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Salute

Nuove disposizioni per la terza dose di vaccino. Ecco cosa prevede la circolare del Ministero

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ITALIA – Ecco quanto previsto dalla circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

“Alla luce delle attuali evidenze sull’impatto epidemiologico correlato alla maggiore diffusione della variante B.1.1.529 (Omicron) e sulla efficacia della dose booster nel prevenire forme sintomatiche di Covid-19, sostenute dalla citata variante”, si legge nell’aggiornamento delle indicazioni di somministrazione, per “estendere gradualmente l’offerta del richiamo vaccinale e nel rispetto del principio di massima precauzione, si rappresenta che la somministrazione della dose di richiamo (booster) a favore dei soggetti per i quali la stessa è raccomandata, con i vaccini e relativi dosaggi autorizzati, sarà possibile dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in caso di soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione da Sars-CoV-2, in base alle relative indicazioni)”.

Per quanto riguarda i più giovani la booster sarà somministrata a tutti i ragazzi della fascia 16-17 anni e ai 12-15enni fragili. Lo prevede la circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Rezza, dopo il parere positivo della Cts dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa.

“E’ raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino Comirnaty di Pfizer/Biontech, al dosaggio di 30 mcg in 0,3 ml, come richiamo (booster) di un ciclo primario – si legge – , indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso, a tutti soggetti della fascia di età 16-17 anni e ai soggetti della fascia di età 12- 15 anni con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti, con le stesse tempistiche previste per i soggetti a partire dai 18 anni di età”.

Salute

Avellino, l’equipe del Moscati festeggia i 350 interventi di chirurgia robotica eseguiti in Urologia

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L’Unità operativa di Urologia dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino festeggia i 350 interventi eseguiti con l’ausilio del robot da Vinci.

Infatti, a distanza di due anni dall’introduzione nelle sale operatorie della città ospedaliera del top della chirurgia mininvasiva, il Direttore dell’Unità operativa di UrologiaVittorio Imperatore, ha brindato ieri con la sua equipe al termine del 350esimo intervento effettuato.

Ecco il commento del primario Imperatore:

“Un traguardo significativo che ho voluto condividere con tutta la squadra dell’Urologia, un reparto che sta crescendo ogni giorno, grazie alla professionalità di chi vi lavora a tutti i livelli, e alla disponibilità della Direzione strategica che riesce a metterci a disposizione strumentazioni all’avanguardia e macchinari di alta tecnologia. Un impegno comune che sta avendo un diffuso riconoscimento, tant’è che nel nuovo Programma Nazionale Esiti l’Unità operativa di Urologia dell’Azienda Moscati è risultata quarta in Campania per diverse aree di intervento chirurgico e quinta per gli interventi alla prostata”.

Rincara la dose il Direttore generale Renato Pizzuti, che ha così dichiarato:

“L’introduzione della robotica nella nostra Azienda si conferma una scelta appropriata, visti i riscontri in termini di numero di interventi effettuati non solo dall’Urologia, ma anche dalla Chirurgia Generale, Toracica e Oncologica e, da qualche tempo, dalla Ginecologia. Ma soprattutto per i vantaggi che porta ai pazienti, che devono essere sempre posti al centro di ogni azione che implica cambiamenti e dai quali non va mai distolto lo sguardo”.

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Attualità

Forum Napoli, intelligenza artificiale nuova frontiera della biologia

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La relazione di Mario Plebani, docente emerito di biochimica clinica e biologia molecolare presso l’Università di Padova, ha chiuso i lavori del convegno promosso dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Biologi dal titolo “Il laboratorio del futuro-tecniche ed innovazioni” che si è svolto il 23 e 24 ottobre alla Mostra d’Oltremare.

Il tema è stato l’evoluzione della figura del biologo e dei laboratori che nel 2024 riescono a offrire maggiori risposte nel campo della diagnostica, della prevenzione di malattie come il cancro, e della ricerca.

Ad aprire i lavori del convegno Vincenzo D’Anna, presidente Fnob.
L’evento organizzato dalla biologa Antonietta Foggiano si è articolato in varie sessioni della laboratoristica: genetica, microbiologia, patologia, gestione della patologia, sistemi di qualità. Una sessione è stata dedicata alla virologia, alla microbiologia e in particolare ai microorganismi farmaco resistenti. Nella prima giornata si è discusso tra gli altri dei poct, i dispositivi di autoanalisi.
Nella giornata conclusiva protagonista il dna, in particolare si è parlato di genetica ed epigenetica, la scienza che si occupa dello studio di tutte quelle modificazioni ereditabili che portano a variazioni dell’espressione genica senza però alterare la sequenza del dna.
Tema centrale del convegno l’ Intelligenza Artificiale, il cui impiego ha già segnato la svolta nelle varie branche della medicina e della biologia.
 Tra i relatori Antonio Novelli, direttore Uoc Lab di genetica medica presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma, Mariarosaria Capobianchi docente Unicamillus di Roma, Marcello Meledandri, direttore del dipartimento dei Laboratori Asl Roma 1, Pierangelo Clerici, presidente Fismelab.


(fonte: Ansa)

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POLITICA

Oncologi: “aumentare di 5 euro il prezzo delle sigarette a sostegno del Ssn”

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Amentare il prezzo delle sigarette di 5 euro al pacchetto.

Una tassa di scopo con due obiettivi: disincentivare l’abitudine al fumo, che è la causa del 90% dei casi di tumore al polmone, e al contempo sostenere con il ricavato il Servizio sanitario nazionale. E’ la richiesta dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) che oggi, in conferenza stampa al Senato, ha presentato la campagna #SOStenereSSN, promossa da Aiom, Fondazione Aiom e Panorama della Sanità. Pieno appoggio da parte della vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone, che ha annunciato che presenterà un emendamento in questa direzione nella prossima legge di bilancio.

“Chiediamo alle Istituzioni di approvare una tassa di scopo. L’obiettivo – ha spiegato il presidente Aiom Francesco Perrone – è ridurre il consumo di tabacco e disporre di ulteriori risorse, fino a 13,8 miliardi, da destinare al finanziamento del Ssn. Il tabagismo è un fattore di rischio anche per altre neoplasie, per malattie cardiovascolari e respiratorie”. Secondo le stime Aiom, in Italia sono attribuibili a questa cattiva abitudine oltre 93.000 morti ogni anno, con costi pari a oltre 26 miliardi di euro.

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