dell’ufficio Tecnico Nunzio Ariano e la consigliera comunale Maria Oriunto, cognata di un altro indagato a sua volta nipote di un uomo ritenuto killer del clan Gionta, sodalizio criminale attivo nella città vesuviana.

Cronaca

Napoli, ragazzino pestato dal branco su un treno della Cumana: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto venerdì scorso su un treno della linea Cumana di Napoli, dove un minorenne è stato pestato da una baby gang.

Ecco il racconto di quanto accaduto, riportato al deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Venerdì sera, intorno alle ore 21, a bordo di un treno della Cumana che da Montesanto arriva a Quarto quattro giovani, saliti a bordo alla fermata La Trencia, hanno iniziato a molestare un ragazzo minorenne in compagnia di un amico che indossava una tuta sportiva del Sorrento Calcio. Dopo un breve scambio di parole è scattato improvvisamente il pestaggio brutale senza alcun motivo. L’intervento di un passeggero presente alla scena, che ha allertato il capotreno, ha evitato il peggio. Il capotreno ha fermato il convoglio alla stazione di Pianura allertando i Carabinieri, ma i quattro aggressori sono riusciti a scappare”.

Pronta la replica di Borrelli, che ha così commentato:

“Un pestaggio vigliacco e brutale, in classico stile baby gang che colpiscono a tradimento e scappano. Chiedo che vengano visionate tutte le telecamere a bordo del treno e delle stazioni per risalire all’identità degli aggressori, punendoli come meritano. La violenza tra giovanissimi è ormai fuori controllo e bisogna mettere in campo risorse straordinarie per arginarla. Ringrazio i cittadini che questa volta non si sono girati dall’altra parte e sono intervenuti a difesa della vittima evitando il peggio”.

Pertanto Pasquale Aronzi, uno dei passeggeri intervenuto in soccorso dell’aggredito, ha così aggiunto:

“Abbiamo notato i quattro ragazzi mentre salivano alla fermata La Trencia, e nel tempo di arrivare alla fermata successiva è scattata l’aggressione. Rapida e violenta, senza alcun motivo. Mi sono attivato per dare subito soccorso al ragazzo aggredito e ho avvisato il capotreno che ha bloccato il treno, allertando i carabinieri. Purtroppo gli aggressori sono riusciti a scappare, ma spero che attraverso le telecamere siano stati ripresi i loro volti”.

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Cronaca

Omicidio Giulia Cecchettin, chiesto l’ergastolo per Filippo Turetta: i particolari

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Il Pm di Venezia Andrea Petroni ha chiesto la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, assassino di Giulia Cecchettin, al termine della requisitoria del processo per l’omicidio della ragazza davanti alla Corte d’Assise.

Il Pm ha consegnato una memoria scritta, nella quale ha ricostruito in due ore e mezzo la cronologia dei fatti, negando i possibili elementi difensivi. In particolare ha sostenuto come Turetta abbia più volte mentito nonostante abbia avuto molte possibilità di dire la verità.

Ecco quanto dichiarato dal Pm Andrea Petroni nel corso della requisitoria:

“In queste carte non ci sono riflessioni sul femminicidio e sulla Giornata contro la violenza sulle donne. In questa sede non le riteniamo opportune. Qui si parla di un’indagine condotta con la massima prudenza, con capi d’accusa che sono gli stessi da inizio indagine, perché non è cambiato nulla. Ci si è basati solo sui fatti, tutto si basa su quanto ricostruito”.

Inoltre, Petroni ha precisato come nei giorni antecedenti al delitto, Turetta avesse stilato una lista degli acquisti da fare per il delitto, contestando l’ipotesi di un rapimento di Giulia. Ha poi contestato anche la presunta volontà suicidaria di Turetta, in base a visite psichiatriche fatte tra settembre e ottobre 2023, anche perché fin dal suo arresto in Germania era parso evidente che non ne manifestasse le intenzioni.

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Cronaca

Futani piange la scomparsa di Angelo, l’operaio morto per un incidente sul lavoro: aveva 58 anni

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Non c’è stato niente da fare per Angelo Rosalia, l’operaio di 58 anni di Futani, nel Salernitano, vittima di un incidente sul lavoro. Infatti l’uomo è morto dopo alcuni giorni di agonia, gettando nello sconforto l’intera comunità.

L’uomo era precipitato al suolo mentre stava sistemando della legna su un camion, riportando un grave trauma cranico che aveva richiesto un intervento chirurgico d’urgenza all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania.

Tuttavia, nonostante il grande lavoro dei medici, le sue condizioni sono peggiorate irrimediabilmente e l’hanno condotto alla morte nelle scorse ore. I suoi funerali si terranno domani, martedì 26 novembre, alle ore 10 presso la chiesa di San Marco Evangelista di Futani.

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