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CAIVANO: Continua la polemica per i Matrimoni a “pagamento”

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Al di la delle posizioni contro o a favore, quello che lascia stupiti in questa storia, è la leggerezza con cui certe azioni vengono perseguite con una semplicità sconcertante.

Parliamo del documento apparso oggi nel gruppo di Facebook, un promemoria di una chiesa riguardo i costi e le modalità per accedere al sacramento del matrimonio.

Le tariffe sono ben strutturate e chi lo ha redatto indica anche le modalità di pagamento.

Oltre i prezzi per il “suono”, 50 euro a componente anche se viene da fuori, le modalità con cui devono essere posizionati i fiori e altre indicazioni tipiche della confessione cattolica, è ben specificato che se si vuole impegnare la data per il matrimonio, bisogna assolutamente effettuare il bonifico.

Non manca la causale del versamento che viene imposta quale “OFFERTA PER I LAVORI AL SANTUARIO”.

Ovvio che un’offerta, in qualsiasi occasione e non solo per un matrimonio, è una buona cosa, la comunità deve pur mantenersi, le spese in una chiesa sono tante, elettricità, pulizia, telefono etc.

Ciò che disturba maggiormente, e si intravede anche dai commenti sul profilo di chi ha postato il foglio, è che l’offerta non sia in alcun modo spontanea.

Non so se il documento sia reale o costruito ad arte per screditare qualcuno e per favorire qualcun altro, resta il fatto che l’usanza delle offerte per i sacramenti è ampiamente abusata in ogni parrocchia caivanese e non solo.

Qualche riflessione bisogna comunque pur farla trattandosi di “fede” e “Sacramenti”.

In particolare, dei sette, il matrimonio è l’unico Sacramento dove il celebrante assume una forma neutra, in quanto i ministri sono gli sposi stessi.

Il catechismo della Chiesa, infatti, al capitolo terzo recita: “Secondo la tradizione latina, sono gli sposi, come ministri della grazia di Cristo, a conferirsi mutuamente il sacramento del Matrimonio esprimendo davanti alla Chiesa il loro consenso. Nelle tradizioni delle Chiese Orientali, i sacerdoti – Vescovi o presbiteri – sono testimoni del reciproco consenso scambiato tra gli sposi,  ma anche la loro benedizione è necessaria per la validità del sacramento”.

In un tempo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, appare fuori luogo la pretesa dell’obolo per consacrare l’unione cristiana tra due battezzati e sembra ancora più deviante dalla vera dottrina che Papa Francesco sta cercando di impartire ai fedeli.

“Va e ripara la mia casa”.

Era 1205 quando queste parole – stando ai racconti delle Fonti Francescane – colpirono in modo indelebile il ventitreenne Francesco di Assisi mentre era assorto ad ascoltare la Messa davanti al Cristo crocifisso nella chiesa di San Damiano. E’ uno degli episodi chiave dalla vita di San Francesco che, da quel giorno, iniziò veramente a “riparare” la Chiesa del tempo con parole, opere, scelte di vita radicali improntate alla povertà e all’aiuto ai poveri, gesti rivoluzionari come la rinunzia ai beni paterni fatta con la simbolica spoliazione di tutti i suoi vestiti davanti al padre Pietro Bernardone, al vescovo e ad una folla attonita.  

La casa di Dio va ricostruita con opere, scelte di vita radicali e con l’aiuto ai poveri, questa è la verità.

Francesco in un primo momento aveva compreso che avrebbe dovuto ristrutturare la Porziuncola, poi afferrò il concetto vero, la restaurazione delle fondamenta della dottrina Evangelica che gli valse il bacio ai piedi dell’allora Papa Innocenzo III.

Non vi fu bisogno di metterlo per iscritto, il Papa pronunciò le parole vivae vocis oraculo.

Bisognerebbe dunque che ci si fermasse un attimo a ripensare al vero significato della casa di Dio, le pietre non possono contenere il concetto della fede, un intonaco ben fatto non serve a tenere salda la vocazione di un popolo in cammino verso la casa celeste.

Noi abbiamo bisogno di ministri di Dio e Sacerdoti, i preti con la calcolatrice tra le mani non vogliamo vederli, noi pretendiamo quelli con il rosario tra le dita.

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Giugliano, via Santa Caterina da Siena rivede la luce dopo sei anni: l’annuncio del sindaco

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Via Santa Caterina da Siena a Giugliano rivede la luce dopo sei anni di attesa. Infatti, dopo il crollo dovuto alle forti piogge del 23 febbraio 2018, arrivano buone notizie.

