ITALIA – “Quello che sta per concludersi è stato un anno di lavoro intenso. Con priorità chiare: la lotta alla pandemia e la ripresa della vita economica e sociale del Paese.
“Possiamo trarne un bilancio complessivamente positivo, per aver alzato la protezione dei cittadini di fronte alla minaccia del virus e per aver rimesso in moto la società”. Così il capo dello Stato, Sergio Mattarella allo scambio di auguri con i Rappresentanti delle Istituzioni.
“E’ stato il frutto di scelte coraggiose, dei progressi della scienza, di comportamenti coscienziosi, di senso civico diffuso, e la risultante di una convergenza tra le istituzioni e i cittadini”. “La pandemia segna ancora il nostro tempo. Ha provocato dolore, sofferenze, nuove povertà. Ma abbiamo visto risposte solidali, sono emersi talenti e qualità inespresse, si sono accelerati processi innovativi” dice il capo dello Stato. “Siamo stati spinti a correggere, con misure efficaci, l’inerzia delle dinamiche economiche e sociali innescate dalla crisi. Siamo ancora chiamati alla prudenza e alla responsabilità. Ci siamo dotati, tuttavia, di strumenti adeguati per combattere il virus.
Non ci sentiamo più in balìa degli eventi”. “Questo resta un tempo difficile, nell’alternarsi di speranze e di nuovi allarmi. Si impone un’esigenza di chiarezza e di lealtà come premesse indispensabili di una piena, e comune, assunzione di responsabilità di fronte ai rischi che sono tuttora davanti a noi. Abbiamo visto come la chiarezza, di fronte alle asprezze della pandemia, abbia spazzato via il tempo delle finzioni, delle distrazioni. Tutto questo mi è parso uno straordinario segno di maturità e serietà”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo saluto alle Alte cariche dello Stato.
“Questo resta un tempo difficile, nell’alternarsi di speranze e di nuovi allarmi. Si impone un’esigenza di chiarezza e di lealtà come premesse indispensabili di una piena, e comune, assunzione di responsabilità di fronte ai rischi che sono tuttora davanti a noi. Abbiamo visto come la chiarezza, di fronte alle asprezze della pandemia, abbia spazzato via il tempo delle finzioni, delle distrazioni. Tutto questo mi è parso uno straordinario segno di maturità e serietà” ha precisato Mattarella. “Aver saputo mettere in secondo piano divisioni e distinzioni legittime, diversità programmatiche e sensibilità politiche per privilegiare un lavoro comune nell’interesse nazionale è stato molto importante. Questo atteggiamento costruttivo ha accomunato maggioranza e opposizione. Ha funzionato il rapporto tra lo Stato e le Regioni, le quali hanno collaborato attivamente e positivamente con i governi che si sono succeduti. Le iniziali comprensibili frizioni e sovrapposizioni sono state progressivamente superate”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo saluto alle Alte cariche dello Stato.
“Una delle caratteristiche della nostra gente si manifesta quando le condizioni sono difficili: è il momento in cui riusciamo a esprimere il meglio di noi. A ritrovare la fiducia smarrita. Non rinunciamo alle differenze e alle diversità. Ma sappiamo essere uniti sulle grandi scelte, quando le circostanze della vita lo richiedono. L’augurio che rivolgo a voi e al nostro amato Paese – per il futuro – è che lo spirito costruttivo e collaborativo, reciprocamente rispettoso, possa divenire un tratto stabile dei rapporti istituzionali” ha precisato il presidente Mattarella. “E’ questo lo spirito che ha costruito la Repubblica e ne alimenta la vita, rafforza tutte le istituzioni, conferisce autorevolezza e alimenta la fiducia nell’Italia”
“L’Europa resta una realtà imprescindibile per l’Italia. L’Unione europea è il nostro primo ambito d’azione, e per questo siamo impegnati a potenziarne le istituzioni e le politiche a favore delle imprese, delle società, dei cittadini. Abbiamo contribuito a un nuovo corso dell’Europa, ora vogliamo che non si torni indietro e che si proceda su questa strada, a partire dalla Conferenza sul futuro dell’Unione” Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo saluto alle Alte cariche dello Stato.