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Politica

L’astensionismo: il voto nel vuoto

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Terminate le elezioni, vince lo spettatore. Il “guardone” accucciato dietro alla finestra ed incurante del futuro politico-amministrativo della propria città e del proprio Paese. L’allarme astensione risuona su tutte le testate attraverso il solito cliché che si ripete ogni qualvolta il perdente di turno è alla disperata ricerca di una giustificazione del proprio fallimento.

Si sacrifica l’unico strumento di partecipazione alla vita pubblica rimasto in questo Paese, un Paese non-luogo, vittima sacrificale di quel sogno europeo che attendiamo inermi da più di mezzo secolo.

Un gran numero di cittadini demotivati, incuranti del proprio Paese e della Res Publica quanto incuranti di sé stessi e del futuro dei propri figli, ammainano la bandiera della democrazia prima che la battaglia sia cominciata.

I progetti politici non interessano più a nessuno mentre l’effimero “like” pubblicato sui social detta lo scorrere della vita politica quotidiana, banalizzando fugacemente l’interesse al rinnovamento generale.

Ma quanto e come l’astensionismo dell’irrispettoso cittadino, di quello che aspetta le cose provenienti dal cielo, abbia influenzato e pesato sul risultato, a nessuno è dato sapere così come non è dato sapere se questa evasione dalle urne elettorali sia stata una scelta consapevole o meno.

Tutto sommato l’astensione al voto di alcuni individui potrebbe anche rivelarsi un bene. Fare a meno del voto dei cosiddetti portatori di ignoranza, di chi non vuole o non sa scegliere il proprio futuro delegando chi magari ha le idee un po’ più chiare, non può che giovare. Umberto Eco sosteneva: “… finché parlano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso non danneggiano la società”.

Un dramma storico, quello del cosiddetto “zoticone avente diritto/dovere di voto”, incastrato nel limbo del non sapere e del non saper scegliere ancora a quale identità sociale appartenere e di quale immensa cultura invece potrebbe godere, qualora si interessasse e sensibilizzasse anche minimamente al benessere del proprio futuro e di quello altrui.

Si aggiunge un altro dramma ancora più grave, quello che continua inesorabile a mietere evidenti fenomeni di disinteresse alla vita pubblica: la disinformazione. Un fenomeno studiato e voluto, capace di deviare l’opinione attraverso le fake news del politico di turno, del rappresentante delle istituzioni o dello scienziato accreditato, quando invece questi ultimi dovrebbero in controtendenza, aver cura di informare ed aprirsi al dialogo, evitando la divulgazione di opinioni personali ed avendo cura esclusivamente di trasmettere solo dati scientificamente appurati e certi. Solo essendo educato al dialogo ed al confronto, un popolo può sentirsi veramente sovrano e partecipe in una società dove i principi democratici di libertà, uguaglianza e solidarietà rappresentano i pilastri del vivere insieme in un momento storico così delicato.

La prossima volta, se davvero abbiamo a cuore di rinsaldare la democrazia, rendiamoci partecipi e membri di questa comunità e beneficiamo di tutti i diritti conquistati con sacrificio e fatica dai nostri avi. La prossima volta andiamo a votare!

di Rosario La Bruna

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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