L’annuncio è stato dato dal sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi:

“È una notizia che segna un momento fondamentale per la nostra città: la Regione Campania ha approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per il rifacimento del collettore fognario di via Santa Caterina da Siena. Si tratta di un’opera attesa da oltre 6 anni, da quella terribile notte in cui la strada crollò, causando enormi disagi e difficoltà per i residenti di via Santa Caterina e delle zone limitrofe”.

Poi, prosegue: “Questa situazione non poteva e non doveva continuare oltre. Fin dall’inizio del mio mandato, mi sono battuto con determinazione per ottenere le risorse necessarie a risolvere definitivamente questo problema. Oggi posso dirvi che quella promessa non è rimasta tale: abbiamo raggiunto un traguardo importante, che rappresenta un segno concreto del nostro impegno quotidiano per migliorare la città”.

Infine, Pirozzi ha poi spiegato che è in fase di realizzazione il progetto esecutivo:

“Dopo l’aggiudicazione dell’appalto finalmente partiranno i lavori, ponendo fine ad una situazione che per troppo tempo ha penalizzato il nostro territorio”.

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Il piccolo Ethan riabbraccia finalmente la madre Claudia: “Sono felicissima”

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una madre e di un figlio che si sono ritrovati dopo circa tre mesi.

Si tratta del piccolo Ethan, che ha finalmente riabbracciato la madre Claudia, dopo che lo scorso agosto il padre del piccolo nonché ex marito della donna, Eric Howard Nichols, le aveva sottratto con l’inganno il bambino mentre erano in vacanza in Puglia.

Tuttavia, la Polizia statunitense è riuscita a rintracciare e bloccare l’uomo nella contea di Orange a Los Angeles, dove si era trasferito con il figlio dopo la fuga. Pertanto, intorno alle 23 di ieri la donna è arrivata a Los Angeles riabbracciando il figlio.

Ecco le parole della donna:

“Sono felicissima. Come mi ha visto, mi ha fatto il suo splendido sorriso. L’ho trovato cresciuto, molto più pesante, ormai ha sei denti e gattona velocissimo. Si mette dritto in piedi da solo, è meraviglioso essere di nuovo con lui”.

Adesso il piccolo è stato affidato temporaneamente alla madre Claudia Ciampa, poiché ci sarà un percorso giudiziario che vedrà come controparte il padre americano del bambino, con un giudice che deciderà sull’applicazione della Convenzione Internazionale de L’Aja e a chi spetterà tenerlo definitivamente.

“Ora cominceranno le udienze, di cui la prima sarà già domani. Speriamo che si risolva tutto per il meglio e al più presto, così che possiamo tornare insieme in Italia”, afferma Claudia dall’America.

L’avvocato Gian Ettore Gassani, difensore di Claudia e presidente dell’AMI ha aggiunto:

“Il ministero invita tutti alla calma e siamo d’accordo anche io e la madre. Siamo solo all’inizio di un’avventura difficile, che ci farà attendere ancora un po’ di tempo per la decisione finale del giudice sul rimpatrio della signora Ciampa e di suo figlio”.

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Napoli celebra Maradona con un raduno a lui dedicato: le ultime

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Diego Armando Maradona continua a vivere nel ricordo di chi lo ha amato e di chi ne ha ammirato le gesta, soprattutto quella città di Napoli che non lo ha mai dimenticato.

Pertanto, grazie all’idea dell’avvocato Sergio Pisani, la figura del Pibe de Oro sarà celebrata nel raduno intitolato ‘Maraduno’, che vedrà la partecipazione attiva del pubblico protagonista del primo murales umano dedicato al compianto campione argentino.

Il raduno si terrà all’Edenlandia di Napoli domenica 24 novembre, con l’obiettivo di unire i tifosi, i sostenitori di Diego e la città intera. Gli organizzatori invitano i partecipanti a portare foto dei loro tatuaggi e tributi artistici dedicati al campione argentino, che verranno poi trasformati in un murales collettivo.

L’inizio è fissato per le ore 12, con un dj set a tema Maradona e proiezioni su un maxischermo. Seguiranno l’esibizione della Banda Argentina e canti in onore di Diego; la raccolta e l’esposizione di cimeli e tatuaggi tributo a Maradona, con apertura del progetto murales umano; una mostra dei cimeli storici di Maradona; la premiazione dei 10 personaggi vicini a Diego e una foto di gruppo per il libro celebrativo realizzato con l’editore Cuzzolin, con le fotografie che verranno scattate dai professionisti Mario Durante e Nico Nocera.

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