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AFRAGOLA, sta per nascere un’alternativa a Tuccillo proprio dal suo partito

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AFRAGOLA – Nella prossima primavera ci saranno le prossime elezioni amministrative e l’unico dato certo è la ricandidatura di Tuccillo ma i dubbi nascono sulla sua coalizione, infatti ad oggi non si conoscono ancora i nomi di chi potrebbero essere i futuri candidati e quali partiti faranno parte del gruppo che sosterrà il sindaco uscente. Anche perché il gruppo “A viso aperto” di Gennaro Giustino saluterà Tuccillo in vista delle nuove elezioni che come anticipato già a più riprese, il leader dei moderati di maggioranza si sta guardando intorno per cercare di creare un’alleanza con alcuni esponenti della minoranza. Insieme a loro il capogruppo di “A viso aperto” sta cercando di far decollare la famosa casa dei moderati che anche se non ha visto ancora il suo varo, resta sempre nelle idee dei centristi afragolesi.

Bisognerà verificare l’atteggiamento dell’UDC e il resto del PD. Perché parliamo del resto del PD? In realtà, mentre il tavolo che ha in testa Giustino non prende ancora forma, ne esisterebbe uno che si sta plasmando e che comprende alcuni settori del centro destra e lo zoccolo duro della sinistra afragolese. Praticamente il primo pericolo per Tuccillo arriva proprio da quella parte politica che ha permesso la sua ascesa allo scranno più alto della città. Infatti l’altro ieri (10 Ottobre ndr) è stata convocata una riunione che ha tenuto un tavolo di alternativa al quale hanno partecipato Giuseppe Affinito ex assessore della giunta Tuccillo e primo degli eletti del PD ad Afragola che si dimise per entrare in giunta, Enzo Concas consigliere del PD, Biagio Montefusco consigliere comunale fuoriuscito dal PD, Angelo Boemio consigliere comunale dei moderati, poi passato al PD e adesso lo si annovera tra i dissidenti perché ha litigato con Tuccillo. Tra i commensali della nuova alternativa di sinistra c’era anche Salvatore Iavarone ex assessore all’ambiente della giunta di Tuccillo e anche lui si siede al tavolo a rappresentare una nuova alternativa di sinistra. Quindi dai nomi fatti, si può benissimo notare che l’alternativa al sindaco uscente la sta formando proprio chi ha determinato la vittoria di Tuccillo alle ultime elezioni. A questo tavolo si è seduto anche un esponente del centro destra: il leader di Fratelli d’Italia Biagio Castaldo. In realtà nell’idea dei promotori di questo tavolo c’era anche dell’altro, tanto è vero che sono stati invitati anche Tommaso Bassolino e Aniello Baia ma questi ultimi hanno declinato cortesemente l’invito perché essendo di centro destra si identificano di più in altri scenari. Non a caso Aniello Baia preferisce dialogare di più con lo schieramento che vedrà sorgere la coalizione che avrà come padre nobile l’ex senatore Vincenzo Nespoli, mentre Bassolino ha cominciato già a dialogare con Gennaro Giustino. 

Quindi il primo tavolo che sta cercando di creare un’alternativa a Tuccillo è formato dalla maggior parte da esponenti di sinistra con qualche innesto di centro destra. Dall’altro lato c’è Nespoli che in realtà oltre Giacco e Pannone non si riescono ancora ad individuare altri componenti ma soprattutto chi potrà guidare l’alleanza visto che un nome spendibile, un uomo di successo e di qualità come Claudio Grillo si è tirato indietro perché una persona che ha avuto successo nella vita, un imprenditore riconosciuto nel suo campo come uno dei più validi, teme di scendere in campo in un contesto che si annuncia melmoso e pieno di polemiche basate sull’offesa personale. Una persona come lui, prima di mettersi in gioco, se ne riguarda bene soprattutto quando sul territorio sono presenti solo guerre personali, arrivismo e mancano progetti validi per la città.

Premesso che Tuccillo si candida, adesso bisogna capire con chi, visto che i pezzi da novanta stanno per formare un altro tavolo alternativo. L’UDC non ha ancora sciolto le riserve e si sta guardando intorno. Giustino come detto prima, una volta terminata questa consiliatura, porterà con se il premio fedeltà e abbandonerà Tuccillo non riappoggiandolo alle prossime amministrative. E un’altra chiave di lettura è proprio quella che una volta che Tuccillo si rende conto di rimanere solo col suo sogno di ricandidatura, l’UDC e la parte del PD rimasta fedele al primo cittadino possono anche, a quel punto, convergere sulla leadership di Giustino.

Praticamente, in parole povere, oltre a questo tavolo messo su dalla sinistra che tra l’altro vede un Biagio Castaldo che si siede a tutti i tavoli, manca solo che si siede anche al tavolo di Tuccillo, nessun’altra parte politica afragolese ha ancora le idee chiare, soprattutto sulla questione liste, coalizioni e leadership.

In tutto questo tatticismo e in tutte queste manovre, ci si domanda: Ma chi tra questi politici è in grado o sta affrontando la campagna elettorale secondo una visione di città? Ai posteri l’ardua sentenza

 

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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Afragola

AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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