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Cronaca

Covid, il Santobono di Napoli è saturo: 30 bambini ricoverati, 3 sono in rianimazione

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L’ospedale pediatrico Santobono Pausilipon di Napoli è saturo: 30 i bambini ricoverati, tre dei quali in rianimazione. l Covid, che non sta risparmiando in questa quarta ondata neppure i bambini più colpito, ha costretto al ricovero trenta piccoli pazienti. Molti di questi sono stati colpiti in forma leggera, ma alcuni dei bambini sono stati colpiti in maniera più pesante dalla malattia causata dal SARS-CoV-2, che a detta dei virologi si avvia a raggiungere il picco nei prossimi giorni. In Campania la pandemia preme sull’acceleratore proprio sui più giovani, dilagando proprio nelle fasce d’età fuori dalle soglie di vaccinazione: in sette giorni ci sono stati ben 25.745 bambini da 0 a 13 anni d’età risultati positivi a Covid, come fatto sapere pochi giorni fa da Vincenzo De Luca in una nota ufficiale. Dati che non riguardano solo le scuole: il contagio infatti appare correre veloce soprattutto all’interno delle famiglie, là dove i più piccoli hanno quasi gli unici “contatti”.

A spiegare la situazione dell’ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli è stato il dirigente dell’Unità Complessa di Pediatria Luigi Martemucci, intervistato nel corso del programma “Campania Oggi” su Tele Club Italia. “All’ospedale Santobono, abbiamo il reparto covid che è praticamente saturo”, ha spiegato Martemucci, “sono circa 30 i bambini ricoverati, di questi trenta alcuni in buone condizioni, qualcuno desta qualche preoccupazione con un’espressione della patologia un po’ più severo. Tre purtroppo”, ha aggiunto ancora Martemucci, “sono i bambini ancora in rianimazione. Fino ad un certo punto vale il concetto che il Covid colpisce poco i bambini: anche se non sono grossi i numeri dei pazienti gravi, resta il fatto che ci sono bambini che non stanno bene e questo ci da motivo di preoccupazione e di dispiacere”, ha concluso il dirigente medico dell’ospedale Santobono.

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Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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