Resta sintonizzato

Scuola

De Luca: “Scuole chiuse per un mese in Campania”

Pubblicato

il

“Ritengo utile ritardare di due-tre settimane il rientro in classe, almeno per le primarie e le medie inferiori, e sviluppare una campagna di vaccinazione vasta per la popolazione studentesca. Sarebbe un sacrificio limitato, in cambio di un beneficio rilevante, soprattutto in un mese che registrerà prevedibilmente una forte crescita dei contagi. Se ci si chiude, ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Io ho detto quello che penso. La decisione spetta al Governo. Se poi la situazione dovesse diventare drammatica, la Regione farà quello che ritiene necessario per la tutela della salute pubblica”. Non le manda a dire il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che in un’intervista a La Stampa, si dice pronto ad andare anche contro le decisioni del Governo Draghi sulla riapertura delle scuole dopo le feste di Natale, se i contagi tra i giovanissimi dovessero aumentare. Ieri, l’esecutivo nazionale aveva smentito la possibilità di un rinvio dell’apertura delle scuole, chiesto da alcune regioni, come la Campania, che resta quindi fissato al 10 gennaio prossimo.

De Luca, però, non ci sta e torna alla carica: “La Campania ha pagato il prezzo di tutte le regioni italiane – dice l’ex sindaco di Salerno – avendo evitato danni sanitari pesanti, nella realtà più giovane d’Italia e a più alta densità abitativa. Abbiamo proposto con grande pacatezza una riflessione che parte dai dati del contagio. Se si ritiene di ragionare, si possono fare le scelte più utili e meno dolorose nella situazione data. Si è perso del tempo prezioso senza prendere decisioni nette, seguendo la linea delle mezze misure. Componenti interne al governo impediscono scelte nette, efficaci e in tempo utile. Cosa si aspetta a rendere obbligatorio il vaccino per il pubblico impiego, per il personale viaggiante pubblico e privato? Cosa si aspetta a varare un piano per la sicurezza serio, che impegni decine di migliaia di agenti per controllare il rispetto delle ordinanze? Non ho visto una sola pattuglia impegnata a sanzionare chi non usa la mascherina, neanche come atto di dissuasione. Per non parlare della comunicazione istituzionale che è stato un esempio clamoroso di confusione, di contraddittorietà. È proprio impossibile ottenere che parli in maniera chiara, e solo lui, il ministro della Salute o un’unica autorità sanitaria, in sostituzione di questo pollaio insopportabile a cui stiamo assistendo da mesi?”.

Oggi, la questione sarà al centro della Conferenza Stato-Regioni, ma anche della Commissione Salute e dell’incontro in programma tra il ministro dell’Istruzione Bianchi e i sindacati. A Roma si ragiona sulla possibilità della DaD solo per gli studenti non vaccinati. De Luca è contrario a questa ipotesi che ritiene discriminatoria. A preoccupare, al momento, sono i dati dei contagi, che secondo il governatore colpirebbero soprattutto i giovani tra zero e 18 anni, in particolare nella fascia delle scuole dell’obbligo, elementari e medie. Circa un contagio su quattro, ha rivelato la Società Italiana di Pediatria, riguarda nell’ultima settimana gli under 20.

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Attualità

Stop al test d’ingresso per la facoltà di Medicina

Pubblicato

il

Il test d’ingresso di Medicina, attualmente a crocette e definito da molti come “schizofrenico” e inadeguato a valutare realmente le competenze degli studenti, verrà abolito.

Al suo posto, verrà introdotto un nuovo sistema di selezione basato sulle competenze acquisite dagli studenti, con l’obiettivo di creare un approccio più equo e meritocratico.

La nuova proposta prevede l’accesso libero ai corsi di Medicina per il primo semestre. Al termine di questo periodo, tutti gli studenti sosterranno esami che contribuiranno a una graduatoria nazionale. Solo i migliori potranno continuare il percorso di studi.

Per chi non riuscirà a entrare nella graduatoria, i crediti formativi acquisiti durante il primo semestre non andranno persi. Gli studenti potranno utilizzarli per iscriversi ad altri corsi di laurea, senza perdere un anno accademico.

La riforma potrebbe entrare in vigore già dall’anno accademico 2025-2026, ma ciò dipenderà dai tempi necessari per l’approvazione parlamentare.

È previsto anche un aumento dei posti disponibili per Medicina, passando da circa 20mila a 25mila.

Le nuove regole riguarderanno anche i corsi di Odontoiatria e Protesi Dentaria, nonché Medicina Veterinaria. Il testo della riforma è già stato approvato dalla Commissione Istruzione del Senato e ora si prepara ai prossimi passaggi in Aula e alla Camera per diventare legge.

Continua a leggere

POLITICA

Scuola, l’Italia è uno dei 7 Paesi dell’Ue senza educazione sessuale obbligatoria

Pubblicato

il

Agli ultimi posti in Europa, con una storia di leggi mai approvate lunga cinquant’anni. Insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia, Ungheria e Romania, l’Italia è tra i sette Paesi su 27 dell’Unione Europea che non prevedono programmi obbligatori di educazione sessuale e sentimentale nelle scuole.

Il Ministro Valditara ha annunciato l’avvio di un percorso perché «per sradicare il maschilismo deve esserci la scuola», ma per ora il progetto del Governo rimane facoltativo e al di fuori delle ore di lezione obbligatorie.
Il piano, per cui sono stanziati 15 milioni di euro fino al 2027, è sperimentale: l’adesione delle classi è su base volontaria, servirà il consenso di genitori e studenti, sarà prevista un’ora a settimana ma solo per le scuole superiori e al di fuori degli orari curriculari.

È almeno dal 1975, da quando il comunista Giorgio Bini presentò la proposta di legge dal titolo “Iniziative per l’informazione sui problemi della sessualità nella scuola statale”, che in Italia si discute sull’introduzione di un provvedimento che stabilisca ore obbligatorie di educazione sentimentale. Da allora e fino al 2019, si sono rincorse 16 proposte di legge, mai approvate.
Ad oggi in Parlamento riposano quattro disegni, tutti delle opposizioni (due depositate alla Camera dei deputati e due al Senato) e mai calendarizzati per la discussione in Aula.

Continua a leggere

Attualità

Report Legambiente, in Campania 9 scuole su 10 senza collaudi

Pubblicato

il

In Campania solo un edificio su dieci dispone del certificato di collaudo statico e quello di agibilità, nettamente migliore la situazione per la prevenzione incendi con sei edifici su dieci che ne sono in possesso.

A fronte di 470 edifici posti in zona sismica 1 o 2, solo 71 (il 15,%) risultano progettati o adeguati alla normativa tecnica di costruzione antisismica.

Sul fronte manutenzione straordinaria gli edifici in cui si è intervenuti negli ultimi 5 anni sono il 69,3%, tuttavia non si è riusciti a soddisfare tutte le necessità visto che ben il 71% necessitano ancora di interventi urgenti. Inoltre solo nel 33% degli edifici sono stati effettuate indagini diagnostiche sui solai. La sicurezza non abita ancora nelle scuole campane. E a dirlo è il nuovo report nazionale Ecosistema Scuola di Legambiente.

Giunto alla XXIV edizione è stato presentato oggi a Napoli, presso la chiesa dei Cristallini, nel rione Sanità. Il report Ecosistema Scuola, che raccoglie i dati 2023 dei cinque capoluoghi della Campania riguardano 470 edifici scolastici di loro competenza, tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, frequentati da una popolazione di oltre 107 mila studenti.

Continua a leggere

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy