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Cronaca

Incendiata la macchina del candidato M5S Giovanni Orlando. Di Maio: “Nessuna forma di intimidazione potrà fermarci”

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NAPOLI – E’ stata incendiata nella notte l’auto di Giovanni Orlando, candidato del Movimento Cinque Stelle al consiglio comunale di Monteparano, in provincia di Taranto, nella lista “Scegliamo il futuro”.

L’allarme è stato lanciato da un vicino della vittima che si è accorto delle fiamme che avvolgevano la Ford posizionata dinanzi la casa della vittima. Il vicino di casa ha citofonato il pentastellato dopo aver chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.

L’origine dolosa del gesto, secondo lo stesso Orlando, sarebbe evidente. “Ero appena rientrato in casa, dopo aver trascorso la serata in sezione. Dopo mezz’ora, intorno alle 2 del mattino, un vicino mi ha citofonato e credendo che si trattasse di un’urgenza, essendo un infermiere, mi sono precipitato alla porta”.

Non tardano ad arrivare gli interventi degli altri candidati ed esponenti del Movimento 5 Stelle. Primo fra tutti di Maio che con una nota sui social network parla di un gesto agghiacciante.

«Un altro attacco violento contro il MoVimento 5 Stelle – spiega il Ministro degli esteri. Nella notte è stata incendiata l’auto di Giovanni Orlando, candidato M5S a Monteparano. Tutto questo all’indomani di altre gravissime aggressioni ai danni di esponenti del MoVimento.”

“È una situazione agghiacciante – continua -. Si sta superando ogni limite. Stiamo assistendo a vicende che vanno ben oltre la campagna elettorale e a maggior ragione oggi mi aspetto che tutta la politica, senza se e senza ma, esprima una condanna decisa.

Il MoVimento continuerà a portare avanti i suoi progetti e le sue idee a testa alta, sempre all’insegna della legalità e del rispetto della persona. Nessuna forma di intimidazione potrà fermarci, ve lo assicuro” -conclude.

Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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